Cibo

Ho chiesto ai concorrenti di 4 Hotel come funziona davvero il programma di Bruno Barbieri

4 Hotel con lo chef Bruno Barbieri è un format già visto che però funziona alla grande. Ma come funziona? I concorrenti ci hanno risposto.
Andrea Strafile
Rome, IT
4 hotel
Foto via Sky

“Abbiamo scoperto che il premio era in gettoni d’oro —meno una ritenuta d’acconto del 20%— e che dovevamo andarli a ritirare a Milano.”

Nel genere feticcio dei reality gastronomici e di viaggio, anche 4 Hotel con il veterano di MasterChef ed esperto di hôtellerie, lo chef Bruno Barbieri, ha avuto e sta avendo un bel successo. In cinque stagioni (la prima nel 2018) la media sui canali privati (Sky e Now TV) è di circa 200.000 spettatori a puntata e nell’ultima stagione, uscita quest’anno, la prima puntata sulla Val di Noto ha raggiunto quota 419.000 spettatori. Mentre in chiaro, su TV8, ha raggiunto anche 800.000 spettatori a puntata. Mica male.

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Forse non sarà iconico come la faccia di Alessandro Borghese quando tutto si ferma e lui fa lo spiegone in 4 Ristoranti. Forse non è Italian Style come le pacche di chef Cannavacciuolo in Cucine da Incubo. Ma anche 4 Hotel ha il suo perché, la sua nicchia, che quando si parla di topper ci si capisce al volo.

C’è persino una telecamera a infrarossi ai piedi del letto per vedere se hai dormito comodo

Un piccolo recap, per chi non lo avesse mai visto: 4 Hotel è il programma che gira l’Italia alla scoperta del migliore hotel di una certa zona e categoria. “I migliori boutique hotel” di Milano, per esempio. Ricalcando il format 4 Ristoranti, quattro concorrenti alloggiano nelle strutture degli altri e le valutano da 0 a 10 in base a: location, servizi extra, camere, prezzi e colazione.

Così ci siamo messi in testa di capire, anche per 4 Hotel, cosa sia vero e cosa no, cosa c’è dietro e se, alla fine, per gli albergatori funziona e porta davvero clienti. Abbiamo sentito quattro albergatori che durante tutte le edizioni hanno partecipato al programma per cercare di capirne il funzionamento e se è la redazione a chiedergli di mettere dei capelli nel letto oppure no.

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Spoiler: tra tutti i programmi che abbiamo analizzato, questo sembra essere il più sincero.

Casaforte Alba in Langa, Mango (Cuneo)

Non ti puoi candidare, ti chiama la produzione. Dopodiché si passa attraverso dei provini e visite della struttura

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Una delle camere casalinghe di Casaforte. Foto via Booking.

La prima persona che ho sentito è stata anche la prima puntata mai girata di 4 Hotel: la signora Claudia Cantarella nella puntata sulle Langhe. Casaforte è un edificio Medievale, poche camere e un ambiente casalingo. Assai casalingo, dato che stando alla puntata le pareti dei corridoi erano piene di foto di famiglia e sotto il letto Barbieri ci ha trovato di ogni—tipo un cappello da strega e dei plantari. “Nel nostro caso,” mi dice al telefono la signora Cantarella, “il tema era quello delle Dimore Storiche. Non avevo idea di cosa fosse, visto che siamo stati i primi a essere contattati.” Questo è un dettaglio importante, riscontrato in tutte le interviste: non ti puoi candidare, ti chiama la produzione. Dopodiché si passa attraverso dei provini e visite della struttura.

“La produzione ci ha spiegato che cosa volessero ottenere: perciò te lo dicono che tireranno un po’ la corda a volte per creare un pochino di tensioni tra i partecipanti. Oppure te la creano dandoti cinque minuti per fare una cosa che ne richiederebbe dieci,” mi spiega ancora Claudia Cantarella. “Ma in linea di massima quasi tutto quello che si vede è vero. C’è persino una telecamera a infrarossi ai piedi del letto per vedere se hai dormito comodo.” E se pensate che porti clienti e notorietà, dipende molto dalla struttura. “A noi ha fatto bene, anche se siamo arrivati ultimi: ti spiegano che non ti pagano, ma che è tutta visibilità. Essendoci stato il Covid poco dopo la messa in onda, la nostra puntata veniva mandata in continuazione e la gente l’ha memorizzata. In Sicilia mi hanno anche offerto una granita perché mi avevano riconosciuta.”

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Palazzo Barbarigo, Venezia

Dopo la scena delle votazioni si torna in hotel e si aspetta un’oretta. La produzione dà a tutti qualcosa per festeggiare -anche se il vino lo metti tu.

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Foto per gentile concessione del Palazzo Barbarigo.

2021. Quarta edizione. Prima puntata. La sempre splendida Venezia. Qui, nel tema “Tra S.Marco e il Canal Grande” ha vinto Palazzo Barbarigo. Mi interessava sapere cosa succedesse a uno degli hotel vincitori, così ho sentito la signora Nicoletta Cortiana. Prima di tutto: decidono prima chi vincerà? “No, non lo sai: si fa davvero lo spoglio dei voti, è tutto in ‘diretta’,” mi dice Nicoletta Cortiana. “Dopo la scena delle votazioni si torna in hotel e si aspetta un’oretta. La produzione dà a tutti qualcosa per festeggiare -anche se il vino lo metti tu.”

Ma cosa si vince esattamente? Parte veramente un bonifico da 5000 euro istantaneo quando Barbieri pigia sul tablet? “Non avevamo idea di come sarebbe avvenuto il pagamento: alla fine abbiamo scoperto che era in gettoni d’oro—meno una ritenuta d’acconto del 20%— e che dovevamo andarli a ritirare a Milano. Qui c’è una società finanziaria che ti chiede se vuoi cambiarli in denaro oppure se vuoi riscuotere le monete d’oro. Noi abbiamo deciso di prendere le monete, anche perché sono un ricordo.”

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Un balconcino del Palazzo Barbarigo. Foto per gentile concessione di Palazzo Barbarigo.

E invece: chi paga per quelle camere? “Nessuno, la camera viene offerta e i prezzi sono dati in base a una media di prezzi di alta stagione.” Nicoletta Cortiana, tra l’altro, si è ritrovata Barbieri anche come ospite dell’hotel tempo dopo la puntata. “E ho scoperto che era molto gentile: durante le riprese era un po’ più scostante, ma ci sta.”

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Residenza Palazzo Fortuna, Civita Castellana (Viterbo)

“Loro ti istigano a dire cosa non ti piace di una struttura concorrente. E nel nostro caso hanno montato solo le cose negative.”

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Barbieri nella "Camera dei Borgia" a Residenza Palazzo Fortuna. Foto per gentile concessione di Residenza Palazzo Fortuna.

In una delle zone con i borghi più belli d’Italia, la Tuscia, è stata girata una puntata di 4 hotel nel 2020, poco prima del lockdown. La signora Clara Bruzziches di Residenza Palazzo Fortuna mi ha raccontato come è andata e se ne ha tratto beneficio. “Ne ho tratto beneficio perché eravamo aperti da nemmeno un anno,” mi dice al telefono. “Non sapevo nemmeno cosa fosse 4 Hotel, mi hanno chiamato e ho accettato.” La signora Bruzziches mi racconta un po’ come si viene scelti: “In sede di colloquio ti chiedono proprio che personaggio sei, perché hanno bisogno di personaggi. Poi niente, fanno un sopralluogo e dopo un mesetto ti chiamano.”

Secondo lei, che è arrivata terza, le valutazioni dovrebbero essere tutte fatte da esperti. “Io sono stata onesta, ma gli altri non molto: si crea della vera competizione. Figurarsi che ha vinto uno a cui in puntata abbiamo dovuto chiedere una stufetta per la notte perché si moriva di freddo. E però se si parla di un territorio, a livello di vista era quello che più rappresentava la Tuscia.”

Quindi una mia ipotesi è che, in alcuni casi, anche gli obiettivi della produzione incidono sulla puntata, e rischiano di avere un peso sulla scelta del vincitore.

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La Locanda del Vescovo, Verona

Nonostante avessimo avuto un mese per prepararci hanno trovato dei capelli nella camera. Ora, non voglio insinuare nulla, però la troupe è stata nella stanza per le verifiche senza di me…

C’è anche però chi è stato più critico: il signor Davide Tinazzi de La Locanda del Vescovo a Verona, che è arrivato ultimo nell’ultima puntata della seconda stagione. Lui però non è presente nella puntata. “A volte si gioca tanto per giocare, quindi non importa,” mi racconta. “Ma ci sono state diverse vicissitudini.” In primis il montaggio. “Loro ti istigano a dire cosa non ti piace di una struttura concorrente. E poi nel nostro caso hanno montato solo le cose negative. In più, nonostante avessimo avuto un mese per prepararci hanno trovato dei capelli nella camera. Ora, non voglio insinuare nulla, però la troupe è stata nella stanza per le verifiche senza di me…”

Oltre al fatto che, forse, a volte, si dimentica di contestualizzare una struttura (nel caso de La Locanda del Vescovo non c’erano gli armadi ma solo degli stand, che per un posto dove ti fermi una notte o due vanno benissimo, secondo me), il fatto di essere arrivati ultimi ha portato anche cose spiacevoli. “Sei comunque in televisione, la gente vede quello che vuole vedere,” mi racconta il signor Davide Tinazzi. “Per cui ci è capitato che dopo la puntata alcuni haters chiamassero in struttura per insultarci. In un caso ho dovuto consolare la mia dipendente perché l’hanno chiamata stronza per telefono.”

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Foto per gentile concessione de La Locanda del Vescovo.

Insomma, il format è sempre quello, non cambia di una virgola, ma ancora una volta c’è da dire che funziona. E nonostante ci sia dello show, 4 Hotel è forse quello che più di tutti si avvicina alla realtà: di fatto è difficile creare molta finzione in una sola giornata dentro un intero albergo. Anche se succede.

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