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Tecnologia

Il numero d'emergenza 112 non può localizzare gli iPhone

Apple riuscirà mai a superare la sua storica reticenza per il mondo open-source?
Immagine via EEENA.org

L'Associazione Europea per il numero unico 112 chiede che Apple integri la tecnologia AML (Advanced Mobile Location) negli iPhone per consentire ai soccorritori di localizzare la provenienza delle chiamate in caso di emergenza. A Giugno, Google ha deciso di integrare il servizio all'interno dei prodotti Android, dalla versione Gingerbread in poi. Apple, invece non ha ancora risposto alla richiesta di abilitare la tecnologia su iOS.

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La tecnologia AML (Advanced Mobile Location) è stata sviluppata da EENA (l'associazione no-profit European Emergency Number Association). Uno smartphone abilitato con l'AML riconosce quando viene effettuata una chiamata di emergenza e, nei casi in cui non sia già in funzione, attiva il GNSS del cellulare per raccogliere la posizione del chiamante. Il telefono invia un SMS automatico ai servizi di emergenza con la posizione, oppure utilizza il Wi-Fi, prima di spegnere nuovamente il GNSS.

Nonostante l'esistenza di app che consentono di determinare la posizione da cui provengono le chiamate di emergenza effettuate con smartphone, il vantaggio di AML, basata su un protocollo open source, è quello di non richiedere agli utenti di scaricare nessuna app — le segnalazioni avvengono in automatico. Inoltre, il suo grado di precisione nel localizzare un telefono è dell'ordine dei trenta metri.

Il servizio ha già salvato diverse vite e viene adottato regolarmentein Estonia, Svezia e Belgio. EENA riconosce che la funzionalità SOS degli Apple Watch e il panic command degli iPhone costituiscono un passo avanti, ma ritiene l'impiego della sua tecnologia da parte di Apple possa contribuire a coprire la quasi totalità degli utenti europei. Secondo quanto ha dichiarato un suo portavoce, in Europa, il 70,8 percento degli utenti usa Android e il 26 percento iOS, l'integrazione di AML porterebbe a una copertura del 96.8 percento degli utenti.

"Considerato che AML è stato implementato in moltissimi paesi, gli utenti iPhone sono in svantaggio rispetto a quelli Android" nelle situazioni di emergenza, ha scritto l'associazione no profit nel comunicato, dichiarandosi comunque a disposizione di Apple per collaborare a una soluzione che possa concretamente migliorare la sicurezza dei suoi clienti.

Per ovviare al problema, in Belgio viene consigliato l'impiego dell'app 112BE. In Italia, invece, in caso di emergenza, il 112 può ottenere la localizzazione immediata tramite smartphone attraverso l'app Where are U — compatibile con Android, iOS e Windos Mobile— valida in Lombardia, Provincia di Roma, Liguaria, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Catania, Caltagirone, Siracusa e Ragusa.

Il problema è appunto quello di ricordarsi di scaricare l'applicazione e di installarla, sembra una questione banale ma, come sappiamo, non tutti gli utenti italiani hanno grande dimestichezza con l'informatica. Riuscirà Apple a superare la sua storica reticenza per il mondo open-source per tutelare la sicurezza dei suoi utenti?