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Questo senatore ha organizzato un 'Simposio Nazionale' a base di pseudomedicina

La conferenza, promossa dal senatore Maurizio Romani, tratterà di "Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali": come l'omeopatia.
Immagine: Shutterstock

Giovedì 29 settembre si terrà nella sede decentrata del Senato di piazza Capranica, il Simposio Nazionale intitolato "Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale per l'uguaglianza dei diritti di salute oltre le esperienze regionalistiche: Salutogenesi e Prevenzione, Formazione a Profilo Definito, Buona Pratica Clinica, Ricerca Clinica No-Proft. Criticità, esigenze sociali, prospettive future: un confronto interdisciplinare".

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Le tematiche trattate spaziano dall'agopuntura e medicina tradizionale cinese all'ayurveda, passando per la medicina omeopatica, la medicina antroposofica, l'omotossicologia, la fitoterapia, l'osteopatia, la chiropratica e lo shiatsu.

Il Simposio è promosso dal Senatore Maurizio Romani, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato in collaborazione con l'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale di Bologna. Romani, eletto come Senatore nelle elezioni politiche del 2013 ed entrato a far parte dell'Italia dei Valori nel 2015, è laureato in Medicina e Chirurgia ma svolge l'attività di omeopata. L'ONLUS-Ente Morale, invece, ha come presidente Paolo Roberti di Sarsina: sul loro sito, non è ancora disponibile lo statuto, ma dai temi trattati è chiara l'ispirazione alternativa.

Dopo le recenti polemiche legate alla distribuzione da parte della Regione Marche di farmaci omeopatici per i terremotati della Valle del Tronto, ora, questa ulteriore iniziativa conferma un interesse istituzionale per questioni non propriamente legate alla scienza tradizionale.

Nel documento di presentazione del Simposio, infatti, sono presenti una serie di passaggi di questo tenore "I Sistemi di Salute, i Saperi di Salute, le Medicine su base Antropologica [le maiuscole sono le stesse del comunicato, ndr] sono sistemi medici provenienti da saperi di differenti origini culturali, a volte figli di una saggezza millenaria," oppure, "il benessere è intrinsecamente e ontologicamente connesso all'interezza della persona, quindi al suo essere in-dividuo, in-separabile in corpo, anima e spirito, comprendendone perciò tutti i fattori comportamentali, psicologici, spirituali, ambientali e culturali."

Altri passaggi salienti spiegano che "l'essere umano non è solo una mera parcellizzazione di realtà fisiche, molecolari ma esiste un continuum psicopatobiografco quale risultato di infinite interazioni che è invece alla base di quella capacità ascolto, valutazione, trattamento che sono lo spirito, il motore di un approccio al paziente centrato sulla persona e non solo sul sintomo," e "l'attenzione è anche rivolta alle capacità di auto-guarigione, al risveglio delle potenzialità individuali, che sostengono e amplificano i benefici dei trattamenti e di un'informazione accurata ai cittadini affinché possano scegliere liberamente il proprio programma di cura."

Tutto molto affascinante ma non suona quantomeno fuori luogo in un contesto istituzionale come quello del Senato?

Se lo chiede anche il CICAP che, come spiegato in un suo comunicato, pur riconoscendo il diritto individuale alla libertà di cura, "ritene che il sistema sanitario nazionale, finanziato con denaro pubblico, debba garantire esclusivamente le terapie di efficacia dimostrata," per questo chiede al presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Gualtiero Ricciardi di prendere posizione contro l'iniziativa e al presidente del Senato Pietro Grasso di promuovere attività di informazione corretta sulla salute. La preoccupazione, come sempre, è che i soldi pubblici vengano spesi nella promozione di "eventi antiscientifici, proprio nel momento in cui la cronaca riporta diversi casi di persone morte per avere abbandonato cure efficaci in favore di pratiche alternative."

Il CICAP si occupa da tempo di dimostrare che l'efficacia dei rimedi naturali non è provata, ad esempio, analizzando l'omeopatia come scienza, oppure sull'ayurveda, riconoscendo una certa quantità di proprietà curative solo per la fitoterapia tra le pratiche promosse all'interno del Simposio e, anche in questo caso, intende far valere la propria posizione.