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Tecnologia

Mangiamo pesci che si nutrono di plastica che odora di cibo

Un nuovo paper dimostra il ruolo dell'odore sugli istinti alimentari delle acciughe e come queste vengano ingannate dalla plastica.
Afbeelding: Pixabay

Le specie animali che popolano i mari si cibano dei rifiuti di plastica che abbandoniamo dall'oceano sin da quando gli esseri umani hanno preso questa pessima abitudine. Un vero misfatto — la plastica può essere tossica, gli animali che se ne cibano possono avere problemi di malnutrizione e il loro comportamento può risultare compromesso — per questo, gli scienziati cercano di comprendere da molto tempo il motivo dell'attrazione dei pesci per la plastica. Perché mangiare qualcosa che non è cibo?

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Ora, un nuovo studio rivela come l'odore dei minuscoli microrganismi che colonizzano la plastica abbandonata nell'oceano inganni i pesci facendo in modo che degli elementi di plastica ripercorrano gli anelli della catena alimentare fino a raggiungere la nostra pancia.

"Non è forse il risvolto più ironico possibile della faccenda?" ha affermato Matthew Savoca, ricercatore presso la National Oceanic and Atmospheric Administration e co-autore dello studio. "Abbiamo abbandonato tutta questa spazzatura nell'oceano da cui, ovviamente, traiamo anche grandissima parte del nostro sostentamento alimentare. Oceani sani significano anche popolazioni umane sane."

Savoca e i suoi colleghi volevano verificare se l'odore di plastica avesse un qualche effetto sul comportamento dei pesci, per questo hanno sottoposto ai loro test delle colonie di acciughe. Nelle vasche dei pesci sono stati immessi uno stimolo di controllo (semplice acqua salata) o uno dei tre stimoli di prova: acqua "profumata" con plastica pulita, acqua "profumata" di plastica rimasta nell'oceano per tre settimane e acqua "profumato" di krill — un piccolo crostaceo di cui le acciughe amano nutrirsi. Gli scienziati hanno anche studiato come le acciughe reagivano alla presenza reale del krill.

Il team ha rilevato che le acciughe non avevano quasi nessuna reazione nei confronti dell'acqua normale o profumata di plastica pulita. Tuttavia, il loro comportamento variava notevolmente quando gli veniva sottoposta l'acqua profumata di plastica che era stata nell'oceano. Di fatto, somigliava molto alla reazione nei confronti delll'acqua profumata di cibo e al cibo reale. In risposta alla plastica marina e al krill, i pesci si riunivano insieme e iniziavano a rimescolarsi. Tipicamente, le acciughe preferiscono nuotare nel verso opposto al flusso dell'acqua, ma in entrambi questi scenari, si fermavano e su avvicinavano al serbatoio in cerca dello stimolo.

Questa tabella mostra la differenza negli spostamenti dei pesci sottoposti a diversi stimoli. Immagine: Savoca et al/Proceedings of the Royal Society B

La plastica che era stata nell'oceano era stata rivestita da piccoli microrganismi oceanici attraverso un processo noto come biofouling. Questo maschera il vero odore della plastica e lo rende molto più simile all'odore del cibo, il che in parte spiega perché i pesci lo mangiano, ma non perché non si cibano di altre sostanze come rocce, metallo o legno sottoposte allo stesso processo. Savoca ha ipotizzato che i pezzi di plastica possano assomigliare al cibo anche dal punto di vista visivo, inganno due volte i nostri amici pesci.

Sebbene cibarsi di plastica abbia effetti negativi sulla salute dei pesci, in genere, questi non muoiono dopo i loro spuntini, il che significa che potrebbe esserci una possibilità che queste particelle di plastica risalgano la catena alimentare fino a raggiungere agli esseri umani. In altre parole: la nostra plastica che scarichiamo nell'oceano può tornarci indietro, che lo vogliamo o meno.

"È triste ma, purtroppo, molte persone riescono ad interessarsi o a preoccuparsi di una questione solo quando questa gli tocca direttamente," ha concluso Savoca. "Alla gente spiace per quello che succede agli animali ma potrebbe pensare che non sia poi la fine del mondo. Invece, quando vengono a sapere di rischiare di mangiare pesci tossici, la cosa si trasforma immediatamente in un problema."