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Tecnologia

Come la 'Tecnica del Pomodoro' mi ha salvato la vita

Adottare questa pratica di gestione del tempo inventata in Italia negli anni Ottanta è la cosa più sensata che abbia mai fatto in vita mia.
Immagine via Shutterstock

Sono una persona estremamente disorganizzata. Quando devo fare qualcosa, mi faccio tormentare dall’idea di mettermi al lavoro ma di fatto procastino per poi crogiolarmi nella disperazione di non averci mai neanche provato. Fino ad ora, sono riuscito a sopravvivere in qualche modo con una fatica estrema. Ma credo di avere raggiunto il punto di non ritorno e quindi ho deciso di trovare un modo di hackerare il mio stile di vita. Evidentemente non solo l’unico: l'hacking, infatti, non si applica solo all'informatica ma può essere esteso anche alla vita, in quel campo di studi noti come "life hacking."

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Tra i vari metodi tentati settando un timer per le mie attività, alternando momenti di lavoro ad altri di svago, sono incappato incredibilmente in una pratica nata in Italia negli anni Ottanta che sfrutta gli stessi principi — ovviamente in modo più sistematico e sensato di me. La Pomodoro Technique, dal nome dei timer a forma di pomodoro usati in cucina, è stata inventata da un programmatore di nome Francesco Cirillo, che ha elaborato il metodo quando doveva studiare per gli esami universitari. La frustrazione lo aveva portato a pensare “ce la puoi fare per davvero a fare qualcosa per 10 minuti di seguito?” Oggi, dopo che il multitasking ci ha fottuto il cervello, questa domanda è più attuale che mai.

Per molti — me compreso — la gestione delle scadenze genera ansia. Il segreto è nell’adottare una diversa percezione del tempo. Ispirandosi alle teorie di Bergson e Minkowski, secondo questa teoria sarebbe la nostra concezione del tempo in divenire a generare ansia. La Tecnica del Pomodoro, invece, ripromette di ripensarlo in modo differente.

Il sistema è costituito da cinque operazioni: prima di iniziare a lavorare, si pianificano le attività del giorno, durante la giornata si prende nota delle operazioni svolte e di quanto tempo hanno impiegato, a fine lavoro, invece, si riorganizzano i dati raccolti durante il giorno visualizzandoli in modo da elaborare delle strategie per migliorarsi.

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In base alla teoria, il "Pomodoro Classico" misura 30 minuti di tempo: 25 di lavoro e 5 di pausa. All’inizio di ogni giornata, selezionate le attività da completare. Partite dalla prima e continuate a lavorarci alternando i 25 minuti di lavoro e le pause da 3-5 minuti, fino a quando Pomodoro dopo Pomodoro il compito è terminato. Ogni 4 Pomodori fate una pausa più lunga (variabile dai 15 ai 30 minuti).

Ci sono delle regole ferree: per esempio, il Pomodoro è indivisibile. Se un’attività richiede più di 5/7 Pomodori, va spezzata. Le attività semplici che durano meno di un Pomodoro, invece, vanno aggregate ad altre di durata simile. Una volta che il timer è partito deve arrivare alla fine, se si viene interrotti lo si deve annullare e farlo ripartire da capo.

Come fare fonte alle interruzioni, ovvero al duro scontro con la realtà? Cirillo suddivide le interruzioni in due tipi, interne ed esterne. Quelle "interne," cioè tutti quei pensieri che non c’entrano assolutamente nulla con il compito. Il segreto potrebbe essere segnarsele assieme al loro grado di priorità per levarsi il pensiero dalla mente. Nella stragrande maggioranza dei casi possono essere risolti allo scadere dei 25 minuti di lavoro. Questo dovrebbe aiutarci a capire cosa è veramente importante nella vita.

Proprio mentre scrivo queste righe mi è venuto lo stranissimo impulso di cercare su Google Immagini “Tears For Fears Today” per capire che faccia hanno oggi i membri del gruppo di “Shout” (che non ho potuto fare a meno di ballare da solo per la stanza prima di iniziare a scrivere questo paragrafo — altra interruzione interna). Direi che darò priorità assoluta a questa ricerca, infatti allo scadere dei 25 minuti del pomodoro con cui sto lavorando ora, cercherò la loro immagine.

Ci sono poi delle altre influenze che vengono definite esterne, tutte quelle cose che non dipendono da noi: colleghi che chiedono qualcosa, mail, messaggi in chat e telefonate. La differenza in questi casi è che bisogna interagire con altri essere umani per PROTEGGERE IL PROPRIO POMODORO. Anche in questo caso, sembra strano a dirsi, le emergenze nella vita reale sono molto più frequenti di quanto si creda.

Secondo Cirillo, sono sufficienti dai 7 ai 20 giorni di applicazione continua di questa pratica per apprezzarne i risultati. Importante: mi raccomando non utilizzate la Tecnica del Pomodoro per le attività che fate nel tempo libero, altrimenti le renderete limitate e programmate, e questo è un errore.

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