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Tecnologia

La Cina vuole lanciare 50 satelliti spia in orbita

La scomparsa del volo MH370 è un ottimo pretesto per premere l'acceleratore sul lancio di una rete di sorveglianza globale. Ma per la Cina non sarà affatto facile competere con Europa e USA.
Immagine: NASA-GSFC/Flickr

Poco dopo la scomparsa del volo MH370, la Cina ha chiesto alla Malesia di mettere a disposizione i suoi dati satellitari, i quali potrebbero aiutare le operazioni di ricerca e individuare il possibile raggio dell'incidente. Pausa. Ieri, il South China Morning Post ha riferito che la Cina sta valutando la realizzazione di una rete di 50 satelliti di sorveglianza. L'obiettivo, per nulla segreto, è quello di creare una rete di monitoraggio globale per rivaleggiare con quelle statunitensi ed europee.

"Se avessimo avuto una rete di monitoraggio globale, non staremmo cercando nel buio. Avremmo avuto maggiori possibilità di trovare l'aereo e risalire alla sua ultima posizione," ha detto Chi Tianhe, professore e ricercatore dell'Institute of Remote Sensing and Digital Earth presso l'Accademia cinese delle scienze. "Il nostro piano per espandere la capacità di monitoraggio regionale a una copertura globale è in corso di elaborazione."

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Fonti vicine all'Accademia cinese di ingegneria hanno detto al South China Morning Post che, dopo la scomparasa del volo MH370, alcuni scienziati hanno presentato una lettera ai capi del partito chiedendo loro di varare una rete di monitoraggio globale. Sebbene sia costosa da realizzare, nel caso gli alti funzionari approvino l'impresa titanica, la rete di 50 satelliti di sorveglianza potrebbe entrare in orbita nei prossimi anni.

In questo momento, nessuno negherebbe che c'è del buono nelle motivazioni della Cina, vale a dire che un sistema di sorveglianza globale tornerebbe utile per futuri sforzi di ricerca, anche a livello spaziale. Tuttavia, morto e sepolto l'entusiasmo, si capisce perfettamente che la proposta della rete satellitare è un pretesto perfetto per proiettare la Cina nel campo di battaglia della sorveglianza globale. Al momento, gli Stati Uniti sono i leader indiscussi per quanto riguarda il numero di satelliti in orbita, seguiti a ruota dall'Europa. Nonostante numerosi satelliti statunitensi siano progettati per fini commerciali, alcuni hanno anche applicazioni militari. Su un livello puramente strategico, la cosa non deve piacere molto alla Cina.

Pechino vuole davvero utilizzare il pretesto del volo MH370 per dare il via al lancio di una rete satellitare globale?

Certo, la Cina non è mai stata timida quando si tratta di sfoderare gli artigli. Ma il lancio di decine di satelliti nel giro di pochi anni richiamerebbe un mucchio di attenzione internazionale. Quindi, la domanda è: Pechino vuole davvero utilizzare il pretesto del volo MH370 per dare il via al lancio di una rete satellitare globale?

A dire il vero, non è sicuro al 100 percento. Tuttavia, la ricerca del volo MH370 dà comunque alla Cina la possibilità di sembrare un paese perfettamente razionale, quasi come se il suo manifesto desiderio di contare su un numero sempre più grande di satelliti ricada al di fuori del contesto militare. Attivare una rete del genere fornirebbe alla Cina la piattaforma di base per stabilire nuovi satelliti spia, aggiungendo decine di nuovi nodi al nugolo di occhi che già scrutano la Terra dallo spazio.

È probabile, e inevitabile, che la sorveglianza cinese si estenderà a livello globale nel prossimo futuro. Forse Pechino dovrebbe confessare apertamente questa ambizione, piuttosto che ammantarla nel mistero della scomparsa del volo MH370. Un po' come è successo con l'intervento della Russia in Crimea, sembra che anche la Cina abbia imparato molto dal dopo 11 settembre. Per ottenere quello che vuoi nel campo degli affari internazionali, a volte basta sfruttare la tragedia e improvvisare su qualche variazione jazz della verità.