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L'uccello originario

Ritrovato in Baviera un nuovo fossile di Archeottèrige, ha resistito con tutte le piume a un sonno di 150 milioni di anni.

Pochi fossili hanno suscitato più stupore dell'iconico esemplare esposto a Berlino della specie transitoria dell'Archeottèrige (nella foto sopra). Se avete già sentito parlare di questo animale—che a volte viene chiamato “Urvogel” o “Uccello Originario”—questo esemplare è probabilmente la prima immagine che vi viene in mente.

Un contadino tedesco di nome Jakob Niemeyer scoprì lo straordinario fossile tra il 1874 e il 1875, ma non aveva la minima idea di quanto valesse, e lo scambiò immediatamente con una mucca. Quando finalmente il fossile trovò una collocazione al museo Humboldt di Berlino, divenne famoso come l'esemplare meglio conservato di questo animale che sia mai stato scoperto. Ed è stato così fino alla settimana scorsa.

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Qualche giorno fa un gruppo di paleontologi dell'Università Ludwig Maximilian ha pubblicato le analisi effettuate su un nuovo esemplare di Archeottèrige ritrovato in Baviera. È solo l'undicesimo fossile ritrovato della specie, ed è tra tutti quello meglio conservato.

Non solo le ali e la coda del protovolatile hanno resistito a un sonno durato 150 milioni di anni, ma si sono conservate anche tutte le penne. Queste penne si sono evolute in piumaggio, e coprivano il corpo, le zampe e la testa dell'Archeottèrige.

“Il nuovo fossile ritrovato mostra che tutto il corpo dell'animale era ricoperto da penne piumate, e che le zampe posteriori erano coperte da lunghe penne simmetriche sul tibiotarsi e piume più corte sul metatarso,” ha affermato il team dell'LMU in uno studio pubblicato su Nature.

Ma il ricco piumaggio dell'animale non è stata l'unica scoperta: secondo lo studio, la struttura alare dell'Archeottèrige contribuisce a fare il punto nel vecchio dibattito sull'evoluzione di questo essere.

“Un'analisi della distribuzione filogenetica delle penne piumate sulla coda, sulle zampe posteriori e sulle ali […] fornisce importanti indicazioni sul fatto che questa struttura corporea si sia evoluta in un contesto funzionale diverso dal volo,” affermano gli autori.

“Le penne piumate tuttavia rappresentano un preadattamento e, nel giro di alcune generazioni e attraverso schemi diversi, sono poi state utilizzate per le funzioni aerodinamiche,” afferma lo studio. “Questo indica che l'origine del volo negli Avialae è più complessa di quanto si pensasse e potrebbe riguardare alcune conquiste di abilità aeree convergenti.”

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Quindi questo nuovo fossile suggerisce che l'Archeottèrige poteva volare, ma le ali non si sono sviluppate per questo scopo. Lo studio evidenzia poi un altro punto importante; questo animale non era il primo protovolatile a sperimentare il volo nel tardo Giurassico. Nonostante gli autori descrivano la specie come "Urvogel", non è l'uccello originario. È solo una delle tante progenie che è riuscita a sopravvivere all'ombra della megafauna dei dinosauri.

Per esempio la Pedopenna del Giurassico medio precede l'Archeottèrige di milioni di anni, ma ha caratteristiche simili a un uccello e probabilmente poteva volare. Il dinosauro teropoda chiamato Anchiornite è vissuto nello stesso periodo dell'Archeottèrige, e ne è stato ritrovato un esemplare così ben conservato che è stato il primo dinosauro di cui sia mai stata fatta una ricostruzione della colorazione.

L'Archeottèrige è diventato il rappresentante pubblico per tutte queste specie diverse, soprattutto grazie al grande impatto culturale che ha avuto il fossile conservato a Berlino (così come l'esemplare di Londra e quello di Maxberg, misteriosamente scomparso nel 1991).

L'animale rappresenta il pieno sviluppo di quegli uccelli preistorici che hanno vissuto nel tardo Giurassico, sopravvissuti non solo ai più grandi dinosauri sulla terra ma anche agli Pterosauri, un gruppo di feroci dinosauri volanti che dominavano i cieli fin dal tardo Triassico.

Ridurre tutte queste specie ad un solo “Urvogel” fa passare in secondo piano l'incredibile nascita di una nuova clade nel regno animale, che è sopravvissuta ai suoi competitori ed è ancora oggi padrone dei cieli. Non tutti gli uccelli hanno l'Archeottèrige come antenato, ma ogni uccello deve la sua vita allo sviluppo delle diverse specie che sono rappresentate da questo ”Uccello Originario”.