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Nella seduta della Camera dei deputati di mercoledì 19 luglio è stato approvato l'emendamento 12-bis.020 che sancisce la conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico per la durata di 6 anni.Secondo le attuali normative — dopo che lo scorso 30 giugno era scaduta la proroga introdotta dal D.L. 7/2015 sull'antiterrorismo che aveva esteso la conservazione di tali dati per altri 2 anni (fino al 30 giugno 2017 appunto) — i dati telefonici devono essere conservati per un massimo di 24 mesi, mentre quelli telematici per 12 mesi come stabilito dall'articolo 132 comma 1 del Codice della privacy, che afferma la necessità per i fornitori di tali servizi di conservare questi dati "per finalità di accertamento e repressione dei reati."Con questo emendamento i dati saranno conservati per 6 anni, un'eternità nella dimensione temporale della vita digitale.
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L'emendamento approvato dalla Camera si inserisce all'interno del disegno di legge in merito alle "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea" — necessario per aggiornare le leggi italiane secondo le direttive europee più recenti — e, come si può leggere dal testo dell'emendamento, è introdotto "[…] al fine di garantire strumenti di indagine efficaci tenuto conto delle straordinarie esigenze di contrasto al fenomeno del terrorismo, anche internazionale […]."Ci troviamo nuovamente di fronte alla strumentalizzazione della lotta al terrorismo per far trasformare leggi straordinarie — e che quindi dovrebbero avere carattere di eccezionalità e limitatezza nel tempo— nella norma, finendo con l'abusare sistematicamente i diritti dei cittadini. Questo approccio rientra inoltre nella narrazione del perenne stato di emergenza, adottata da altri stati europei, e che sta travolgendo l'intero continente con gravi rischi per i diritti civili.Ci troviamo nuovamente di fronte alla strumentalizzazione della lotta al terrorismo per far trasformare leggi straordinarie — e che quindi dovrebbero avere carattere di eccezionalità e limitatezza nel tempo — nella norma, finendo con l'abusare sistematicamente i diritti dei cittadini.
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Questo emendamento è stato inserito, si legge nel testo, "In attuazione dell'articolo 20 della direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2017": l'articolo 20 richiede regole di giurisdizione per garantire che i reati di terrorismo possano essere perseguiti in modo efficace ma a questo punto l'efficacia richiesta va ad infrangersi duramente contro la mancanza di proporzionalità e di limitazione temporale che questo emendamento introduce.Anche se i dati conservati non riguardano direttamente il contenuto delle nostre comunicazioni ma solamente i loro metadati, possono comunque rivelare aspetti sensibili riguardo la nostra sfera personale: in diversi casi è stato possibile estrarre informazioni riguardo gli interessi, le condizioni fisiche e psichiche, ed analizzare persino i pattern del sonno, sfruttando semplicemente i metadati della nostra attività sul web — ossia le pagine che visitiamo e le informazioni riguardo l'orario ed il luogo della nostra connessione.
Della conservazione dei dati aveva parlato anche il Garante per la privacy Antonello Soro, intervenuto in audizione nella commissione permanente Lavori pubblici e comunicazioni del Senato per parlare di un altro ddl, quello contro l'anonimato sui social network: nel suo intervento aveva sottolineato come la conservazione dei dati di traffico per finalità investigative sia legittima solo nel rispetto della "proporzionalità tra privacy ed esigenze investigative; limitazione delle categorie di dati, dei tempi di conservazione e dei soggetti interessati dalla misura a quanto strettamente necessario per esigenze di contrasto di gravi reati."Il Garante aveva sottolineato inoltre che "persino la parificazione della durata della conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico (portando anche quest'ultima a 24 mesi), se non giustificata da specifiche esigenze investigative, potrebbe risultare incompatibile con l'interpretazione forte del principio di proporzionalità sancita dalla Corte." Sembra quindi evidente che l'estensione a 6 anni sia oltremodo incompatibile con il principio di proporzionalità.Al momento, dobbiamo sperare in un intervento del Senato per eliminare del tutto questo emendamento.In diversi casi è stato possibile estrarre informazioni riguardo gli interessi, le condizioni fisiche e psichiche, ed analizzare persino i pattern del sonno, sfruttando semplicemente i metadati della nostra attività sul web.