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Tecnologia

La foresta fossile scoperta in Antartide

La scoperta degli scienziati italiani del Programma Nazionale Ricerche in Antartide fa pensare che nel Triassico il Polo sud fosse ricoperto di ampie foreste di conifere.
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​È italiana la scoperta fatta al Polo sud il 5 gennaio scorso. Gli scienziati impegnati nella trentesima spedizione del Programma Nazionale Ricerche in Antartide hanno ritrovato un'immensa foresta fossile carbonizzata. Gianluca Cornamusi, Matteo Perrotti, Sonia Sandroni e Franco Talarico sono alcuni dei protagonisti partiti il 27 dicembre che si sono imbattuti in questo scenario a dir poco apocalittico.

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La prima importante scoperta si è avuta ad Allan Hills, un rilievo montuoso che confina con il plateau antartico orientale. "Ci siamo divisi per una ricognizione in cerca di rocce, fossili e strutture sedimentarie che potessero testimoniare gli ambienti di 200-300 milioni di anni fa," scrivono i ricercatori sul blog Geoantartica. In particolare, gli studiosi hanno lavorato sulle ​rocce arenarie che indicano la presenza di "fiumi estremamente ampi dall'andamento impetuoso," caratteristici di quell'area durante il Permiano-Triassico. Proprio qui sono stati rinvenuti diversi frammenti fossili di tronchi silicizzati immersi nelle arenarie fluviali, alcuni dei quali completamente carbonizzati, altri solo in parte.

Le calotte glaciali non esistevano e l'Antartide era formato da ampie foreste di conifere ed estese aree paludose.

I tronchi fossili e gli elevati livelli di carbone testimoniano che il clima di quest'area antartica, durante il Triassico, era molto differente da quello attuale. Le calotte glaciali non esistevano e l'Antartide era formato da ampie foreste di conifere ed estese aree paludose. E ancora, l'elevato numero di tronchi carbonizzati dimostra che la foresta triassica è stata devastata da grossi incendi.

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Ma cosa può aver innescato questi incendi? "Le risposte potrebbero essere molteplici," commentano i ricercatori. Una causa plausibile potrebbe ricercarsi nelle eruzioni vulcaniche, oppure "un'altra risposta, più suggestiva ma totalmente da documentare," è che gli incendi siano stati provocati dall'impatto di un asteroide. Con questo impatto, infatti, gli alberi della foresta sarebbero stati abbattuti e si sarebbero piegati tutti nella stessa direzione, a causa dell'urto subito. Dopodiché, avrebbero preso fuoco completamente o superficialmente, ovvero in quelle parti non "affogate e protette nei sedimenti."

La spedizione, che si concluderà il 5 febbraio, tenterà di risolvere anche questo enigma. E attraverso il blog, continuamente aggiornato dalla base italiana Mario Zucchelli e dalla base americana McMurdo, gli scienziati comunicano passo dopo passo le loro scoperte.

La ricerca, coordinata dall'Università di Siena, è volta a ricostruire la storia geologica di un'ampia regione antartica, al fine di ottenere indicazioni importanti sulla storia geologica del nostro pianeta.