Sono stato nella prima casa d'appuntamenti con sex doll d'Italia

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Sono stato nella prima casa d'appuntamenti con sex doll d'Italia

Film porno, preservativi ed elastomero termoplastico: ho toccato con mano il futuro del sesso da LumiDolls, a Torino.

AGGIORNAMENTO 13 SETTEMBRE 2018: Al momento l'attività di LumiDolls è stata interrotta dopo un blitz della polizia municipale e dell'ufficio igiene dell'Asl. Abbiamo raccolto gli ultimi aggiornamenti in questo altro post.

Inserireste mai le vostre dita in un orifizio artificiale sterilizzato al 100% in cui sono passati in precedenza un buon numero di membri maschili protetti da preservativi ? Da LumiDolls Torino, la prima casa d'appuntamenti con sex doll d'Italia, ho provato a fare esattamente questo affrontando i miei timori irrazionali. In fondo, uno dovrebbe avere paura anche interagendo con orifizi appartenenti agli esseri umani. Le altre persone dello staff che assistono alla mia ispezione mi fanno notare che sono imbarazzato. A mia discolpa, ammetto che trovo un po' straniante ritrovarmi in una stanza con altre persone a testare le zone erogene di una figura con fattezze umane sistemata nella cosiddetta posizione ”a pecorina” per commentarne assieme il grado di verosimiglianza. Semplicemente, non mi era mai successo prima.

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È stato l'amore per la scienza a spingermi in uno dei luoghi più chiacchierati delle ultime settimane, non solo a Torino ma anche nel resto d'Italia. Visto che sono già usciti diversi articoli che raccontano cosa attende i clienti del centro, non mi accontento di una semplice visita. Voglio sfruttare l'opportunità di discutere liberamente con chi ha portato LumiDolls in Italia. Mi interessa capire cosa comporta dal punto di vista pratico coprire per primi un mercato simile in Italia in assenza di una legislazione specifica. I paragoni più diretti che mi vengono in mente sono le attività che hanno investito nel mondo delle criptovalute — in quel caso, la domanda a cui dovranno rispondere più spesso è: ma voi pagate le tasse? — oppure i negozi di cannabis light — ma state vendendo droga? La soluzione legislativa nel caso di LumiDolls Torino è stata quella di seguire le regole dei sex-shop.

Chi ha messo in piedi l'attività preferisce restare anonimo e, d'ora in poi nell'articolo, userò lo pseudonimo Virginia per indicare i miei interlocutori. Virginia accoglie me e il fotografo nella sede della casa d'appuntamenti, un appartamento nella zona Mirafiori di Torino — non possiamo rivelare l'indirizzo. L'appartamento è composto da tre stanze: una suite e due stanze più piccole e ospita in tutto sette bambole con fattezze femminili e una con fattezze maschili. È stata Virginia a scegliere le bambole, i loro nomi e le personalità con cui vengono pubblicizzate sul sito in base al suo gusto personale. Le bambole sono di fascia medio-alta e i loro costi variano dagli 800€ ai 2.000€. Tutte le stanze illuminate a LED sono arredate con letti, tv che trasmettono film porno, uno specchio che riflette il letto, un lavandino e una doccia.

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Visitiamo la stanza 2 in cui ci aspetta la bambola Eva comodamente seduta sul letto. Sul loro sito, viene definita "una bambola italiana, calda, bruna e con curve strepitose." Virginia ci invita a provare a toccarla e io, per una sorta di pudore, parto dalle mani. La consistenza dell'Elastomero Termoplastico (TPE), il materiale che riproduce la pelle è piacevole al tatto. Sotto lo strato morbido riesco ad avvertire lo scheletro in metallo snodato che riproduce le ossa della mano rendendo il tutto più realistico. Grazie alla scelta dei materiali le bambole leggere pesano solo 30 kg in media, e questo le rende più facili da maneggiare — un aspetto fondamentale, perché le bambole non possono muoversi autonomamente. Oltre ad essere leggere, le bambola sono anche fredde. Tuttavia, Virginia ci assicura che durante l'interazione con un corpo umano la loro temperatura si alza attraverso il contatto. Tenendo un po' in mano l'avambraccio di Eva, in effetti, la bambola si scalda e posso sperimentare la sensazione di un corpo dalla consistenza quasi umana con una temperatura corporea simile alla mia. Pura uncanny valley.

Eva di LumiDolls Torino.

Superato il primo impatto, la nostra attenzione viene attratta dai fogli affissi alle porte delle stanze che riportano le regole di comportamento: ”La Doll NON DEVE mai toccare il pavimento, puoi rimuovere le calze della Doll ma non i protettori per i piedi, Puoi afferrare la bambola da qualsiasi parte ma MAI dalle mani, NON eiaculare sui capelli della Doll, È obbligatorio l'utilizzo del preservativo.” I clienti versano anche una caparra per ripagare eventuali danni, di conseguenza, le regole sono molto rigide e servono a tutelare l'incolumità di cose e persone.

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A proposito di sicurezza, chiedo perché il processo di igienizzazione delle bambole sia coperto dal segreto industriale. La scelta è stata presa dal proprietario del franchise LumiDolls. In ogni caso, il processo è certificato. Una casa d'appuntamenti per bambole di Toronto, invece, ha descritto in un'intervista a VICE con qualche dettaglio in più il processo di pulizia delle sue bambole. Viene diviso in tre fasi: pulizia della superficie con sapone disinfettante, l'applicazione di prodotti esclusivi per la pulizia del silicone e l'esposizione a una luce UVC all'interno delle parti interne per eliminare germi e batteri. Chissà se ha qualcosa in comune con il metodo usato qui. La segretezza del metodo di pulizia è anche il motivo per cui, purtroppo, non possiamo incontrare il bambolo Alessandro che proprio in quel momento sta attraversando una delle fasi del processo.

Le regole affisse sulle porte delle stanze di LumiDolls Torino.

Procediamo con la visita e, nella stanza 3, incontriamo la bambola Kate — che sul sito viene descritta come una ragazza ”dalla pelle abbronzata,” — disposta in ginocchio sul letto. Le bambole non riescono a stare in piedi da sole e, per maneggiarle, bisogna rispettare le regole con cui si maneggia un corpo umano. Basta un po' di buon senso: le ginocchia, i gomiti, le spalle o le cosce non possono essere girati al contrario. Quando più tardi aiutiamo a muovere la bambola Eva per scattarle delle foto in un'altra posizione — nello specifico a pecorina — mi rendo conto della cura necessaria per farlo e capisco benissimo perché i clienti che prenotano possono richiedere di trovare le bambole nella posizione che preferiscono. Attraverso il form del sito si possono specificare anche gli abiti che devono indossare le bambole e il colore della loro parrucca.

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Kate di LumiDolls Torino.

Arriva il primo momento veramente imbarazzante in cui vengo invitato a testare il sedere e il seno della bambola. Non avendo mai tastato seni e glutei ritoccati con il silicone non posso affermarlo con certezza, ma il termine di paragone che mi viene in mente è proprio quello. Ora che inizio a capire di cosa si tratta effettivamente il servizio, chiedo un po' di numeri sull'attività. La casa è aperta in orari d'ufficio dal lunedì al venerdì. Il costo è di 80 euro per mezz'ora, 100 euro per un'ora e 180 euro per due ore con le bambole. Al momento le prenotazioni sono piene fino a novembre. Il dato che mi colpisce di più è che LumiDolls Torino ha ricevuto domanda di aprire case di appuntamenti per bambole in più di altre 150 città italiane. Un numero così alto di richieste indica che ci sono tanti imprenditori pronti a investire in questo mercato o che ci sono tanti potenziali clienti? Purtroppo, mi spiega Virginia, non esistono dati di marketing specifici riguardo l'Italia. La scelta di aprire a Torino, invece, è perché si tratta della città che sperimenta per prima nuove soluzioni in molti campi imprenditoriali, mi spiega con una certa dose di orgoglio.

Il kit di preservativi, lubrificante, asciugamani e telecomando per le luci LED fornito ai clienti di LumiDolls Torino.

In Europa, invece, la prima casa è stata aperta nel Regno Unito. Anche a Parigi esiste una casa simile che ha dovuto affrontare diversi problemi, come un'interrogazione parlamentare per chiederne la chiusura. LumiDolls Torino, invece, è la filiale italiana di una compagnia nata in Spagna a Barcellona. La particolarità di LumiDolls è la scelta di espandersi all'estero — esiste anche un'altra casa di appuntamenti a Mosca, in Russia. Confrontando le offerte delle tre sedi mi colpisce anche l'assenza di un bambolo maschio a Mosca, e la presenza di una LumiDoll elfa a Barcellona. Virginia mi spiega che non esistono dati ufficiali sulle date di apertura: il mercato esiste da circa un anno e mezzo, quindi è giovanissimo. Per una volta, comunque, l'Europa può dire di non essere indietro rispetto agli Stati Uniti: la prima casa di appuntamenti per sex doll del continente è stata aperta solo di recente a Toronto, in Canada.

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La doccia della suite di LumiDolls Torino.

Passiamo dunque nella suite, e incontriamo Bianca vestita da scolaretta e adagiata su una poltrona e Naomi vestita da infermiera seduta sul letto. Bianca ha un fisico da pin-up classica e le sue misure sono vicine al fantomatico canone 90-60-90. Naomi invece ha ”corpo snello e piccoli seni,” per usare le parole del sito internet. Mentre vengo invitato a provare ad inserire un dito nella bocca di Bianca, constatando l'assenza di denti e lingua, decido che è arrivato il momento di parlare di uno dei temi caldi che riguardano le bambole: l'oggettificazione del corpo femminile e l'influenza delle bambole sulla percezione del corpo femminile.

Bianca di LumiDolls Torino e l'autore del pezzo.

Virginia fa un paragone con i vibratori, nel loro caso, mi spiega, in fondo, il ruolo dell'uomo nel sesso è ridotto a quello di un oggetto lungo 20 centimetri molto più funzionale dal punto di vista delle performance dell'equivalente umano. Non abbiamo gli strumenti per azzardare analisi sociologiche, ma esiste la possibilità che anche i vibratori abbiano contribuito a modificare le aspettative di quali performance è in grado di sostenere un corpo maschile. Il mercato dei sex toy per donne è più florido di quello per uomini anche perché la masturbazione femminile è più evoluta di quella maschile, aggiunge Virginia e accompagna l'affermazione con una battuta memorabile, se si parla di masturbazione, ”la donna è digitale, l'uomo è manuale.”

Guardando al mercato dei sex toy maschili, l'equivalente stretto del vibratore sono i flesh light — ovvero, le vagine di gomma. Secondo Virginia, non hanno preso piede perché le mani svolgono altrettanto bene la funzione dei fleshlight che, quindi, per l'uso in solitaria sono superflui. Al contrario, il fatto che il settore bambole sia in via di sviluppo (soprattutto da quando hanno raggiunto un certo grado di realismo e vengono prodotte a prezzi più accessibili) è indicativo delle differenze attuali tra l'erotismo femminile e maschile. Volendo fare dei paragoni con l'accetta, dovremmo dire che l'erotismo femminile è concentrato di più sull'esplorazione del piacere della donna, mentre quello maschile si concentra sempre su un oggetto del desiderio esterno.

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Kate di LumiDolls Torino.

In ogni caso, la casa è frequentata da clienti di entrambi i sessi o da coppie che trovano un modo di sperimentare in modo sicuro e senza pregiudizi le loro fantasie più sfrenate. Ma c'è un limite a queste fantasie? Cosa succede se sono troppo violente? Virginia mi cala subito nella realtà pratica di una seduta: le bambole sono persino più fragili degli esseri umani, se un cliente le rovina deve pagare. ”Qui da noi, incoraggiamo a trattare le bambole in modo socievole:” da LumiDolls, non solo non viene tollerata la violenza fisica contro le donne, ma non c'è spazio neanche per la violenza fisica sulle bambole. Di fatto si potrebbe obbiettare che è la minaccia della multa a impedire la violenza, ma mi sembra che il ragionamento fili almeno dal punto di vista pratico.

Questa premessa mi riporta a un'altra considerazione di ordine pratico: le bambole possono rompersi e possono anche invecchiare, insomma, hanno un loro ciclo di vita. Esiste un mercato dell'usato delle LumiDolls, che funziona esattamente come gli altri mercati dell'usato: si possono comprare prodotti che diventano obsoleti pagandoli a prezzi inferiori. Ovviamente, una bambola che viene venduta a un privato verrà usata di meno rispetto a una bambola ospitata in una casa per appuntamenti e, quindi, potrà durare di più. La grossa differenza è che il processo di pulizia viene gestito dal nuovo proprietario. Se vi interessa la questione, su internet si trovano diversi metodi per la pulizia fai-da-te delle sex doll.

Eva di LumiDolls Torino.

Mentre la visita si avvicina al termine, ne approfitto per chiedere a Virginia come prevede il futuro di questo settore. La risposta è piuttosto scontata: le bambole si perfezioneranno sempre di più fino a diventare degli androidi che interagiscono con gli umani. Esistono già diversi modelli in Giappone che costano decine di migliaia di euro. Ma il mercato non andrà a sostituire quello della prostituzione. ”Sono due mercati diversi, in certi casi i clienti coincidono perché vogliono provare l'una e l'altra cosa.” In questo senso, però, i segnali che giungono dall'Austria, in perfetto stile l'automazione-ci-ruberà-il-lavoro-più-antico-del-mondo, non sono dei più rassicuranti per le lavoratrici del sesso. Nella casa d'appuntamenti Konktatoh di Vienna, infatti, la scelta di diversificare l'offerta includendo anche una sex doll, ha portato la maggior parte dei clienti a prenotare una seduta proprio con la bambola, tanto che i gestori sono stati costretti ad aggiungere un'altra sex doll per soddisfare tutte le richieste.

Prima di andare via, provo a scattare una foto ricordo del fotografo in compagnia della bambola Kate. A un certo punto, la sex doll perde l'equilibrio e viviamo dei momenti di puro terrore; presi dal panico per la paura che la bambola si possa rompere, urliamo come dei deficienti per cercare di fermarla e nella confusione faccio addirittura cadere a terra il telefono rischiando di rompere pure quello. Durante i saluti, sperimento l'effetto più da uncanny valley di tutta la visita: passando davanti alla stanza 3 per uscire, vedo con la coda dell'occhio Kate scambiandola per una frazione di secondo per una donna in carne e ossa che non avevo notato. Ne parlo a Virginia che comprende benissimo la sensazione perché capita spesso anche lei. ”Proprio questa notte, mi è capitato di sognare le bambole. Non era neanche un sogno erotico. Anche se sono solo bambole, sono diventate una presenza reale nella mia vita.”

Segui Federico su Twitter: @spaghettikraut