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Tecnologia

Le piante OGM rileveranno droghe e bombe

Le piante geneticamente modificate saranno in grado di percepire inquinamento, ordigni, droga e molto altro, rimpiazzando i controlli di sicurezza della polizia.
Immagine: Science

La straziante seccatura di passare per i controlli di sicurezza dell'aeroporto un giorno potrebbe diventare piacevole quanto una passeggiata in un giardino: un giardino geneticamente modificato, per l'esattezza.

Nonostante di primo acchito possa sembrare una vera follia, nel mondo della biologia è sempre più diffusa la convinzione che le piante avrebbero il potenziale di rimpiazzare sensori e apparecchi elettronici.

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June Medford, pioniera nel campo della biologia sintetica, ritiene che sia arrivato il momento di sfruttare le naturali capacità percettive delle piante per combinarle al potere contenuto nei geni di altri organismi: ciò ci permetterebbe di produrre piante di ficus in grado di rilevare la presenza di ordigni esplosivi o droga, felci in grado di intercettare l'inquinamento, e simili.

"Il modo in cui vengono controllati i passeggeri prima che salgano su un aereo è risaputo, è molto lento. Avrebbe più senso, questa è la mia idea, che tu potessi camminare attraverso un ambiente simile a un giardino, con telecamere che riprendono le piante per controllare se esse rilevano qualcosa," mi ha detto Medford in un'intervista telefonica.

QUANDO SI TRATTA DI MODIFICARE ORGANISMI VIVENTI, UNA VOLTA CAPITE LE REGOLE, è UNA PRATICA COME TUTTE LE ALTRE

"Non sarebbe un metodo che identifica il soggetto preciso, ma se passassero 10 persone per volta e le piante rilevassero qualcosa, le persone verrebbero controllate individualmente," ha aggiunto.

Medford lavora da anni come ricercatrice alla Colorado State University: ha collaborato a una delle prime iniziative del DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) nel settore nel 2003, e nel suo laboratorio si occupa di modificare geneticamente le piante perché funzionino come "sentinelle".

Si è già occupata di manipolare geneticamente un genere di pianta chiamata arabidopsis in modo che cambi colore quando rileva del TNT o altre sostanze contaminate (i naturali sensori delle piante possono essere 100 volte più sensibili di quelli di un cane). Altri ricercatori si sono occupati delle modificazione genetica di piante in grado di avvisare i coltivatori quando sono state infettate da agenti patogeni.

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Secondo Medford questo è solo l'inizio.

"Nel campo dell'elettronica sappiamo da dove siamo partiti e dove siamo arrivati, dai computer di Turing ai calcolatori fino all'iPhone: abbiamo preso delle parti che erano standard e il cui funzionamento era prevedibile, le abbiamo migliorate e le abbiamo prodotte su larga scala," ha affermato. "È la stessa cosa che stiamo facendo con gli organismi viventi: una volta che si comprendono le regole, è una pratica come tutte le altre."

Che cos'è un codice genetico, afferma la scienziata, se non una serie di istruzioni, o un contenitore in cui aggiungere nuove componenti? Con le nuove tecniche per modificare il genoma come il CRISPR, manipolare geneticamente una pianta (o qualsiasi altra cosa) per raggiungere esattamente quello che vuoi, è più facile di quanto sembri.

"Come i circuiti integrati possono essere riusati per diversi dispositivi elettronici, dai cellulari agli aeroplani, i componenti della biologia sintetica (i geni) funzionano in modo prevedibile in diversi circuiti sintetici e nelle piante," hanno scritto Medford e Ashok Prasad in un nuovo studio pubblicato su Science.

Sebbene le controversie sugli organismi geneticamente modificati utilizzati per gli alimenti siano molte, Medford afferma che presto le condizioni ambientali faranno sì che le piante-sentinelle siano una necessità.

I materiali utilizzati negli apparecchi elettronici e nei sensori sono estratti dalla Terra e spesso sono alimentati da combustibili fossili: secondo Medford questo è un enorme spreco, potenzialmente non sostenibile. Far crescere nuove piante-sentinelle, invece, richiede semplicemente che vengano piantati dei semi nel terreno.

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Credo potremmo realizzare questo progetto nel giro di dieci anni, e che dovremmo farlo in modo aggressivo," ha affermato. "Dobbiamo elaborare nuovi metodi di rilevazione in modo da salvare il nostro pianeta piuttosto che continuare a distruggerlo."

Le piante geneticamente modificate potrebbero essere collegate a sistemi elettronici e connessi a internet—una telecamera potrebbe essere equipaggiata in modo da rilevare il cambiamento di colore nelle piante prima che sia percepito dall'occhio umano, e potrebbe far partire un allarme, esattamente come accade nei normali metal detector.

Nonostante secondo Medford il progetto sarebbe realizzabile in un futuro molto prossimo, ci sono, ovviamente, ancora alcune questioni da chiarire. Il CRISPR fa ormai parte di una pratica conosciuta e studiata a fondo, mentre ci sono ancora molti test e problemi da risolvere nel campo della manipolazione genetica delle piante per far sì che facciano esattamente quello che si vuole.

Inoltre ci sono molte persone che credono che una cosa del genere sia una follia.

"Qui sono l'unica abbastanza fuori di testa da lavorare con le piante. Le piante sono difficili da trattare e i processi sono più lenti [rispetto al lavoro con i batteri]," ha affermato Medford. "Siamo nel campo della ricerca, è sempre così: fai due passi avanti e uno indietro. Devi trovare una strada mentre brancoli nel buio."