Cultura

Dieci anni dopo, 'Bastardi senza gloria' è più attuale che mai

Il film di Tarantino non è sicuramente accurato dal punto di vista storico, ma la realtà che presenta ha ancora una sua funzione. Oggi più che mai.
Alex Zaragoza
Brooklyn, US
Inglorious Basterds anniversary
Foto via A Band Apart; The Weinstein Company; Universal Pictures.

Ai tempi della sua uscita, nel 2009, Bastardi senza gloria—che racconta di un gruppo di soldati ebrei americani alla caccia di nazisti nella Francia della Seconda Guerra Mondiale—era stato presentato come la fantasia di vendetta recondita di ogni ebreo. Durante il primo ciclo promozionale del film, il regista e sceneggiatore Quentin Tarantino aveva detto a Ella Taylor del Village Voice: “Mentre riflettevo sull'idea di un film che raccontasse una vendetta degli ebrei americani, ho avuto modo di parlare con molti amici ebrei. E tutti mi dicevano: ‘È questo il film che voglio vedere! Lasciamo perdere quell'altra storia, io voglio questa’. Persino io mi scaldo, e non sono ebreo.”

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Ma oggi, mentre l'antisemitismo e i crimini d’odio sono aumentati in tutti gli Stati Uniti, legittimati dalla retorica e dalle politiche razziste dell'amministrazione Trump, l'opera di Tarantino ha una risonanza ancora più profonda.

I Basterds del titolo sono otto soldati, guidati da Aldo "The Apache" Raine (un luogotenente del Sud con sangue nativo americano interpretato da Brad Pitt), per portare a termine una sola missione: uccidere i nazisti. Ovvero, trovare ed eliminare ogni persona con una svastica sulla divisa, se necessario facendole anche lo scalpo. Nel frattempo Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent), sfuggita al massacro della famiglia per mano del “Cacciatore di ebrei” e ufficiale delle SS Hans Landa (Christoph Waltz), pianifica una vendetta contro gli ufficiali nazisti che affittano il suo cinema per la proiezione di un film di propaganda. Il risultato finale è un misto di incendi impetuosi e sparatorie esplosive in cui Shosanna si proclama "il volto della vendetta ebraica" e Adolf Hitler e Joseph Goebbels vengono massacrati.

Tarantino non è estraneo alla violenza nei suoi film, ma in Bastardi senza gloria è parecchia anche per i suoi standard: il film è pieno di nazisti che vengono bruciati vivi, hanno lo scalpo fatto a fette, il corpo pieno di proiettili, e svastiche scolpite sulla fronte in modo che non possano mai nascondersi dalle atrocità commesse. Nonostante la rappresentazione della storia nel film non sia esattamente accurata (o anche lontanamente vera), è difficile non godere delle sue barbarie, considerato chi le riceve.

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Nel 2017, quando l’attivista Jeffrey Winder si è precipitato sul palco di una conferenza stampa tenuta da uno degli organizzatori del raduno Unite the Right e lo ha colpito alla testa, è stato a malapena punito (con una multa da un dollaro). Il pugno che ha spinto Richard Spencer a correre spaventato durante un'intervista a seguito delle proteste inaugurali del 2017 è stato remixato ovunque, dal film di successo Sandstorm degli anni '00 a "In the Air Tonight" di Phil Collins e guardato oltre 3,5 milioni di volte.

Mentre alcuni esperti di etica dicono che sia sbagliato prendere a cazzotti un nazista, altri credono fervidamente che stampargli un pugno in faccia sia un imperativo morale (persino Billy Joel pensa che se lo meritino). Indipendentemente da quello che chiunque pensi circa la moralità di attaccare un nazista, il film di Tarantino raccoglie perfettamente cosa si potrebbe provare nel farlo—stringere forte i pugni e far arrivare un po’ di dolore in modo che sentano, anche brevemente, la paura , l'ingiustizia e la violenza che causano.

Questa narrazione reimmaginata dell'Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale che si conclude con la cruda morte di Hitler e di altri che hanno contribuito al genocidio di milioni di ebrei, insomma, può rendere un po’ più facile raccogliere le forze per combattere le atrocità dell’epoca attuale. Abbiamo bisogno di Bastardi senza gloria ora più che mai, sia per avere un posto in cui una sete di vendetta possa lasciarsi andare liberamente, lontana dalla moralità, sia per aiutarci a godere, anche momentaneamente, di una realtà alternativa ed evasiva in cui la giustizia è servita.

Alex Zaragoza è senior culture writer at VICE. Seguila su Twitter .

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