FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

No, la monogamia non ha basi scientifiche

Anche se molti studi sostengono il primato della monogamia sulla relazione aperta, il vero metodo scientifico dimostra tutt'altro.

Su una scala da uno a dieci: quanto sareste gelosi se il vostro partner andasse a letto con qualcun altro? E se ora state pensando "dodici", credete che questo renda il vostro rapporto particolarmente stabile e passionale?

Anche se la cosa sembra poco logica, avete perfettamente ragione. Ma esiste questo test, chiamato  Passionate Love Scale, che è un metodo scientificamente riconosciuto usato dagli psicologi fin dagli anni Ottanta per la terapia di coppia. L'idea che c'è dietro è: quanto più il legame è monogamo, tanto più è stabile. Più una persona è gelosa, più è passionale.

Pubblicità

Ma da allora sono cambiate molte cose, soprattutto negli ultimi cinque anni: la monogamia non è più il non-plus ultra del rapporto ideale. Sempre più persone decidono di imbarcarsi in relazioni aperte, in cui è concesso avere rapporti sessuali con altri, e scrivono in molti articoli su quanto sia complicato e benefico allo stesso tempo.

Ma se sull'idea del poliamore si può discutere a lungo, si sono moltiplicate anche le ricerche scientifiche in questo senso. C'è pur sempre un grosso problema. Come ha riscontrato la Dott.ssa Terri Conley, punto di riferimento per lo studio delle relazioni, in un metastudio, il mondo spesso arido di tabelle, numeri, standard e metodi di misurazione non sono adatti a trattare certi argomenti.

Come la tendenziosità influisce sulla ricerca

Secondo Conley i risultati della ricerca sulla monogamia non sono validi perché gli scienziati non hanno tenuto conto di un bias. E visto che questo bias è favorevole alla monogamia e la include come un ideale, ha influito anche sui risultati.

Bisognerebbe innanzitutto chiedersi cosa si intende per relazione: raramente gli psicologi chiedono ai pazienti se fanno sesso al di fuori della relazione. Si parla subito di "tradimento". Chi lo fa, dà per scontato che ci sia un partner triste e solo, nei cui confronti si deve provare un po' di vergogna. I rapporti non monogami, anche se lo sono di comune accordo, sembrano comunque una violazione della normalità. Non è tenuto in considerazione il fatto che il sesso al di fuori della relazione sia contemplato.

Pubblicità

I risultati degli attuali studi, che mettono insieme e sottopongono a critica diverse ricerche, sono stati raccolti da un gruppo di ricercatori guidati da Terri Conley dell'Uni Michigan nel paper Perspectives in Psychological Science. In passato, Conley si è specializzato in una branca piuttosto di nicchia: mettere a confronto rapporti monogami e poliamorosi per dimostrare la superiorità degli uni rispetto agli altri.

La minaccia del poliamore

Una cosa da mettere in chiaro è anche che, nel 2017, ci sono ancora molte coppie monogame che vivono i rapporti aperti come una minaccia.

Per esempio, Conley ha riscontrato che le persone che  vivono un rapporto aperto sono molto più attente al sesso sicuro di quelle che tradiscono il proprio partner. Un critico ha definito questo risultato "pericoloso". Il perché è difficile da capire, visto che un altro grosso sondaggio negli USA ha mostrato che le persone monogame contraggono malattie sessualmente trasmissibili esattamente tanto quanto i non-monogami.

Ma Conley non vuole disprezzare la monogamia, come precisa nelle interviste. Vuole solo dimostrare che un rapporto aperto è la cosa migliore per alcune persone, per avere una vita amorosa e sessuale più appagante.

"Quando portiamo le nostre discussioni sul piano emozionale, facciamo poi difficoltà a pensare in maniera logica", ha detto Conley a Quartz. Perchè chi si lascia trasportare dalle emozioni rompe i principi del metodo scientifico. Chi si occupa di scienza dovrebbe mettere da parte la propria visione del mondo, la propria educazione e i propri ideali per non influenzare la ricerca.

In effetti, nel regno animale, quasi tutte le creature sono poliamorose — per il semplice fatto evoluzionistico che hanno più possibilità di perpetuare la specie. Noi siamo monogami per motivi sociali. Si tratta di un fenomeno relativamente recente: sono circa 20.000 anni, dall'introduzione dell'agricoltura e la fine del nomadismo, che viviamo più o meno come oggi.

Ed è proprio questo controsenso che rende così difficile la ricerca sul tema. Finché non mettiamo in chiaro il fatto che la scienza ha una tendenza a rappresentare un modello di coppia come migliore rispetto a un altro, resterà tutto com'è.