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Tecnologia

Il talento del bruco che assomiglia alla cacca di uccello

Avere dimensioni e colori di una piccola porzione di feci non è tutto, per sfuggire davvero ai predatori bisogna anche comportarsi come tale.
Giulia Trincardi
Milan, IT

"Non basta provare, devi crederci con tutto te stesso," è ciò che ci direbbe—se potesse parlare—il bruco che si finge escremento di uccello per sopravvivere. Perché a quanto pare, avere dimensioni e colori uguali a quelli di una minuta porzione di feci non è tutto, bisogna anche comportarsi come tale, per sfuggire davvero ai predatori.

Questo almeno è ciò che spiega uno studio recente, che ha confrontato quattro "modalità" di bruco diverse e le reazioni che ognuna di esse scatena nei propri predatori naturali (uccelli, ovviamente.)

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"Abbiamo ipotizzato che il modo in cui si piegano potesse rendere i bruchi ancora più somiglianti alle vere feci di uccello," spiega l'abstract dell'articolo della ricerca. Per questo motivo gli scienziati hanno posizionato dei bruchi artificiali sulle foglie di alcuni rami, dopo averli differenziati per colore e postura secondo quattro variabili incrociate: il colore verde e il color feci, la posizione stesa e quella arricciata. Hanno poi esposto i campioni alle mire degli uccelli selvatici. "Abbiamo osservato che l'adozione di una postura arricciata comporta un numero minore di attacchi da parte degli uccelli nei confronti dei bruchi color feci di uccello, mentre i bruchi verdi non hanno goduto di alcun beneficio dallo stesso trattamento," prosegue l'articolo.

In altre parole, se sei un bruco verde poco cambia se sei steso o arricciato su te stesso—hai la stessa probabilità di essere fottuto. Se sei un bruco color feci, invece, e assumi una posizione arricciata—somigliando così ancora di più a feci di uccello—aumenti significativamente le probabilità di fare schifo ai tuoi nemici e quindi di cavartela.

In questo video: un bruco "grumo di feci" esce dalla dimensione interpretativa per colpa di molestatori.

Uno studio del 2010 ha però osservato che i predatori tendono a smascherare con più facilità un animale che si mimetizza simulando un oggetto diverso da sé, se l'oggetto in questione si trova nei paraggi. Metti un bruco che somiglia a un piccolo grumo di cacca su una foglia, e l'uccello volerà via coi conati di vomito. Metti un bruco che somiglia a un piccolo grumo di cacca troppo vicino a un vero grumo di cacca e l'uccello sarà capace di distinguerli e mangiarsi quello giusto. In quel caso, probabilmente il destino del bruco sarebbe segnato senza appello, stesa o arricciata che sia la sua postura.

L'arte del camuffamento è praticata con maestria da molte specie animali, esseri umani compresi, con diversi fini—il leopardo non è maculato per sfuggire agli uccelli, anzi—e diverse modalità—c'è chi si limita a cambiare colore e incollarsi allo sfondo, chi invece simula un oggetto esistente. Questo studio ha reso queste specie di bruchi appartententi alla grande famiglia dei Papilionidi la "prima dimostrazione sperimentale del valore di protezione dato da una specifica postura nelle prede che camuffano il proprio aspetto." A noi, per qualche motivo, I bruchi che si fingono feci di uccello addirittura raggrumate stanno simpatici, e ci sembrano l'equivalente della scuola Stanislavskij nella mimetica per sopravvivenza, perché non interpretano semplicemente un grumo di cacca, lo diventano. Sono artisti del camuffamento hardcore.