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Elon Musk. Illustrazione di Sam Taylor.

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Attualità

Tutte le cose che devono sparire nel 2019

La funziona 'inoltra' di WhatsApp. I meme brutti. Elon Musk.

Grande anno il 2018, vero? Sono successe un sacco di cose, e siamo sicuri che ve ne ricordate almeno qualcuna. Belle, brutte, merde epocali. Ecco una lista di cose che desideriamo rimangano confinate all'anno appena finito, e di cui non vogliamo sentir più parlare nel 2019.

LA FUNZIONE 'INOLTRA' DI WHATSAPP

Una delle cose che mi facevano più paura di internet quando ero adolescente erano le catene di messaggi e mail. La notte non riuscivo a dormire perché temevo che Topolino sarebbe venuto a uccidermi. Pensavo che crescendo sarebbe passato, ma è il 2018 e ancora finisco nelle catene di Sant'Antonio. Anche voi, come me, avrete degli zii sessantenni che fanno uso smodato della nuova funzione 'inoltra' di WhatsApp. Nel mio caso questo significa essere la costante destinataria di citazioni bibliche, meme di tre anni fa e false segnalazioni "dalla polizia". Anche se non ho più paura di venire uccisa, devo sorbirmi in continuazione mia mamma e mia zia che mi chiedono perché ho smesso di rispondere ai loro messaggi. Per il bene della mia famiglia, vi prego, basta— Nana Sbaah

LA MASSIFICAZIONE DELLE OPINIONI

Tutti pensano la stessa cosa, o meglio, sentono di dover pensare quello che pensano gli altri, soprattutto per paura. Tutti aspettano che siano gli altri a formulare la 'cosa giusta da dire' sull'ultimo fatto di cronaca o l'ultimo gossip. Preferirei vedere litigi sinceri come ai vecchi tempi (Twitter, ca. 2013) invece che gente sconvolta quando l'opinione dell'altro diverge anche solo minimamente dalla sua. Ci siamo impigriti nella ricerca di opinioni autonome, ci basta sapere qual è la posizione 'liberale' da tenere— Hannah Ewens

I MEME BRUTTI

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Nel corso del 2018 è diventato estremamente evidente che i meme sono tutto quello che ci resta. La terra sta morendo e la democrazia sta andando a remengo. L'unica cosa che abbiamo sono i meme. E quindi perché insistiamo a fare torto questa nobile arte riempiendola di banalità? Basta foto di Cardi B, basta Ben Affleck che fuma, basta cartoni animati con le farfalle. I meme sono diventati un'unità di misura del nostro valore, e se i meme diventano mediocri, noi ci dimostriamo indegni di quel mezzo— Lauren O'Neill

I MIEI NEMICI

Tutti i miei nemici, ovviamente. Spero che nessuno pensi veramente di usare questa lista per il bene collettivo. "Oh, devono sparire le cannucce!"—no. "Forse dovrebbero sparire la fame e la guerra"—no, irrealistico. Facciamo sparire tutti quelli che mi hanno fatto un torto personale, e poi tutti i giornalisti e gli opinionisti che in un modo o nell'altro mi hanno fatto provare fastidio, leggera rabbia o odio. Facciamo sparire il mio amico Ben, che è il motivo per cui non mi hanno ridato la caparra quando ho cambiato casa nel 2015! Muori, caro! E se non muori, ti ucciderò io! Benvenuto nel 2019, stronzo!— Joel Golby

PERSONE FAMOSE CHE CHIEDONO SCUSA

Di tutte le controversie a cui le persone famose danno vita si è mai dato il caso che uno dei responsabili riuscisse a trovare una buona scusa? C'è mai stato qualcuno che è riuscito a dire, "ok dai, cazzata"?

La maggior parte delle pubbliche ammende sono a opera di donne famose che senza rendersene conto hanno fatto un commento grassofobico in un'intervista. Chiunque abbia fatto qualcosa che richiede veramente delle scuse sentite se la cava con poco, mentre la gente su Twitter continua a scannarsi sull'ultima cosa che Lena Dunahm poteva tenersi per sé. Quindi ecco, evitiamo. Le uniche scuse che voglio sentire nel 2019 devono venire dalle ferrovie dello stato, dagli one percenter e da chi mi ha passato la clamidia. Per tutti gli altri: smettete di dire e fare cose schifose. Non far parlare di sé è un'ottima idea per il 2019— Emma Garland

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LAVORARE IN UFFICIO

Ovviamente il lavoro deve essere distrutto per salvare l'umanità e il pianeta, ma nel frattempo qualcuno può spiegarmi il punto di stare in ufficio? Gli uffici sono solo campi di lavoro con macchine Nespresso, e questo quando ti va bene. Certo, a volte bisogna incontrarsi per pianificare e scambiarsi due grugniti con i colleghi, ma si potrebbe fare in un bar. Per tutto il resto del tempo mi andrebbe benissimo lavorare da remoto, lontano dalle persone con cui il fato ha voluto che passassi la maggior parte del mio tempo di veglia.

I lettori che ancora al lavoro parlano faccia a faccia con i colleghi potrebbero temere di perdere qualcosa. Ovviamente non hanno Slack, che è il corrispettivo da ufficio di cioè che MSN Messenger era per provarci con le tue compagne delle medie. E se dobbiamo comunicare online, tanto meglio farlo dal divano. Anche perché non dover prendere i mezzi significa avere più tempo da passare con i tuoi amici veri— Simon Childs

IL POTERE CHE 'FORTNITE BATTLE ROYALE' HA SULLA MIA VITA

Fortnite Battle Royale è un gioco per 12enni a cui io mi do con la concentrazione e la dedizione di un atleta olimpico o di un monaco che ha fatto voto di silenzio. Sono una sega, e non riesco a credere a quanto tempo ho buttato in questa stronzata. Il mio cuginetto vince circa due partite a settimana e mi manda un messaggio ogni volta, e io non ho ancora imparato a costruire. Cristo santo, rivoglio quelle ore della mia vita. Voglio quello spazio nel disco fisso del mio cervello! Voglio che il feed della sezione Esplora di Instagram smetta di mostrarmi persone che giocano! Vorrei non sapere cos'è il Boschetto Bisunto, chi è Ninja, o cosa significa il lama nel gioco! Vorrei aver letto un libro— Joel Golby

IL GHOSTING

Non tanto l'atto di fare ghosting in sé—perché anche se non è la cosa più carina del mondo, spesso è l'unica opzione disponibile, a meno che tu non tragga piacere dal dire alle persone che non vuoi avere mai più a che fare con loro—quanto chi lo colpevolizza.

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Nel 2018 tutti se la sono presa col ghosting. Le app di dating ti mettono pressione se ci metti più di qualche giorno a rispondere a chi ti scrive. Le reazioni delle persone vittime di queste sparizioni sono sfuggite di mano. Qualche tempo fa una donna vittima di ghosting ha deciso, invece di inviare un messaggio passivo aggressivo o farsi scivolare tutto addosso come facciamo noi comunemente, di inviare il suo CV via messaggio vocale all'uomo che l'aveva ghostata e di chiedergli un altro appuntamento.

Quello che voglio dire è: se vi sembra ok fare un macello simile dopo un appuntamento, è chiaro il motivo per cui siete stati ghostati— Nana Sbaah

ELON MUSK

Elon Musk ha avuto un anno pieno. Ha mandato una macchina nello spazio. Ha venduto 20mila lanciafiamme brandizzati. Ha fatto crollare il valore delle azioni di Tesla dopo aver annunciato la privatizzazione della società solo per far ridere la sua fidanzata Grimes. Ha dato del pedofilo a un sub eroico, e twittato di una produzione di "calze con una tasca per matite da trucco e carte" apparentemente sotto acido, con Azealia Banks prigioniera da qualche parte a casa sua, e ha fatto finta di non sapere cosa fosse l'erba prima di farsi un gran cannone in diretta.

L'anno appena passato è stato l'anno in cui le persone incredibilmente ricche la passavano liscia. Lasciando stare che il fatto che un uomo dal valore di 22,1 miliardi di dollari twitti sugli hot pant nel cuore della notte non mi fa per niente piacere, quest'uomo è pazzo. È un episodio vivente di Workaholics. Un post su r/AWLIAS. Un uomo con la visione di un venditore porta a porta e i soldi per fare qualunque cosa, contemporaneamente elevato e distrutto della sua stessa personalità. Per il suo bene, non possiamo farlo continuare anche quest'anno— Emma Garland

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LISTE COME QUESTA

Il 2016 è stato il primo anno di cui ho memoria a cui abbiamo pensato come a un inside joke. Quando moriva una persona famosa faceva "molto 2016" e quando è stato eletto Trump abbiamo mandato affanculo "il 2016". E tutto questo è avvenuto sulla scia dei post di fine 2015 che non vedevano l'ora di "lasciarsi alle spalle questo anno di merda."

L'idea che nel 2018 abbiamo lasciato delle cose che nel 2019 non ci saranno è molto 2016. La nostra orrenda realtà si riproduce in cicli che hanno bisogno di essere interrotti da azioni mirate; non si può semplicemente augurarsi che spariscano con l'arrivo di un nuovo anno— Simon Childs

QUALCHE AGGIUNTA DALLA REDAZIONE ITALIANA

Purtroppo Facebook non può ancora sparire, quindi limitiamoci a una delle cose più insopportabili che continuano a esistere lì sopra (oltre alle opinioni e ai politici italiani): la battaglia per l'uso corretto del piuttosto che. Su Facebook chiunque ha almeno un paio di contatti che periodicamente postano meme, articoli della Crusca, MEME DELLA CRUSCA contro gli utilizzatori del piuttosto che disgiuntivo. Avete ragione, ma ora vi prego donatevi a qualche altra causa perché di questa non frega davvero a nessuno.

Una cosa di cui frega a molti invece è il cibo. Quindi speriamo anche che col 2019 venga meno la tendenza all'uso decorativo dell'aceto balsamico—Alice Rossi

L’ultimo episodio di Black Mirror, “Bandersnatch,” mi è piaciuto tranne che per una cosa: l’ambientazione negli anni Ottanta. D'accordo, un senso ce l’aveva—i riferimenti all’uscita originaria del videogioco (il 1984), a Orwell, alla cultura videoludica dell’epoca, eccetera. Ma basta vedere un po’ di prodotti usciti recentemente—da The Americans a Stranger Things, senza contare la musica o la moda—per accorgersi di come gli anni Ottanta siano dappertutto.

Ogni ciclo della cultura popolare tende a recuperare quello precedente; eppure, questa fissazione con quel decennio va avanti da almeno vent’anni. Secondo un pezzo di Vulture del 2016, questa longevità si deve soprattutto all’era digitale e alla nostalgia di autori e sceneggiatori. Può essere; personalmente, non ne posso più di questo infinito revival. E visto che il 2018 si è chiuso con l'ennesima ode agli Ottanta, per il 2019 mi accontenterei di poco: l'inizio del recupero dei primi Duemila—Leonardo Bianchi