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Tecnologia

Secondo un nuovo studio, la dieta onnivora è più sostenibile di quella vegana

Stando a questa ricerca, diminuire il consumo di carne non aiuterebbe a nutrire più persone. Anzi.

I vegani amano lodare i benefici della loro dieta: dall'impatto ambientale alle condizioni di vita degli animali, sono sicuramente tanti. Ma quando si tratta di impiegare i terreni agricoli degli Stati Uniti per contribuire all'alimentazione della popolazione globale in espansione, una dieta vegana non è l'opzione migliore che c'è, secondo uno studio realizzato da alcuni ricercatori.

Anzi, continuare a mangiare un po' di carne permetterebbe alle fattorie americane di nutrire più persone, cosa che diventa più difficile se tutti quanti fossero vegani.

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Capire come nutrire una popolazione globale di proporzioni sempre più impegnative, senza dover convertire altre porzioni di terra alla coltivazione è una sfida aperta. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura ritiene che sia necessario aumentare la produzione globale di cibo del 60% nei prossimi 35 anni per supplire alla domanda. Il modo in cui l'America utilizza i propri terreni agricoli influenza non solo la certezza di cibo per gli Stati Uniti stessi, ma anche la disponibilità di cibo nel mondo.

Partendo da questi presupposti, i ricercatori hanno confrontato 10 diete diverse, in base alla loro efficienza di utilizzo dei terreni agricoli. Hanno modellato una dieta base sulla media di ciò che mangiano gli americani oggi, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura. L'hanno poi paragonata ad altre diete, tra cui alcune di tipo "onnivoro salutare"—dove le calorie derivavano da tutte le fonti, tra cui carne, verdure, uova e latticini—o vegetariane, che includevano dunque latte e uova, ma nono la carne. Nello studio sono state prese in considerazione anche tre diete vegetariane rigorose (solo uova, solo formaggio, e vegana).

I risultati, pubblicati venerdì sulla rivista Elementa, hanno mostrato che, se da un lato la riduzione del consumo di carne potrebbe consentire di nutrire un maggior numero di persone, questo vantaggio ha un limite. Un sistema alimentare completamente vegano finirebbe infatti per nutrire meno persone di uno vegetariano o di un certo tipo di dieta onnivora.

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Meno carne mangiamo, più persone possono essere nutrite grazie alle fattorie degli Stati Uniti. Ma una dieta onnivora che è vegetariana il 40 percento delle volte potrebbe nutrire più persone di una completamente vegana. Fonte: Elementa

Secondo questo studio, il numero di persone che potrebbero essere nutrite dai terreni agricoli americani aumenterebbe con il diminuire del consumo di carne, ma solo fino a un certo punto. I terreni agricoli americani potrebbero nutrire circa 402 milioni di persone che seguono una dieta nella media, mentre si potrebbe arrivare a raddoppiare quella cifra—raggiungendo gli 807 milioni di persone—se la gente seguisse una dieta vegetariana che comprenda solo i latticini. Invece, nel caso di una conversione su ampia scala alla dieta vegana, le terre disponibili potrebbero nutrire circa 735 milioni di persone.

Il perché di ciò è legato al fatto che non tutti i terreni agricoli sono adatti a qualsiasi scopo. Su certe aree di pascolo che sono utilizzate per crescere bestiame come le mucche, la coltivazione non sarebbe semplicemente praticabile, il che significa che quelle aree sarebbero spazio sprecato, per un mondo puramente vegano. Allo stesso modo, la dieta seguita in media dagli americani al momento adibisce circa l'80 percento dei terreni coltivabili—acri che potrebbero essere sfruttati per coltivare cibo per le persone—per produrre mangime per il bestiame.

I ricercatori hanno scoperto che l'uso più efficiente dei terreni americani sarebbe a supporto di una dieta vegetariana che includa i latticini, perché in questo modo si massimizzerebbe la quantità di terreno utilizzato per produrre cibo e si potrebbe nutrire il maggior numero di persone possibile.

"Il nostro approccio sfida l'enfasi che il ventesimo secolo poneva sull'aumentare i raccolti e la produzione," ha detto in un comunicato stampa Christian Peters, autore principale dello studio e professore alla Tufts University Friedman School of Nutrition Science and Policy. "Incrementare i raccolti resta di vitale importanza, ma non è l'unico modo per aumentare il numero di persone nutrite per acro coltivato. Il nostro obiettivo è identificare strategie potenziali di sostenibilità agricola, prendendo in considerazione sia il consumo che la produzione di cibo.

Ma convincere l'intera popolazione degli Stati Uniti a convertirsi a una dieta vegetariana, persino una che includa ancora formaggi e gelati, è un obiettivo irrealistico—solo il 2 percento degli americani è vegano o vegetariano, e il numero è stabile da decenni. Fortunatamente, questa non è l'unica conclusione utile che si può trarre dalla ricerca; lo studio mostra infatti come anche solo ridurre la quantità di carne che mangiamo avrebbe un impatto significativo. Secondo i ricercatori, infatti, seguire una dieta onnivora che sia solo per il 20 percento vegetariana aumenterebbe il numero di persone in grado di essere nutrite dai campi americani del 36 percento.

Non avremo mai una bacchetta magica per risolvere i problemi legati all'incertezza alimentare, ma passaggi pratici—come rinunciare alla carne almeno un giorno alla settimana—ci aiuterebbero se non altro ad arrivare più vicini a una soluzione.