FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

John Carpenter ha detto che Rob Zombie è un "Pezzo di Merda”

Pare che a Carpenter non vadano giù nemmeno i remake del collega.

Il 1978 era l'anno in cui John Carpenter dava alla luce Halloween—uno dei film splatter più amati della storia dell'umanità. Qualche decennio più tardi, nel 2007, Rob Zombie decide di dar vita alla propria reinterpretazione del grande classico, aggiungendovi un sequel nel 2009, perché comunque uno ci prova a fare le novità, ma alla fine il vecchio vince sempre.

Comunque, parlando a un gruppetto di studenti della New York Film Academy, Carpenter ha tirato fuori un sassolino dalla scarpa: in un'intervista, Zombie, secondo John, aveva completamente travisato il significato delle sue parole, in un'operazione molto simile a quella con cui aveva rimodellato i suoi film. "Ha detto che ero stato molto freddo con lui, quando mi disse che aveva in progetto un remake," racconta Carpenter riferendosi a quella famosa intervista. "Non c'è niente di più lontano dalla verità. Gli avevo detto 'Fai il tuo film, amico. È tutto tuo ora. Non preoccuparti di me.' Insomma, gli avevo dimostrato il mio supporto. Perché poi quel pezzo di merda abbia mentito a tal proposito, non mi è chiaro." Dopodiché arriva la blastata finale: a Carpenter non è mai andato giù che Zombie abbia depredato così tanto il personaggio di Michael Myers. "Credo che abbia impoverito la mistica della storia tentando di rivelare così tanto di quel tizio," ha detto, "Non che mi importi molto. Però dovrebbe essere una forza della natura, anzi, quasi soprannaturale." Rob Zombie, dal canto suo, non è propriamente conosciuto per la sua capacità di dipingere i dettagli. La disgustosa e grottesca famiglia protagonista de La Casa dei 1000 Corpi e La Casa Del Diavolo incontra il suo tragico destino in una sparatoria al rallentatore della durata di cinque minuti, messa in scena sulle note di "Free Bird" dei Lynyrd Skynyrd. Il che, ad essere onesti, è una grandissima figata, ma non è certo un approccio che aiuta a rispettare l'originale quando si sta per rimettere mano a un classico curato nel minimo dettaglio.

Ecco qui l'intervista integrale.

Segui Noisey su Facebook e Twitter.