FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

La crittografia è un problema per il 75% dei casi dell'Europol

Per il direttore Rob Wainwright, la crittografia è un "vero problema."

Negli Stati Uniti, la polizia e i pubblici ministeri continuano a sostenere che la crittografia—ovvero, lo sfruttamento di tecniche matematiche per proteggere i dati da occhi indiscreti, compresi quelli del governo—rappresenti un ostacolo significativo per la risoluzione delle loro indagini.

Anche sull'altra sponda dell'Atlantico, il direttore di Europol ha dichiarato che che la crittografia è un problema nella maggior parte dei casi seguiti dall'agenzia.

Pubblicità

"La questione della crittografia va risolta al più presto. Per Europol costituisce un grosso problema nel 75% dei casi," ha twittato Rob Wainwright, direttore della polizia europea.

Il tweet è stato scritto in risposta a un editoriale ad opera di John Naughton, professore della Open University, pubblicato dal Guardian, nel quale si sosteneva che le forze dell'ordine hanno perso un'ottima occasione per risolvere una volta per tutte la questione crittografia, durante la battaglia legale tra l'FBI e Apple successiva alla strage di San Bernardino.

"L'utilizzo della crittografia e di tecnologie che garantiscono l'anonimato si sta diffondendo sempre di più fino a diventare cruciale per la persecuzione in tutti i settori criminali."

Non è chiaro a quale genere di crittografia si riferisse Wainwright; quella che cifra i messaggi durante le comunicazioni oppure quella che protegge i dati memorizzati sui dispositivi, come nel recente caso di Apple.

Quando è stato chiesto a Claire Georges, che gestisce la comunicazione di Europol, di commentare la dichiarazione, lei ha fatto riferimento in senso ampio alle tecnologie utilizzate dai criminali, citando la crittografia, gli strumenti che garantiscono l'anonimato come Tor e le valute virtuali come Bitcoin, sostenendo che sono tutte parte dello stesso problema.

"L'utilizzo della crittografia e di tecnologie che garantiscono l'anonimato si sta diffondendo sempre di più fino fino a diventare cruciale per la persecuzione in tutti i settori criminali," ha spiegato a Motherboard via mail.

Pubblicità

"Questo genere di tecnologie in generale, vengono utilizzate non solo dai criminali informatici, ma anche dai trafficanti di droga, nel mercato sessuale che coinvolge i minori e in molte altre attività illegali. La crittografia viene comunemente utilizzata per criptare le comunicazioni e sta diventando una feature standard in molti prodotti, come gli e-wallet per le valute virtuali."

La Georges ha fatto anche riferimento all'Internet Organised Crime Threat Assessment (iOCTA) pubblicata dall'Europol nel 2014, in cui viene scritto, "l'uso di strumenti che garantiscono l'anonimato è onnipresente nel sottobosco criminale della rete."

Quando gli è stato chiesto se le backdoor possano costituire una via praticabile dalle forze dell'ordine, Wainwright ha risposto in un altro tweet che "le back door non sono le soluzione, piuttosto bisogna fornire degli accessi speciali alle autorità. Come realizzarlo è la questione chiave."

Gli esperti di sicurezza sostengono che soluzioni del genere, anche se progettate per l'applicazione della legge, risulterebbero vulnerabili ad attacchi hacker, minando la sicurezza di tutti i dispositivi coinvolti.

Sicuramente, in alcuni casi, la crittografia può costituire un problema per le forze dell'ordine. Ma porre sullo stesso piano le tecniche di protezione dei messaggi e dei dispositivi, con le tecnologie tipo Tor, è di poca utilità; ognuna di queste richiede una soluzione specifica che si trovi in equilibrio tra rispetto della privacy, garanzia di sicurezza e la possibilità di non ostacolare le indagini ufficiali.