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Tecnologia

I paper della fondazione di Bill Gates devono essere open access

Quando Bill Gates finanzia un paper scientifico, vuole che tutti possano leggerlo. E fin da subito.
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Le ricerche finanziate dalla fondazione di Bill Gates non possono essere pubblicate nelle più importanti riviste scientifiche. I paper finanziati dall'organizzazione benefica per la salute mondiale, Bill & Melinda Foundation, non possono essere pubblicati su riviste come Nature, Science, New England Journal of Medicine (NEJM) eProceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) perché le loro modalità di diffusione dei paper non sono in linea con le politiche open access scelte dal fondatore e presidente onorario di Microsoft.

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Questa risoluzione era già stata annunciata dall'ente nel 2014 ma è entrata in vigore solo nel 2017. La fondazione ha stabilito che i lavori da essa finanziati devono essere immediatamente resi disponibili a tutti al momento della loro pubblicazione, dati inclusi. La licenza con cui pubblicare i lavori deve consentirne il riutilizzo—anche a fini commerciali—senza restrizioni.

We're making ALL published research funded by our grantees available on full #openaccess terms in 2017. https://t.co/kbjCkhlHpL
— Gates Foundation (@gatesfoundation) [22">https://twitter.com/gatesfoundation/status/8120751…](<a href=) dicembre 2016

Gran parte dei journal citati, invece, presenta politiche di accesso che, per la maggior parte dei casi, prevedono un'attesa di sei mesi prima che gli autori possano rendere disponibili online i frutti del lavoro, ma questa politica non soddisfa i requisiti della Fondazione Gates. Quindi, dall'inizio del 2017, questi lavori non verrano pubblicati su quelle riviste.

Tramite questa mossa, la fondazione mette le maggiori riviste nella posizione di dover contrattare per non perdere l'occasione di presentare sulle proprie pagine dei lavori di rilevanza scientifica mondiale, modificando così la propria posizione di periodici che sopravvivono grazie al contributo dei lettori. Problemi che Gates non si pone. In ogni caso, a quanto pare, sono in corso delle trattative tra le varie parti, chissà se l'uomo che ha inventato una equazione per salvare il mondo acconsentirà a un accordo vantaggioso per tutti.