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Tecnologia

Perché non c'è scampo al potere di Facebook

Qualsiasi cosa accada, probabilmente continueremo a utilizzarlo.
Immagine: Franco Bouly/Flickr

Facebook ha tutti gli occhi puntati addosso ora che si parla di un potenziale esodo degli utenti su Ello, il social network che cerca di imporsi contro le controverse politiche sulla privacy e l'uso di dati personali di Facebook. Per tutta risposta la compagnia ha annunciato il lancio di Atlas, una piattaforma pubblicitaria migliorata, che ora può tenerti sotto controllo attraverso una completa integrazione multi-dispositivo e attraverso il web, anche se sei offline. Beh, ottimo.

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La mossa fa parte di un gioco di potere, senza dubbio: costituisce una sfida, o magari una provocazione alle legioni di utenti del web che affermano di disprezzare le policy pubblicitarie di Facebook. Certo, hai la tua via di fuga con Ello, ma davvero scapperai da Facebook?

Se le persone non lasciano Facebook ora, lo faranno mai?

Atlas, comprata da Microsoft l'anno scorso, è stata rilanciata sotto l'egida di un marketing "basato sulle persone." Come Atlas ha evidenziato in un comunicato stampa, la compagnia può connettere dei risultati pubblicitari online ad acquisti effettuati offline. Alcunii affermano che questo significa che Facebook sarà in grado di notificarti pubblicità su altri siti, sulla base dell'enorme quantità di dati personali che possiede sui tuoi gusti e sulle tue abitudini.

Finora, né Facebook né Atlas hanno fornito molti dettagli su come esattamente opererà la piattaforma. Non ci sono dubbi, però, che Atlas costituisca un grande passo in avanti per la strategia pubblicitaria di Facebook: la piattaforma costituirebbe un modo per usare a proprio vantaggio tutte le informazioni che ha su di te e, forse, è un segno della sfida che il social network vuole lanciare a Google nel campo pubblicitario. Fino ad ora Omnicom, il gigante internazionale della pubblicità, è il primo gruppo ad aver siglato una partnership con Atlas e a firmare per comprare pubblicità dalla nuova piattaforma per conto dei suoi clienti, Pepsi e Intel.

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È difficile immaginare come Facebook potrebbe essere più sfrontato nel trascurare proprio quel tipo di preoccupazioni che stanno portando gli utenti ad usare altre piattaforme, come Ello o Diaspora (il killer di Facebook che pare abbia attirato la sua fetta di attenzione grazie alla crescente popolarità di Ello). Ci sono abbastanza argomenti per chiedersi: che cos'altro dovrà succedere perché ci si riesca a dimenticare di Facebook, a questo punto? Ma soprattutto, succederà mai?

Facebook, diversamente da MySpace e Friendster, è completamente integrato con ogni parte della nostra vita. Se lasci Facebook per Ello, ad esempio, probabilmente ti perderai molti inviti a feste o eventi. Ma, ancora più importante, che ne sarà delle centinaia di migliaia di foto che avete caricato sul vostro profilo? Che ne sarà delle interazioni che hai avuto con amici che magari non ci sono più, o ai messaggi che hai mandato durante il tuo amore adolescenziale?

Se da una parte i finanziatori che investono nelle startup con la frequenza con cui io mangio la pizza (in quantità enormi, e in modo essenzialmente indiscriminato) potrebbero essere interessati a combattivi nuovi arrivati come Ello, i giganti del business come Omincom appartengono completamente al mondo di Facebook. E, nel bene e nel male, le masse sono radicate a Facebook, nel quale hanno investito molto tempo e dove conservano ricordi e parti molto importanti della vita attraverso fotografie e conversazioni.

Per altri, me compreso, il modo con cui le azioni personali su Facebook sono costantemente comprate e rivendute, non è più sopportabile. Ecco perché consideriamo Ello, ed ecco perché compaiono anche opzioni di un internet alternativo.

E non c'è dubbio che il dominio di Facebook non possa durare per sempre: la questione è di capire se quando succederà. Forse ci sarà un esodo degli utenti che si faranno mettere sotto chiave da un altro social network, oppure perché le persone avranno deciso di non voler più essere un prodotto.

Non è chiaro il destino di Facebook, Ello o dello spregiudicato mondo del commercio di informazioni: niente dura per sempre, ma, per quanto ne sappiamo sulla storia dei social network finora, il regno di Facebook è ormai una consolidata certezza in tutto il mondo.

Il rilancio di Atlas a questo punto è uno schiaffo morale per gli utenti a cui sta a cuore la propria privacy, e c'è una decisione da prendere: sceglieremo un'alternativa o prenderemo provvedimenti per combattere questo stato di cose? Probabilmente dipenderà da quanto siamo disposti a perdere.