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Tecnologia

A quanto pare, le Iene si sbagliano di grosso riguardo al SOX

Martedì, un servizio di 'Le Iene' ha descritto scenari apocalittici sugli esperimenti dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Ne abbiamo parlato con un esperto.
Immagine via: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Due servizi del programma TV Le Iene hanno preso di mira i Laboratori nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Nel primo video, andato in onda il 29 marzo, si affrontava il problema della vicinanza del laboratorio alla sorgente d'acqua situata nelle viscere della montagna abruzzese. Nel video, la giornalista Nadia Toffa si chiede quanto sia lecito che il laboratorio sia situato a così stretta vicinanza dal luogo in cui viene effettuato il prelievo dell'acqua che rifornisce centinaia di migliaia di persone.

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La dose viene rincarata da un altro servizio di Nadia Toffa trasmesso questa settimana in cui si arriva addirittura a paventare la possibilità di un rischio simile a quello dell'incidente di Fukushima per una serie di esperimenti tenuti segreti. La ricostruzione sarebbe inappropriata, perché l'esperimento SOX Short distance neutrino Oscillations with boreXino non è segreto — trovate tutti i dettagli qui. La giornalista denuncia la mancanza di lavori di adeguamento della “Sala B” dei laboratori del Gran Sasso, quando Borexino e SOX si svolgono nella Sala C. Anche l'utilizzo del isotopo Cerio-144 non dovrebbe preoccupare: nei nostri ospedali, vengono comunemente delle sostanze radioattive per esami diagnostici e terapie mediche.

Motherboard ha contattato l'Ufficio Stampa dei Laboratori Nazionali Gran Sasso e ha parlato al telefono con Marco Pallavicini, responsabile dell'esperimento SOX. La sicurezza dell'esperimento che non comporta alcun rischio per le acque a cui si abbeverano i cittadini abruzzesi era già stata provata ampiamente altrove, ma ribadire il concetto non fa male.

Come mi è stato spiegato da Pallavicini, "il paragone con il reattore nucleare di Fukushima è totalmente inappropriato. Il contenitore per il materiale dell'esperimento ha uno spessore di 19 centimetri, di ben tre centimetri superiore al limite imposto dalla legge. Per la natura stessa dell'esperimento — il rilevamento dei neutrini — gli ambienti in cui si svolge devono avere una quantità di radioattività bassissima: nei laboratori si ha un ambiente in cui il livello di radioattività è inferiore di 10.000 volte rispetto alla superficie."

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Sono proprio queste le caratteristiche che hanno reso il Gran Sasso il luogo ideale per gli esperimenti, nonostante la zona sia dichiarata a rischio sismico. Il laboratorio è stato comunque realizzato appositamente per prevedere questa eventualità, tanto che durante gli episodi di terremoto degli scorsi anni non ha subito danni. Certo, qualcuno potrà sempre obiettare che potrebbe verificarsi un sisma talmente potente da causare problemi.

In questo caso, per darmi un'idea dell'entità di un terremoto del genere, Pallavicini ha immaginato uno scenario catastrofico con cognizione di causa: "l'involucro utilizzato nell'esperimento SOX è progettato per percorrere centinaia di chilometri, e può reggere l'urto di una caduta da dieci metri. Se si verificasse un sisma di una violenza tale da provocarne la rottura, a quel punto, l'eventuale rilascio di materiale sarebbe il minimo dei problemi, perché il terremoto sarebbe così potente da cancellare tutto l'Abruzzo dalle nostre cartine."

I Laboratori Nazionali del Gran Sasso hanno risposto alla questione riguardante la sicurezza di SOX anche con un commento su Facebook.

E per quanto riguarda la questione dell'acqua? Le Iene citano il caso dei 50 litri Trimetibenzene rilasciati per errore dai laboratori che avevano colorato di bianco il corso d'acqua nel Parco Nazionale del Gran Sasso il 4 dicembre del 2002. In un altro video risalente all'epoca vengono mostrati lo scarico del laboratorio e il tubo dell'acquedotto definiti troppo vicini. Le Iene hanno anche intervistato Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua che si è fatto portavoce di una serie di iniziative di protesta contro gli esperimenti, ed elencano le sostanze chimiche radioattive usate nel Laboratorio, piombio, cadmio, azoto liquido, cesio 137 — lo stesso coinvolto nel disatro di Chernobyl.

La captazione dell'acqua e gli esperimenti condotti dai laboratori non sono compatibili tra loro, viene spiegato citando l'art.94 comma 6 del Decreto 152/2006 "Testo unico dell'Ambiente." Il fatto è che la scelta di svolgere la captazione dell'acqua proprio in quella sede e la stessa legge sono successive all'esistenza del Laboratorio (aperto nel 1984). Come si risolve la questione?

I Laboratori Nazional del Gran Sasso hanno pubblicato una nota per ribadire l'assoluta sicurezza dell'esperimento SOX e la loro disponibilità a collaborare a rassicurare ulteriormente le autorità e la popolazione, mentre è previsto un altro comunicato in cui si affronta direttamente la questione dell'inquinamento delle acque. Motherboard resta in attesa di parlare con Stefano Ragazzi direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso per chiarire se esistono dei rischi effettivi al di là del sensazionalismo sollevato in questi giorni, e per capire in quali termini deve essere avvisata la popolazione degli esperimenti condotti nel laboratorio.

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