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South Park ha cambiato idea: il cambiamento climatico è una cosa seria

Nella puntata 'Time To Get Cereal' i ragazzini di South Park si trovano di nuovo a combattere contro il terrificante Uomorsomaiale, a cui, 12 anni fa, credeva solo Al Gore.
Giulia Trincardi
Milan, IT
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Screenshot via: South Park

Precisamente 18 anni fa, alle elezioni presidenziali americane del 2000, il candidato democratico Al Gore perdeva contro il poi eletto repubblicano George W. Bush. La campagna elettorale di Gore — fino a quel momento vice presidente nel governo Clinton — si era incentrata fortemente sulle questioni ambientali, primo fra tutte il cambiamento climatico.

Per quanto l'argomento sia ancora faticosamente accettato da buona parte della classe politica americana (e, be', internazionale), grossa parte dell'opinione pubblica oggi considera l'impatto umano sul pianeta in modo molto più serio che ai tempi della corsa presidenziale di Gore.

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Tra chi ammette di aver sbagliato a non credere prima al cambiamento climatico, ci sono anche i protagonisti (e, di riflesso, gli autori) della serie animata South Park. L'ultima puntata della 22esima stagione — intitolata "Time To Get Cereal" — riporta infatti al centro dell'attenzione proprio Gore e la creatura misteriosa a cui dava la caccia nel famoso episodio del 2006 "ManBearPig." E, dopo 12 anni, South Park ha fatto finalmente ammenda e dato ragione a Gore.

ManBearPig — nella versione italiana tradotto letteralmente come Uomorsomaiale — è una mostruosa figura umanoide con parti di corpo da orso e parti da maiale, una cosa del tutto assurda a cui nessuno crede (proprio come il cambiamento climatico nei primi anni 2000) tranne Al Gore, ritratto però nella puntata come un ossessionato, vittima dell'esaurimento da sconfitta elettorale.

In "Time To Get Cereal," diversi abitanti della cittadina di South Park vengono attaccati e uccisi da ManBearPig: la polizia continua però a incolpare delle morti gli adolescenti e la loro mania di compiere "school shooting" persino fuori dalle scuole, nonostante "fuori dalla scuola è dove i ragazzini dovrebbero essere al sicuro" (ahia), e i negazionisti del ManBearPig, anche quando si trovano letteralmente davanti alla faccia il mostro, insistono a trovare scuse — "che senso ha fare qualcosa, se poi la Cina non fa niente" — per non risolvere il problema.

A un certo punto, i ragazzini protagonisti della serie si ricordano di un politico che per primo aveva avvertito la gente della minaccia e lo rintracciano: Al Gore è ora un campione di bowling, che accetta di aiutarli solo a patto di ricevere le loro scuse. "Ci dispiace per averti preso in giro," ripetono umiliati Cartman e amici al politico. Ma a mali estremi — ManBearPig è infatti un demone infernale — servono estremi rimedi e il gruppo è costretto a evocare in loro soccorso Satana in persona, che li porta nel luogo dove sta tutto il sapere: la biblioteca di paese.

La puntata finisce sospesa, con Al Gore che passa ufficialmente il testimone della battaglia ai ragazzini: ora tocca a loro capire come convincere le persone dell'esistenza di un mostro demoniaco "che fa patti per sfruttare le debolezze della gente" e trovare chi l'ha evocato per porre fine alle stragi in atto.

È bello che Trey Parker e Matt Stone, autori della serie, abbiano ammesso di aver sottovalutato la "scomoda verità" di cui parlava Gore nel suo famoso libro e documentario. È un po' meno bello rendersi conto che sarebbe molto più facile dare la caccia a un demone terrificante, che risolvere il vero problema nei pochi anni utili che ci restano. Plausibilmente, come nella finzione, servirà anche a noi una soluzione troppo assurda per crederci.