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I francesi stanno diventando meno razzisti, nonostante gli attentati di Parigi

Allo stesso tempo, però, se gli attacchi antisemiti sono scesi del 5.1 rispetto al 2014, quelli contro i musulmani sono più che triplicati — passando dai 133 del 2014 ai 429 del 2015.
Foto di un abitante nel campo rom di La Courneuve, prima che fosse evacuato nell'agosto del 2015. [Foto di Etienne Rouillon/VICE News]

I francesi non sono mai stati così poco razzisti, almeno negli ultimi anni. Allo stesso tempo, però, non sono nemmeno mai stati così tanto inclini a commettere attacchi a sfondo razzista.

A rivelarlo è il rapporto annuale sul razzismo in Francia stilato dalla Commissione Nazionale per i Diritti Umani, pubblicato ieri.

L'indice di tolleranza si è significativamente innalzato; in modo "sorprendente", considerato anche quanto successo l'anno scorso — con gli attentati di Parigi e l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo.

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Nonostante il terrorismo, infatti, il sondaggio della Commissione ha rilevato come la società francese stia diventando sempre più aperta e pronta ad abbracciare nuove culture al suo interno "nonostante la retorica di alcuni personaggi pubblici."

Il riferimento, abbastanza chiaro, è alle Le Pen e al Front National.

Introdotto nel 2008 dal professore e ricercatore Vincent Tiberj, il cosiddetto "indice di tolleranza" ha l'obiettivo di "misurare […] l'evoluzione dell'opinione pubblica francese nei confronti della diversità," comparando i risultati anche con alcuni sondaggi che risalgono ai primi anni Novanta.

Per il report del 2015, i ricercatori hanno intervistato 1.015 persone, chiedendo loro conto delle loro opinioni su minoranze, razza, uguaglianza e pregiudizi.

Il 53 per cento delle persone si è descritto come "per nulla razzista"; un altro 23 per cento si è invece definito "non molto razzista"; un altro 19 per cento si è dichiarato "un po' razzista"; il restante cinque per cento, invece, ha ammesso di essere "molto razzista."

L'otto per cento degli intervistati crede nella superiorità di alcune razze rispetto ad altre. Tuttavia, almeno metà dei giovani francesi sostiene convinto il contrario: il 45 per cento degli under 35, infatti, crede che esista un'unica razza umana cui tutti apparteniamo.

L'85 per cento degli intervistati ha riconosciuto che il razzismo in Francia è oggi molto diffuso, e nel 60 per cento dei casi ne ha giustificato le motivazioni evidenziando le ragioni di simili pregiudizi nel "comportamento di alcuni immigrati."

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Tuttavia, il 68 per cento degli intervistati crede che i migranti contribuiscano all'"arricchimento culturale" della società francese, e il 79 per cento è sicuro che i lavoratori immigrati abbiano un impatto positivo sull'economia francese.

Un discorso diverso riguarda invece il numero di attacchi a sfondo razzista nel paese, che hanno raggiunto un picco nel corso dello scorso anno, quando ne sono stati registrati 2.034.

In particolare, quelli contro musulmani: se gli attacchi antisemiti sono scesi del 5.1 rispetto al 2014, quelli contro i fedeli dell'Islam sono infatti più che triplicati — passando dai 133 del 2014 ai 429 del 2015.

Nonostante questo, spiega CNCDH, gli ebrei sono ancora oggi il target del 40 per cento degli attacchi razzisti che si verificano nel paese, benché gli appartenenti a questa fede religiosa rappresentino meno dell'un per cento della popolazione totale del paese.

Leggi anche: Il numero di attacchi contro musulmani nel Regno Unito è triplicato dopo Parigi


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