Provate a non farvi risucchiare da questa simulazione di un buco nero

Vi siete mai chiesti com'è fatto in realtà un buco nero? Be' sappiate che c'è un laboratorio pensato apposta per rispondere a questo tipo di domande.

In questo video, gli scienziati del Black Hole Laboratory dell'Università di Nottingham hanno utilizzato acqua, del colorante fluorescente, un contenitore speciale e tutta la loro perizia ingegneristica per simulare un buco nero. La dottoressa Silke Weinfurtner, ricercatrice universitaria, spiega come sono riusciti a misurare le condizioni del buco nero in laboratorio.

Progettare la simulazione di un buco nero significa simulare il genere di movimenti che lo circondano nello spazio esterno. Attorno a un buco nero, si verificano vari tipi di flussi, i quali determinano le possibilità che hanno gli oggetti che si trovano nelle vicinanze di sfuggirgli—tutto questo dipende dall'angolazione con cui si avvicinano, dalla loro quantità di moto e dal tipo di fluttuazione del loro movimento. Gli oggetti reagiscono in maniera differente, a seconda delle posizioni in cui si trovano prima di finire inghiottiti all'interno di un buco nero. Lo stesso buco nero viene definito come una regione dello spazio in cui la forza gravitazionale è talmente forte da non consentire né alla materia né alle radiazioni di sfuggirle.

Tutto ciò che attraversa "l'orizzonte degli eventi" di un buco nero, per non finire risucchiato, deve viaggiare più veloce della luce—il che è impossibile. Lo stesso scorrere del tempo risulta diverso nelle vicinanze dei buchi neri. Dall'esterno, il tempo sembra rallentare in prossimità di un buco nero. Mentre dentro ad un buco nero, la gravità agisce con forza infinitamente superiore sugli oggetti che vengono risucchiati, finendo per distruggerli.
Naturalmente, i buchi neri reali, hanno dimensioni meno contenute, sono meno regolari, oltre ad essere estremamente impressionanti e spaventosi allo stesso tempo.