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Perché alcuni di noi si sentono tristi dopo l'orgasmo?

Vi è mai capitato di sentirvi stranamente tristi dopo aver avuto un orgasmo? È una sensazione che non tutti hanno provato, ma se ci siete passati sapete perfettamente di cosa sto parlando.

Illustrazione di Chris Harward

Vi è mai capitato di sentirvi stranamente tristi dopo aver avuto un orgasmo? Non parlo di quella sensazione che provi quando realizzi che i tuoi coinquilini hanno fatto silenziosamente avanti e indietro dalla tua stanza mentre ti stavi “conoscendo un po’ meglio”—con il computer acceso, i pantaloni abbassati e i calzini ancora al loro posto. Quello si chiama imbarazzo e ti renderà parecchio difficile riuscire a guardare di nuovo negli occhi quelle persone.

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La sensazione di cui sto parlando è molto più sottile. È quella fugace disperazione che ogni tanto si accompagna anche agli orgasmi meno degni di nota. Non tutti l’hanno provata, ma a chi è capitata invece sa perfettamente di cosa sto parlando.

Chi la conosce la chiama “depressione post-coito” (PCT), ma la malinconia che alcuni provano dopo l’orgasmo in realtà è un fenomeno studiato e documentato, che risale addirittura ai tempi dei romani. Infatti, intorno al 150 d.C. il famoso medico Galeno ha scritto: “Dopo l’orgasmo, tutti gli animali tranne i galli e le donne sono tristi.”

Intendiamoci: nonostante fosse un medico rinomato, non è che Galeno avesse capito proprio tutto. Entrambi i sessi, infatti, possono provare questa tristezza e in generale si tratta di un’esperienza che varia molto da persona a persona. Non va nemmeno confusa con la sindrome della malattia post orgasmica (POIS), una condizione molto rara che può avere moltissime cause, da una carenza di progesterone a una ipersensibilità allo sperma. Questa sindrome può manifestarsi attraverso diversi sintomi tra cui apatia, prurito agli occhi e tristezza, sintomi che possono durare fino a vari giorni dopo l’orgasmo.

Per quanto mi riguarda, nel mio caso la depressione post-coito è una semplice sensazione di abbattimento generale che provo per un paio di secondi, prima di riprendermi e andare a scaldarmi una pizza o a fare qualsiasi altra cosa. Ma quando ho chiesto online, c’è stato chi mi ha risposto dicendo che nel suo caso la sensazione di profonda tristezza può andare avanti anche per ore.

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“Mi capita alcune volte di provare tristezza dopo l’orgasmo,” mi ha detto una ragazza che soffre di questa sindrome. “Mi capita circa tra il 15 e il 20 percento delle volte che faccio sesso e circa il 5 percento delle volte che mi masturbo. Io tendo già di mio alla depressione e qualche volta, dopo l’orgasmo, mi capita di passare ore in preda a una terribile tristezza.”

Ma, ha aggiunto, “Questa sensazione sparisce presto con un po’ di coccole e romanticismo.”

Ma qual è la causa di tutto ciò? È colpa dell’evoluzione? Della biologia? Di un innato senso di tristezza che ci prende proprio quando dovremmo solo sentirci più euforici, felici e soddisfatti?

Di base, volevo sapere come si relazionano gli esseri umani al sesso. In fondo si tratta di una parte fondamentale della nostra vita—se non fosse per il sesso, nessuno di noi sarebbe nato. Secondo lo psichiatra londinese Anthony Stone, questa momentanea tristezza—almeno per quanto riguarda gli uomini—potrebbe essere causata dalla percezione di una perdita di scopo.

“Quando i pazienti vengono da me per parlare di sesso, io penso subito al potere,” mi ha detto. “Durante il sesso, gli uomini sono all’apice della loro potenza. Basta pensare alle strategie di seduzione, che consistono in pratica nel fare la ruota come dei pavoni. Dopo il sesso, capita che gli uomini si sentano impotenti, privi di forze; hanno, seppur temporaneamente, perso la capacità di fecondare. In certi casi, tale perdita può portare alla depressione o al desiderio di morire—sentono di aver perso ciò che li rende uomini.”

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Aristotele, uno che aveva un po' di cose da dire sulla depressione post-coito. (Foto via)

Sia Aristotele, che Nietzsche che il filosofo olandese Baruch Spinoza pensavano che questa fenomeno avesse a che fare, almeno in parte, con il dispendio di “energia vitale”. Il problema è che non sono solo gli uomini a soffrire di depressione post-coito.

Freud ha analizzato in modo approfondito la natura del desiderio sessuale umano. Ha affermato che desideriamo così tanto fare sesso perché il sesso è ben più che una necessità biologica da soddisfare. Piuttosto, credeva che il sesso fosse l’esperienza più vicina al superamento dell’isolamento intrinseco all’esistenza umana—tramite l’essere letteralmente dentro un’altra persona.

Per cui, alla fine del rapporto, non si può che realizzare che—nonostante tutti i baci e tutti i crampi alle gambe—siamo fondamentalmente sempre soli.

“Si tratta di una perdita,” mi ha detto Anthony. “Vivere e morire, dirsi ‘ciao’ e ‘addio’, nascere ed esalare l’ultimo respiro sono aspetti essenziali dell’esistenza umana. Il modo in cui gestiamo questi passaggi è essenziale per la nostra felicità.”

Lo stesso discorso si applica al sesso. “Perché ci sentiamo tristi alla fine di un bel film, che desideravamo andasse avanti per sempre? Perché niente dura per sempre—dobbiamo sempre, costantemente, fare i conti con la fine,” ha aggiunto, con tono sinistro.

Nel 2009, lo psichiatra americano Richard Friedman ha cercato una spiegazione biologica per la depressione post-coito. Voleva dimostrare che tale fenomeno fosse, in certi casi, dipendente dall’attività dell’amigdala—la parte del cervello che gestisce l’ansia e la paura. Durante il sesso, l’amigdala fa diminuire il nostro senso di ansia e di paura. Perciò, la depressione post-coito potrebbe essere spiegata in base al ritorno in funzione a livello normale dell’amigdala.

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Considerando questo fatto, si potrebbe paragonare questo senso di tristezza di breve durata a come ci si sente il giorno dopo che si è presa una pastiglia di troppo, solo su una scala più piccola. Quel che va su poi ritorna giù.

"Sigmund Freud 1926", di Ferdinand Schmutzer (Foto via)

Per verificare la sua ipotesi, il dott. Friedman ha condotto un esperimento un po’ poco ortodosso. Ad alcuni volontari sono stati somministrati degli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), degli psicofarmaci usati nel trattamento della depressione. Nel caso di questi farmaci, il loro effetto antidepressivi compare solo dopo un certo periodo di assunzione continua, mentre gli effetti collaterali fisici compaiono quasi subito. Uno di questi è la diminuzione del desiderio sessuale. Si è osservato, come immaginato dal dott. Friedman, che la diminuzione del piacere fisico durante il rapporto sessuale era collegata a una diminuzione del senso di tristezza dopo l’atto.

A mio parere, tutto questo sembra avere implicazioni alquanto spiacevoli: se si vuole smettere di provare tristezza dopo l'orgasmo bisogna smettere di provare piacere quando si fa sesso. Per ovvie ragioni, non si tratta di un’opzione affascinante. Per fortuna, nella maggior parte dei casi, il senso di tristezza non è così intenso né così duraturo da meritare un trattamento medico.

Comunque sia, anche in questo caso, come in tutti i casi di disturbi psicologici, la cosa migliore da fare sarebbe quella di vedere uno psicologo o uno psichiatra nel caso in cui questo senso di tristezza diventi troppo forte.

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Per avere un’opinione su come si dovrebbe trattare a livello medico questo problema, ho parlato con il dott. Dušan Potkonjak, specialista di psichiatria presso il Goodmayes Hospital di Londra. “La storia clinica dei pazienti non è mai a compartimenti stagni,” mi ha detto. “Io prenderei in esame tutta la storia dei compartenti sessuali del paziente e delle sue relazioni. La nostra capacità di entrare in intimità con un’altra persona potrebbe essere influenzata in modo negativo da prime esperienze umilianti o da casi di rifiuto, con dinamiche simili a quelle del condizionamento pavloviano.”

In ogni caso, questo non significa che le persone che soffrono di depressione post-coito debbano aver avuto per forza delle brutte esperienze sentimentali. “Ogni essere umano è diverso dagli altri e viene influenzato in modo diverso dalle influenze e dalle relazioni,” ha aggiunto il dott. Potkonjak. “E questo vale per tutti i tipi di relazioni che intratteniamo con altre persone. Ogni volta che ci rapportiamo a una persona ci rapportiamo anche al nostro ricordo di relazioni precedenti, e questo fatto ogni tanto può complicare le cose.”

Alla fin fine, le cause della depressione post-coito sono sfuggenti e, per forza di cose, soggettive. Potrebbe essere un problema biochimico per alcuni e psicologico per altri. Oppure potrebbe essere semplicemente dovuta a una relazione finita male.

Perciò, se dopo aver avuto un orgasmo vi ritrovate ad essere tristi, non spaventatevi. Mettiamola in questo modo: fate parte del novero piuttosto vasto—che comprende anche personalità come Spinoza e Freud—delle persone che si sentono un po’ di merda dopo aver fatto sesso.

Segui Daniel Woolfson su Twitter: @DWoolfson