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Com'è avere una vita sessuale in Venezuela, dove i contraccettivi non esistono

Oltre alla mancanza di sicurezza e alla terribile crisi economica, noi venezuelani fatichiamo anche a procurarci prodotti che altrove sono disponibili in tutti i supermercati o farmacie.

Tutte le foto di @Venusina_.

"Mi è capitato spesso che il sesso smettesse di essere piacevole per l'ansia di finire quando ero ancora dentro. Io e la mia fidanzata non riuscivamo a vivercela in tranquillità, la nostra vita sessuale non era più la stessa," racconta Francisco Araujo, ingegnere civile venezuelano di 24 anni. "Alla fine dell'anno scorso ho persino dovuto chiedere a un mio parente che vive a Miami di mandarmi dei preservativi, perché in Venezuela non se ne trovavano più."

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Oltre alla mancanza di sicurezza nelle città e alla terribile crisi economica che ha trasformato la nostra valuta nello zimbello di mezzo pianeta, noi venezuelani fatichiamo anche a procurarci prodotti che altrove sono disponibili in tutti i supermercati o farmacie. La stretta sulle importazioni ha avuto pesanti conseguenze su ogni aspetto della nostra vita, sesso incluso.

"Uso molto Grindr, perché è facile trovare gente, ma la mancanza di preservativi ha chiaramente cambiato le cose: ho dovuto tenere da parte quei pochi che mi restavano per usarli con qualcuno che meritasse davvero," spiega Alejandro Bohórquez, architetto di 28 anni. L'alternativa è "tenersi la voglia o evitare la penetrazione. Non voglio beccarmi delle malattie, quindi preferisco l'astensione. Non voglio correre il rischio di fare sesso senza protezioni."

In una situazione del genere, con l'associazione StopVIH che ha denunciato una scarsità di preservativi che riguarderebbe il 50 percento del paese, il lavoro di prevenzione non è semplice. Soprattutto se si considera che il Venezuela è il terzo paese per numero di casi di infezioni da HIV e quello con uno dei tassi di gravidanze precoci più alti del continente.

Risultati della ricerca di anticoncezionali su Instagram.

Nelle farmacie e nei supermercati, la risposta più comune è questa: "Li abbiamo finiti." Funziona così in Venezuela, un paese in cui se non conosci qualcuno che ti possa procurare (inserire il nome di un bene) devi rivolgerti al mercato nero. Un paese in cui, a causa della scarsità di scorte, qualsiasi cosa ha due prezzi: uno ufficiale e uno sottobanco, che si tratti di pneumatici, latte, dentifricio, carta igienica o pillole anticoncezionali. Un paese in cui ci sono account Instagram che mettono in vendita confezioni di preservativi e pillole e promettono la "consegna a domicilio - massima serietà."

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Ecco dunque cosa ti aspetterebbe se vivessi in Venezuela e volessi avere una vita sessuale.

PRESERVATIVI

Dimentica i Durex e i Trojan. Anche dopo aver passato in rassegna varie farmacie, questa è la cosa più simile a un preservativo che riuscirai a procurarti in Venezuela. Tutti qui hanno ben presente l'astio del governo nei confronti di quell'impero diabolico, terribile e consumista che sono gli Stati Uniti, perciò trovo abbastanza ironico che il preservativo che si trova più facilmente sia il Sex USA.

Un consiglio sincero: non annusarli. Nutro una fortissima ammirazione per gli uomini e le donne coraggiosi che riescono persino a infilarseli in bocca, perché a me è venuta la nausea semplicemente togliendone uno dalla confezione. D'altronde, l'alternativa è usare una marca pubblicizzata dalla versione anni Settanta di Shakira, perciò posso capire. Quanto ai Momentos non ho niente da rilevare, se non che il nome non me lo sono inventato: si chiamano proprio così.

PILLOLE ANTICONCEZIONALI

Si tratta delle più ricercate di tutto il Venezuela. Anche se la domanda è altissima, in farmacia non si trovano e chi vuole procurarsele deve farlo per vie traverse. Come se si trattasse di cocaina, insomma, con la piccola differenza che la pillola è perfettamente legale.

Daniela Parra, di 29 anni, lavora in una farmacia: "La scarsità di medicinali può raggiungere anche il 70 percento dell'offerta, quindi è chiaro che nemmeno questo prodotto può scampare alla penuria. Tante donne arrivano anche a offrire grosse somme di denaro per potersi accaparrare qualche confezione, ma non se ne trovano proprio."

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Questa situazione ha permesso lo sviluppo di un mercato nero particolarmente organizzato, in cui a venderti le pillole anticoncezionali e quelle del giorno dopo potrebbe essere un tizio con gli occhiali da sole e la maglietta dei Joy Division.

"Se le ho finite e in farmacia non ne trovo, le compro dal mio contatto su Mercado Libre [una specie di eBay diffuso in America del Sud]," racconta María Betsabé, di 24 anni. "Non è il massimo, perché costano dieci volte di più, ma non ho alternative. Meglio così che non averle affatto."

PRESERVATIVO CHAVISTA

È il re dei preservativi, prodotto per volere del governo in Cina con l'obiettivo di regalare confezioni a destra e a manca e ovviare alla mancanza di preservativi di importazione. Anche questi, chiaramente, sono difficilmente reperibili. Sulla confezione c'è la scritta "Gobierno Bolivariano de Venezuela", e poco sotto viene specificato che sono destinati al monouso. Un governo intelligente, quindi.

Non li ho comprati in farmacia, perché non si trovavano, così ho dovuto smuovere un bel po' di amici. Grazie a Devlin Celis, Rafael Sogliani, Juan Diego Martínez, María Victoria Valero, Manuel Valle. E ovviamente un grandissimo grazie al fu Hugo Chávez.

ASSORBENTI

Gli assorbenti, anche se non direttamente legati agli anticoncezionali, sono uno dei prodotti che sul mercato nero puoi trovare a un prezzo 400 volte più alto di quello ufficiale. Per far fronte alla penuria di questi articoli, il governo ha avuto la brillante idea di organizzare dei corsi per insegnare alle donne a farsi quelli di tela. Sì, invece di operarsi per riaprire un po' i rubinetti delle importazioni, hanno deciso di convincerti a farteli in casa, mentre te ne stai seduta sul divano a guardare una telenovela.

"Ogni martedì mi tocca fare la fila per comprare queste cose tramite il mio numero della previdenza, ma preferisco perdere sei ore così piuttosto che pagare tutti quei soldi sul mercato nero," aggiunge Gladys Parra, casalinga. "Risparmierei un sacco di tempo, ma preferisco risparmiare sui soldi."

@diegoaurdaneta

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