Orologio dell'Apocalisse
Immagine: Illinois Mirror

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L'Orologio dell'Apocalisse segna i minuti che mancano alla fine del mondo

Il Doomsday Clock è il metodo più diretto per fare capire a quei fessi degli esseri umani a cosa stanno andando incontro.

Aggiornamento del 30/01/2019: il 24 gennaio 2019 le lancette dell'Orologio dell'Apocalisse segnano ancora 2.00 minuti alla mezzanotte come nel 2018 e nel 1953 — Le cause: la mancanza di dialogo sulla non proliferazione delle armi nucleari fra Russia, Cina e Stati Uniti, la mancanza di azioni forti per combattere il cambiamento climatico e, per la prima volta, le fake news. Secondo quanto si legge nell'ultimo comunicato, ”i tentativi intenzionali di distorcere la realtà esasperano le divisioni sociali, minano la fiducia nella scienza, nelle elezioni e nelle istituzioni democratiche.”

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Il 6 e 9 agosto 1945 Hiroshima e Nagasaki vengono rase al suolo da Little Boy e Fat Man, i primi due bombardamenti atomici della storia. La faccenda, oltre che porre fine alla Seconda Guerra Mondiale, ha sollevato non pochi dilemmi etici, specialmente tra gli stessi membri del Progetto Manhattan, il programma atomico americano.

Per questo, nello stesso anno, un gruppo di ex fisici del Progetto Manhattan, i Chicago Atomic Scientists, ha inaugurato il Bulletin of the Atomic Scientists , un dossier bimestrale che si occupa di sensibilizzare il pubblico "sulla pericolosità del nucleare, delle armi di distruzione di massa, del cambiamento climatico e delle nuove malattie." Il principale scopo del Bulletin of the Atomic Scientists è quello di informare sull'utilizzo del nucleare, spingendo per un maggior controllo della risorsa.

I membri del Bulletin si sono però scontrati presto con la dura e spietata realtà, ovvero che gli esseri umani sono in gran parte dei fessi e hanno bisogno di una serie di aiuti per capire certe cose.

Così nel 1947 hanno reso più visiva la loro prospettiva sulla distruzione planetaria raffigurandola su un comodo orologio: il Doomsday Clock, l'Orologio dell'Apocalisse. Per il Bulletin, più le lancette sono vicine alla mezzanotte, maggiori sono le probabilità di un disastro globale. Non appena inaugurato, l'orologio si trovava a 7 minuti dalla mezzanotte. Oggi, dopo l'ultimo spostamento avvenuto appena una settimana fa, mancano 3 minuti all'apocalisse.

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"Londra resiste agli attacchi aerei tedeschi che partono nell'Agosto del '40 e durano 9 mesi; la RAF, l'aviazione inglese, infligge una pesante sconfitta alla Luftwaffe. È la prima sconfitta del Reich."

Questa è una citazione tratta da Correva l'anno , e la puntata racconta la genesi del reparto Vergeltungswaffen della Wehrmacht, il settore dell'impianto bellico tedesco che, in seguito all'incrinazione del fronte di offensiva nazista, aveva il compito di sviluppare le "armi della vendetta." Affiancato dalla Wunderwaffe, settore in cui il Reich ha tentato di sviluppare mezzi bellici dall'aspetto e dalla portata mitologica, il Vergeltungswaffen ha sviluppato e prodotto quelli che oggi sono conosciuti come razzi V1 e V2; il primo piccolo, inaffidabile ed economico, il secondo gigantesco, letale e costoso.

sono le 23:53, mancano 7 minuti all'Apocalisse

Più si avvicinava la fine del conflitto, più il Vergeltungswaffen lavorava frettolosamente e in maniera maldestra, producendo risultati fallimentari come quello dell'impianto missilistico V3, pensato per radere al suolo Londra, ma mai utilizzato. Se non c'è due senza tre, non c'è nemmeno tre senza quattro: il progetto V4 era il nome in codice per lo sviluppo di una "bomba disgregante." Per capirci, una bomba atomica.

Purtroppo per i tedeschi, il Progetto Manhattan è arrivato prima del Vergeltungswaffen. Per il Doomsday Clock sono le 23:53, e mancano 7 minuti all'Apocalisse.

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La cronologia del Doomsday Clock. via Wikipedia

La cronologia del Doomsday Clock è piuttosto curiosa: nel 1953 ha toccato lo spaventoso picco delle 23:58. L'1 novembre del 1952 gli Stati Uniti hanno aumentato esponenzialmente il potenziale distruttivo della Guerra Fredda effettuando il primo test su larga scala di una bomba a idrogeno.

Operazione Ivy era il nome in codice del programma termonucleare americano. Partito ufficiosamente nel 1951, quando il fisico Edward Teller e il matematico Stanislaw Ulam svilupparono il modello Teller-Ulam, base di tutto il programma termonucleare americano. L'1 novembre 1952 venne effettuato il test Ivy Mike: la prima bomba a idrogeno della storia sganciata su un atollo dell'Oceano Pacifico: 10.4 megatoni di potenza. 450 volte più potente di Fat Man, la bomba sganciata su Nagasaki.

Meno di un anno dopo, il 12 agosto 1953, l'Unione Sovietica risponde alla dimostrazione di forza americana testando l'ordigno RDS-6s, nome in codice Joe 4: 400 chilotoni di potenza, meno di Ivy Mike, ma in ogni caso non vuoi trovarti nei suoi pressi quando esplode.

I Chicago Atomic Scientits del Bulleti n capiscono che la situazione si sta mettendo male e portano avanti l'orologio dell'apocalisse di 1 minuto, facendolo arrivare alle 23:58 dopo l'ultimo spostamento avvenuto nel 1949 in seguito al primo test atomico sovietico, che ha inaugurato la stagione della corsa al nucleare.

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Il fungo atomico prodotto dall'esplosione di Ivy Mike. via Wikipedia

Fortunatamente la decade successiva non fu così critica: nel 1960 e nel 1963 il Bulletin porta l'orologio indietro di ben 10 minuti in seguito ai numerosi passi avanti fatti nella cooperazione scientifica tra le due potenze e alla firma, nel 1963, del Limited Test Ban Treaty che vietava a Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica qualunque tipo di sperimentazione atomica che non avvenisse sotto terra.

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C'è da dire che nell'ottobre del 1962 si consumò la Crisi di Cuba, ma fortunatamente il Bulletin non fece in tempo a riunirsi per spostare le lancette.

Nel 1968 l'orologio torna alle 23:53, 5 minuti avanti, a causa dell'inasprirsi di diversi conflitti nel mondo: la guerra del Vietnam, la guerra dei Sei Giorni tra Israele, Egitto, Giordania e Siria, la guerra Indo-Pakistana nel 1965 e infine Francia e Cina, che non avevano firmato il Limited Test Ban Treaty, e che cominciano a far esplodere delle atomiche qua e là per evitare che il mondo si dimenticasse di loro.

Nel 1969 e nel 1972 la situazione migliora leggermente, con la firma di diversi trattati per la limitazione degli armamenti nucleari. L'orologio, però, torna a correre verso la mezzanotte nel 1974, quando l'India fa esplodere il suo primo ordigno atomico, lo Smiling Buddha, e Stati Uniti e Unione Sovietica modernizzano il loro reparto MIRV.

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Le testate di un MIRV Minuteman si separano dal vettore principale e colpiscono i bersagli designati. via Wikipedia

Un MIRV è un missile balistico che contiene diverse testate atomiche che puntano, indipendetemente l'una dall'altra, numerosi obiettivi diversi. Per capirci: i MIRV sono quei missili che in un colossal hollywoodiano appaiono sulle cartine degli Stati Uniti e puntano tutte le città principali del paese. Di solito sono lanciati dai russi o da terroristi medio-orientali, ma è questione di stereotipi.

Dal 1974 in poi l'orologio non si ferma. Per 10 anni l'escalation bellica mondiale non accenna a diminuire e nel 1984 il Bulletin sposta le lancette alle 23:57, 3 minuti dalla mezzanotte.

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Nel 1988 Stati Uniti e Unione Sovietica firmano il trattato INF, per eliminare le forze balistiche nucleari a medio raggio: 3 minuti indietro. Nel 1990 cade il Muro di Berlino e con l'avvicinarsi della fine della Guerra Fredda le divisioni tra l'Europa occidentale e l'Europa dell'Est si affievoliscono: 4 minuti indietro.

Nel 1991 l'Unione Sovietica si disgrega e America e Russia firmano lo START, un trattato per incoraggiare un pesantissimo disiarmo delle due potenze: 7 minuti indietro, 23:43. L'orologio non è mai stato così lontano dalla mezzanotte come in quel momento.

La pacchia dura poco, però, perché dal 1995 al 2007 il globo terracqueo torna alle sue care vecchie abitudine guerrafondaie, riportando l'orologio alle 23:55. Nel 2010 viene ratificato un nuovo trattato START e la conferenza ONU sui cambiamenti climatici del 2009 fa ben sperare il Bulletin e si ritorna un minuto indietro.

Appena due anni dopo, nel 2012, il Bulletin si accorge però che i buoni propositi non sono stati mantenuti: l'ambiente è a rischio e l'orologio torna avanti di un minuto, alle 23:55.

Una settimana fa il Bulletin si riunisce per constatare che gli esseri umani sono ancora ben lontani dal quieto vivere, "l'incontrollato processo di riscaldamento globale, la modernizzazione mondiale degli armamenti atomici e l'aumento smisurato degli arsenali bellici sono una innegabile e gigantesca minaccia all'esistenza dell'essere umano. I leader mondiali hanno fallito nel loro tentativo di proteggere i propri cittadini dalle potenziali catastrofi e questi fallimenti di leadership politica mettono a repentaglio ogni persona sulla Terra."

"L'orologio ora si trova ad appena tre minuti dalla mezzanotte perché i leader internazionali non stanno eseguendo il loro compito più importante—assicurare e preservare la salute e la vità della civiltà umana."