FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

La nuova bozza del Privacy Shield arriverà a luglio

Ultime notizie dal fronte Unione Europea: l'intesa con gli Stati Uniti c'è e la prossima bozza del Privacy Shield arriverà a luglio.
via Shutterstock

Mentre nel Regno Unito si stanno consumando le votazioni per il referendum sul Brexit, dal fronte Unione Europea arrivano novità per quanto riguarda i trattati che dovrebbero normare lo scambio di dati tra Europa e Stati Uniti. Secondo le ultime notizie, infatti, la nuova bozza del Privacy Shield arriverà a inizio luglio, e potrebbe essere la versione finale del testo che legifererà su ciò che è e non è permesso nello scambio di dati tra i due continenti.

Pubblicità

Il Privacy Shield è il trattato che dovrebbe andare a sostituire l'ormai obsoleto Safe Harbour, il precedente trattato di normazione sulla tratta dei dati tra i due continenti. Una delle questioni politiche più rilevanti dell'ultimo periodo, infatti, riguarda proprio le norme che dovrebbero regolare i poteri delle grandi piattaforme internet con base all'estero (come Facebook, Google o Amazon, per esempio) sulla sfera di influenza trans-nazionale che esercitano.

Lo scorso anno il Safe Harbour è stato dichiarato non valido dalla Corte di Giustizia europea, anche, in parte, grazie alle rivelazioni sull'NSA di Edward Snowden. La prima bozza del nuovo trattato, il Privacy Shield, era stato inizialmente respinto dall'Unione Europea perché ritenuto non sufficiente a proteggere i dati dei cittadini europei.

"Abbiamo raggiunto un accordo per definire in maniera più precisa i casi in cui è possibile operare la raccolta in massa di dati."

Secondo quanto detto la commissaria europea per la giustizia vera Jourova a EUObserver, sembra che Washington e Bruxelles siano infine giunti a un'intesa sulle norme che regolano l'accesso ai dati europei da parte delle autorità statunitensi, la raccolta in massa delle informazioni personali dei cittadini europei e, infine, le operazioni di sorveglianza indipendente su questi stessi dati.

"Abbiamo raggiunto un accordo per definire in maniera più precisa i casi in cui è possibile operare raccolta in massa di dati e, assieme ai nostri partner americani, abbiamo definito la differenza tra la raccolta giustificata e la sorveglianza di massa senza un fine preciso, che per noi non è tollerabile," ha spiegato la commissaria a EUObserver. "Questi aspetti, nello specifico, sono già stati redatti e messi in forma scritta."

La firma del trattato è un evento particolarmente importante e atteso sia a livello politico che economico, infatti si stima che gli introiti generati dai flussi di dati tra i due continenti superino i 230 miliardi di dollari l'anno—Senza una normazione definita, gli impianti burocratici necessari alle piccole e grandi aziende per trattare in maniera legale i dati comporteranno costi sempre maggiori.

Nonostante i forti dubbi espressi a maggio da Giovanni Buttarelli, il garante europeo per la protezione dei dati personali, riguardo le prospettive sul Privacy Shield, Jourova rimane ottimista e ha affermato che sarà prioritario "assicurarsi che i dati personali vengano conservati solamente per i periodi di tempo strettamente necessari e che eventuali eccezioni siano ben definite."