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Tecnologia

Guarda due scimmie scoprire il significato dell'ingiustizia sociale

Prendi due scimmie, dai loro lo stesso compito ma ricompensale diversamente. Ecco scatenato l'Armageddon.
Giulia Trincardi
Milan, IT

Giusto un paio di giorni fa, discutevo con i miei coinquilini a proposito di animali ed esseri umani e del senso di superiorità che abbiamo nei loro confronti, convinti come siamo di essere fondamentalmente "fatti meglio" dal resto delle specie viventi. La cosa, da un certo punto di vista, è inopinabile; abbiamo la coscienza, abbiamo l'intelligenza logica e quella empatica, le teorie economiche e—cazzo—abbiamo inventato i computer. Avete mai visto una pecora programmare in HTML5? No. Ecco.

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Gli animali sono diversi da noi, su questo non ci piove. Il punto interessante però, è che, man mano che la scienza ci permette di approfondire la nostra conoscenza del mondo, il punto cruciale della domanda si trasforma sempre di più da un "se" a un "quanto", effettivamente, gli animali siano diversi da noi. La risposta è meno netta di quello che crediamo: le caratteristiche che diamo per scontato essere nostra prerogativa assoluta, forse non lo sono proprio del tutto.

Prendete le due scimmie nel video qui sopra, presentato durante un TED Talk dall'etologo olandese Frans de Waal. De Waal ha dedicato la sua intera carriera allo studio dei primati, dal loro modo di gestire le relazioni sociali fino al loro comportamento morale. L'esperimento in questione si concentra in particolare sulla reazione degli altri primati davanti all'ingiustizia.

Nel video si vedono dunque due scimmie chiuse in gabbie separate, a cui viene chiesto di completare una stessa azione (dare in mano a una scienziata un sasso). La prima scimmia riceve come ricompensa una fettina di cetriolo, che sembra soddisfarla. La seconda scimmia porta a sua volta il sasso alla scienziata, ma in cambio riceve un acino d'uva. La prima scimmia nota la differenza, ripete l'esercizio richiesto ancora una volta, ma quando la scienziata la paga nuovamente con una misera fetta di cetriolo, bé, diciamo che lei non reagisce bene.

I tratti morali che reputiamo tipici degli esseri umani, come l'empatia, la cooperazione, il senso di giustizia—spiega l'introduzione del Ted Talk di de Waal—potrebbero essere comuni anche in altre specie. D'altronde, ricerche recenti hanno ipotizzato che persino gli insetti diano prova di una sorta di coscienza—anche se alcuni hanno avanzato dei dubbi—che, pur non sfociando prettamente nella consapevolezza di sé come soggetto (una capacità avanzata che l'uomo stesso avrebbe sviluppato molto tardi nel corso della sua evoluzione), resta comunque una nozione rivoluzionaria rispetto alle ragioni alla base del nostro considerarci nettamente superiori agli altri animali.

Tra gli altri esperimenti psicologici, il test dello specchio—che si basa su una teoria ancora dibattuta secondo cui un animale che si riconosce allo specchio è dotato di una basilare consapevolezza di sé—ha evidenziato comportamenti a dir poco curiosi in diverse specie—in primis tra i primati, campioni assoluti di vanità. Ancora, i comportamenti ripetitivi espletati da un branco di scimpanzé nei confronti di un albero hanno fatto pensare ad alcuni ricercatori che gli animali osservati avessero coinvolto la pianta in una vera e propria meccanica rituale, per non dire religiosa.

Come recita provocatoriamente il titolo dell'ultimo libro di de Waal, Are We Smart Enough to Know How Smart Animals Are?, queste nuove osservazioni scientifiche comportano una vera e propria rivoluzione prospettica nel nostro modo di intendere le differenze tra l'uomo e gli animali. Siamo abbastanza intelligenti per sapere quanto sono intelligenti gli altri animali? Chi lo sa. Di sicuro, ora sappiamo che condividono con noi il rancore per le ingiustizie economiche.