'Rickstaverse' è il primo gioco segreto di Instagram
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'Rickstaverse' è il primo gioco segreto di Instagram

È appena nato il primo gioco pensato apposta per il social network degli amanti dei gattini e del food porn.
Giulia Trincardi
Milan, IT

Strano a credersi, ma Instagram è diventato una sorta di sandbox game: è infatti appena nato il primo gioco pensato apposta per il social network dei feticisti del cibo. Solo che ignora del tutto i feticisti del cibo, e usa Instagram per trasportare i suoi giocatori in una matriosca di mondi e rottami spaziali, in una sorta di sovversiva caccia al tesoro via hyperlink.

Il gioco si chiama Rickstaverse, è tratto dalla serie animata Rick and Morty—che va in onda su [Adult Swim]—e ha meccaniche simili a quelle di certe vecchie interactive fiction e graphic adventure: si parte da un quesito iniziale e si procede per scelte che ramificano sempre di più lo svolgimento della missione e i possibili risultati della stessa. La prima schermata è un profilo Instagram i cui post sono le tessere di un puzzle che ritrae un pezzo di universo: cliccando su ognuna di esse è possibile trovare indizi e tag, che trasportano il giocatore su un determinato pianeta, satellite, rottame spaziale, che nasconde possibilmente altri indizi e altri passaggi dimensionali; le dimensioni, ovviamente, sono semplicemente altri profili Instagram strutturati in modo simile al primo e legati ad esso come le parti di una matriosca multidimensionale.

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Quello che ne risulta è un gioco semplice, dalle meccaniche minimali, ma è anche, in realtà, un brillante esempio di sovversione creativa della struttura di un mezzo di comunicazione; un processo che avviene in genere quando le regole tecniche e le norme sociali di un mezzo—videogiochi, cinema, letteratura o, come in questo caso, social network—sono ribaltate e sfruttate in maniera "anomala." Era successo qualcosa di simile qualche anno fa, quando è esplosa la moda dei video interattivi su YouTube. Ben prima infatti che arrivassero video come quello di Björk, o quello dei Queens of The Stone Age—che permettono allo spettatore di interagire con l'ambiente all'interno del quadro—il popolo di YouTube aveva imparato a costruire storie interattive, in cui il giocatore doveva compiere delle scelte alla fine di ogni video, per essere trasportato a un altro video e proseguire con l'avventura. Il caso forse più noto è "Deliver Me To Hell" in cui un consegna pizze deve affrontare un'apocalisse zombie.

Vi ricordano qualcosa?

Avrete giocato tutti con i libri game ad un certo punto delle vostre vite. I libri game sono stati gli antesignani della letteratura interattiva, scritti in seconda persona e caratterizzati da un bivio ad ogni capitolo: prosegui per il bosco o per il castello? Parli con un certo personaggio che hai incontrato o lo schivi? Apri lo scrigno o lo ignori temendo che nasconda una trappola? Quando l'era del videogioco viveva i suoi albori, oltre ai giochi come Pong e Space Invaders, nacquero anche giochi che erano anelli di congiunzione tra la letteratura lineare (i libri) e l'entertaintment interattivo: le interactive fiction, che presentavano al giocatore un ambiente chiuso—il numero di scelte era limitato a quelle programmate dal designer, non si trattava mai di mondi in cui era possibile improvvisare—ma allo stesso tempo esplorabile solo un pezzo alla volta, un quesito alla volta, e per questo più simile a un gioco che a un libro in senso tradizionale.

Si potrebbe paragonare Rickstaverse a questi ibridi d'altri tempi sia da un punto di vista di meccaniche—le tag su Instagram sono impiegate come gli hyperlink nelle interactive fiction e nelle prime graphic adventure—ma anche da un punto di vista storico: si tratta, in entrambi i casi, di esperimenti che nascono all'interno di realtà consolidate e che giocano con le strutture fondamentali di queste realtà. Non stupisce, per altro, che siano proprio le menti di [Adult Swim] a voler sovvertire un mezzo rigido come Instagram. Giocare a Rickstaverse non significa semplicemente giocare alla versione interattiva di un irriverente cartone animato, significa anche giocare con la struttura di un social network per farne teatro di qualcosa di imprevisto.