Dai nastri magnetici alle biglie: l'archiviazione dati di 'Star Wars' fa schifo
R2-D2 sa leggere uno Zip? Immagine: Star Wars

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Tecnologia

Dai nastri magnetici alle biglie: l'archiviazione dati di 'Star Wars' fa schifo

'Star Wars' avrebbe dovuto intitolarsi 'Disk Format Wars'.

Questo articolo potrebbe contenere degli spoiler.

Rogue One è una grande aggiunta all'universo di Star Wars, perché sfrutta un meccanismo narrativo incredibilmente stupido—la vulnerabilità dello scarico della Morte Nera—attribuendolo agli intenti sabotatori di un architetto. Una delle caratteristiche più idiote del mondo di Star Wars diventa dunque un elemento triste, importante e sopratutto credibile.

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Ma Rogue One alimenta anche nuove domande sull'universo immaginario in cui è ambientato. Una serie di domande urgenti, domande fondamentali.

Ad esempio: che razza di problema ha l'universo di Star Wars con l'archiazione dati?

Dopo aver recensito il canone cinematografico di Star Wars (esclusi film d'animazione, telefilm e contenuti Expanded Universe, la cui esistenza è relegata a un limbo in cui sono parte del canone-ma-anche-no,) è diventato chiaro ai miei occhi che la sua galassia è zeppa di formati di archiviazione, con tutti i problemi di interoperabilità relativi a cui assistiamo anche sul nostro pianeta. Ogni volta che l'Alleanza Ribelle cambia sede, devono portarsi dietro un'astronave piena di drive, nuovi e obsoleti, per riuscire a leggere qualsiasi formato esistente.

Immaginate di essere una spia antifascista che arriva al quartier generale dopo aver trafugato importanti informazioni e averle salvate su un Minidisc. Quante volte sarà capitato questo scenario per l'Alleanza Ribelle, senza che noi potessimo godercelo sullo schermo?

La quantità disumana di formati di archiviazione dati confonde chiaramente anche chi ne fa uso nell'universo di Star Wars. In Una nuova speranza, Luke Skywalker—che è tanto smanettone da vedersi affidato l'acquisto di un androide e la sua rimessa a nuovo—appare sconvolto dall'hard disk che trova su R2-D2 [C1-P8 nella traduzione italiana, ndt]. "Ci sono un sacco di scorie di carbonio qui… Dovete averne passate di tutti i generi" [nel testo in lingua originale dice "You've got something jammed in here real good," facendo riferimento a un inceppamento più generico, ndt], dice all'androide, come se non sapesse che quello che ha davanti è un disco. Se c'è un lettore, non dovrebbe essere ovvio che quello è un disco e Luke non dovrebbe sapere come si espelle?

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La pletora di formati di memoria dati non interoperabili diventa sempre più bizzarra quando si scopre di più sulla tecnologia informatica di questo universo. Le porte di accesso dati restano le stesse nel corso dei film—R2-D2 è in grado di accedere a database tramite porte simili tra loro tanto in Episode II quanto in Episode V (approfondisco questo punto più avanti). Questo fatto solleva un'altra questione: perché esiste l'interoperabilità tra le linee nemiche?

Il sistema operativo della Corea del Nord, Red Star OS, per esempio, non apre i file che non siano sanzionati dal governo del paese. Il tablet nord coreano Woolim si comporta allo stesso modo. Inoltre, è stato rimosso il lettore WiFi dalla sua scheda madre. Per quanto Woolim abbia una porta USB, il tablet è fabbricato da una ditta cinese. Se la Corea del Nord avesse le stesse capacità dell'Impero di Star Wars, è facile immaginare che costruirebbe hardware non interoperabili e cercherebbe di eliminare i formati usati dagli altri paesi.

Ma torniamo a Rogue One.

Il climax narrativo di Rogue One si svolge dentro un archivio mal progettato dell'Impero.

La struttura Scarif che contiene i backup dei file imperiali, a livello pratico, è una buona idea. Tenere tutto su un cloud è un disastro annunciato. Mentre senza backup dedicati al sicuro, un sacco di informazioni utili potrebbero andare perse (Non che questi archivi sembrino aiutare l'Impero chissà quanto, dato che nessuno impara dai propri sbagli: vedi per esempio la seconda Morte Nera che ha lo stesso identico problema della prima).

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Ma in un mondo di navicelle spaziali e spade laser, recuperare quei file richiede una gigantesca macchina ad artiglio che prelevi le unità magnetiche da enormi scaffali.

Le informazioni sembrano essere contenute su una sola unità che, per essere trasmessa, deve essere portata a un'antenna colossale situata sul tetto di un edificio. Non ci sono terminali da cui accedere ai dati.

La faccenda dell'antenna è priva di senso, ma meriterebbe da sola un intero articolo. Concentriamoci solo sul nastro magnetico intanto.

Un nastro magnetico.

Sul serio?

Da Rogue One

Scene da un trailer probabilmente eliminate nella versione definitiva del film.

Jyn sta trasportando quello che si direbbe un hard disk, anche se sembra avere due bobine magnetiche rotonde. Credo che si tratti di una forma di supporto magnetico.

In Episodio IV, che dovrebbe seguire immediatamente da un punto di vista cronologico gli eventi di Rogue One, un ufficiale imperiale si riferisce alle informazioni rubate come "nastri magnetici."

Potrebbe trattarsi semplicemente di un anacronismo inevitabile per un film sci-fi del 1977, ma considerati i tentativi di Rogue One di conservare una certa coerenza con Una nuova speranza—compresa una Leia e un Tarkin in CGI—le memorie dati rappresentate nell'ultimo film di Star Wars sono probabilmente una decisione deliberata presa sulla base di questo frammento di dialogo.

Ovviamente, nel momento in cui Vader sta cercando i piani trafugati, in Episodio IV, questi non sono più su nastro magnetico. Sono stati trasmessi tramite la geniale antenna all'astronave ammiraglia dei Ribelli Profundity, i quali li copiano su UN SOLO HARD DISK MINUSCOLO che ha questo aspetto:

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I disco rimosso dopo che le informazioni sono state caricate sopra in Rogue One.

Leia riceve il disco in Rogue One.

La Principessa Leia nasconde il disco in Una Nuova Speranza.

Un capanello di soldati fugge da Profundity e porta il disco a Leia, sulla Tantive IV, dove viene arrestata nella scena d'apertura di Una nuova speranza. Il disco e R2-D2 scappano dalla Tantive IV, tramite una scialuppa di salvataggio e il resto, be', è storia.

Eppure, la creazione del disco solleva ulteriori domande.

Perché i Ribelli non hanno fatto più copie?

Seriamente dai, non sarebbe morto nessuno se avessero registrato tutto su un disco in più. Sembra un po' rischioso andarsene in giro con una SOLA COPIA dei piani che possono salvare la galassia intera. Nessuno ha paura di imbattersi in uno stormtrooper armato di magnete gigante?

Perché cavolo il file dei piani è così pesante?

Uno degli snodi narrativi fondamentali di Rogue One è che la dimensione dei file è talmente grossa che i ribelli devono impadronirsi di un'antenna gigante e mandare in tilt uno scudo planetario per riuscire a caricarli. Ma per quale ragione misteriosa possono inviare comunicazioni regolari senza intraprendere nessuna di queste azioni?

Che cosa diamine contegono queste benedette cassette a nastro? Sono 5.000 immagini .bmp caricate sulle slide di un Power Point con tanto di animazioni? Perché il file MORTE_NERA_def_def_DEF.dwg.doc.gif.pdf è così pesante?

Se lo stesso file può essere salvato su un disco sottile come un foglio di carta e grande come il palmo della mano di Leia, perché l'Impero conserva migliaia di file simili su nastro magnetico?

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Questo sembra assolutamente inefficiente.

E perché Jyn deve arrivare fino al tetto per trasmettere i dati? Perché non può usare un computer da qualche parte nell'edificio? Indubbiamente, la stanza dove recuperano i dati con la macchina ad artiglio non ha mezzo terminale da cui Jyn e Cassian possano vedere il nastro e copiarlo su un formato trasportabile più facilmente, anziché rubare la copia originale dell'Impero. Per quanto la cosa renda qualsiasi azione di spionaggio più complicata, tuttavia, non sembra compensare gli svantaggi per un uso legittimo dell'archivio.

Inoltre, i dati non sembrano affatto criptati. Vediamo un'anteprima dei piani su un computer a bordo della Profundity. È la stessa immagine che compare quando R2D2 consegna i piani all'Alleanza Ribelle in Episodio IV.

Da Rogue One.

Da Una Nuova Speranza.

L'esperto di conservazione digitale Jon Tilbury, che espone molti dei difetti della struttura d'archiviazione Scarif, suggerisce che l'Impero stesse costruendo un sistema sciatto stile Vecchia Repubblica. In Episodio II: L'attacco dei cloni, parte dell'archivio della Vecchia Repubblica viene cancellato da un Jedi malvagio che vuole coprire le proprie tracce ma nessuno se ne accorge per un decennio buono.

Ma i sistemi non possono giustificare la struttura di Scarif, che non somiglia neanche un po' all'archivio della Vecchia Repubblica che vediamo in Episodio II. Scarif usa formati file mai visti prima nel resto dei film.

Le copie fisiche degli archivi della Vecchia Repubblica sembrano essere una cassetta blu luminescente che può essere conservata su uno scaffale. Come un libro da biblioteca, ma cyber (che potrebbe essere l'esatta frase con cui George Lucas ha descritto la scena). Gli archivi hanno anche diversi terminali dove i visitatori possono cercare informazioni accedendo ai database della Repubblica.

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Obi-Wan copia poi le informazioni ottenute su una semplice biglia luminosa per mostrarle a un gruppo di mocciosi Jedi addestrati da Yoda. Zero macchine ad artiglio. Zero antenne.

Che fine fanno, di grazia, queste tecnologie tra il Episodio III e Rogue One?

"Ma Sarah," potreste dirmi a questo punto, "di sicuro c'è differenza tra un archivio militare segreto e quello della Repubblica in Episodio II." Volete dirmi che Obi-Wan, membro importantissimo di una organizzazione mistica paramilitare, si è fatto un semplice giro alla biblioteca pubblica per cercare informazioni sul tentato omicidio di un senatore? Ne dubito. E non cercate di dirmi che non aveva le credenziali per accedere a un archivio super segreto tipo quello di Scarif. L'archivio del Episodio II è in tutto e per tutto una biblioteca della CIA e, pur essendo evidentemente gestito da un branco di fessi incapaci di impedire a un solo Jedi dal cancellare un intero sistema stellare dai registri, in confronto fa sembrare la struttura di Scarif un Blockbuster deserto nell'anno domini 2016.

Perché i piani della Morte Nera devono essere memorizzati su un nastro magnetico grande come quattro iPad incollati uno sull'altro? Eppure Obi-Wan può portare a spasso la mappa di un'intera galassia su una biglia, e alla fine del Episodio II, Count Dooku se la dà a gambe con una chiavetta che contiene i piani della Morte Nera.

Count Dooku trasporta i piani della Morte Nera a Darth Sidious alla fine di Episodio II

"Magari i piani della Morte Nera in Episodio II sono ancora rudimentali e richiedono meno spazio su disco," potreste dirmi, se non che i piani in Rogue One e Una Nuova Speranza sono maledettissime matrici animate composte da puntini.

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I piloti dei Ribelli vengono addestrati riguardo la missione per distruggere la Morte Nera, mentre i suoi piani vengono proiettati su uno schermo.

Dei supporti simili ai nastri magnetici di Scarif non compaiono più nell'intera cronologia di Star Wars. Le memorie nell'epoca della Repubblica sembrano più piccole e leggere di quelle dell'epoca Impero e post-Impero, ma persino i formati di memoria del Episodio IV e VII tendono ad essere più portatili, fatta eccezione per una gigantesca macchina "data core" a forma di cono gelato che appare durante la liberazione di Bespin nel Episodio V, che potrebbe o non potrebbe appartenere al canone.

Ai giorni di Il Risveglio della Forza, il trasporto dati è di nuovo affidato a simil-chiavette.

La mappa in Il Risveglio della Forza che conduce al luogo dell'auto-esilio di Luke Skywalker.

Nell'universo di Star Wars troviamo palesemente un pantano di formati di memorizzazione dati, a cui segue probabilmente tutta una serie di problemi di interoperabilità. Ma, cosa strana, le porte di accesso restano standard di generazione in generazione. R2-D2, un droide che incontriamo per la prima volta in Episodio I, su Naboo, riesce a usare lo stesso tipo di porta per infiltrarsi nei sistemi di una base Separatista nell'Episodio II

… di un'astronave ammiraglia Separatista in Episodio III

…di una stazione da guerra Imperiale all'avanguardia in Episodio IV

…e di una struttura civile in Episodio V.

In Rogue One, un droide K-2SO Imperiale riprogrammato dirotta un suo confratello e accede allo stesso tipo di porta nel retro della testa del droide.

Si può sapere perché le porte sono tutte uguali, ma i supporti di memoria no? Perché i formati di memoria variano così tanto, ma quelli file possono essere letti tra linee nemiche? Perché devo portarmi dietro cinque chiavi hardware perché il mio Macbook legga una presentazione Power Point, ma a un droide dei Ribelli vecchio di decenni basta un nonnulla per essere compatibile con una base all'avanguardia?

Non ho una risposta per queste domande, ma almeno ho una teoria sul perché l'Impero tenga i propri backup su nastro magnetico.

Vedete, la struttura di Scarif è progettata troppo male perché sia solo una coincidenza. Non sembra emulare i sistemi della Vecchia Repubblica. Il formato magnetico non si vede in nessun altro film. I file incredibilmente pesanti contenuti su nastro possono essere riversati in dischi sottilissimi e larghi come un palmo, questo implica che i nastri non siano tanto necessari. Il sistema del macchinario ad artiglio non ha nessun senso. La torre dell'antenna non fa altro che rendere la struttura di Scarif più vulnerabile agli attacchi militari.

In altre parole, il sistema d'archivio su Scarif sembra essere progettato secondo precisi intenti sabotatori da qualche archivista anti-Impero che vuole minare il potere di Palpatine. Come Galen Erso, gli archivisti in questione hanno scelto di restare interni all'Impero stesso e, come atto di resistenza, costruire il sistema d'archivio più inutile e stupido che la galassia abbia mai visto.

Come parte del loro piano, hanno adottato un formato a nastro magnetico, per massimizzare la dimensione della struttura e rendere necessaria una tecnologia interoperabile per supportare i nastri da adottare in grandi quantità. Dato che i nastri non compaiono mai prima o dopo gli eventi di Rogue One, potrebbe darsi che gli archivisti abbiano sviluppato il formato magnetico usando fondi militari, con la speranza che dirottare i soldi dal reparto armi verso un progetto di ricerca e sviluppo, potesse salvare qualche vita, nel grande schema delle cose,.

Questa è assolutamente l'unica spiegazione razionale per i formati di memoria dati mostrati in Rogue One, tanto che non vedo l'ora di vedere il prequel che racconta le gesta di quegli eroici archivisti ribelli.