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Tecnologia

I ‘telefonini di Stato’ italiani hanno speso 7 milioni tra porno, abbonamenti e scommesse online

Tra gli altri, ci sono 12.000 abbonamenti alla Serie A Tim e 1.000€ spesi in televoti per Sanremo e Miss Italia.
Immagine: Shutterstock

Per stare al mondo al giorno d'oggi serve un telefonino. Che si tratti di uno scattante Nokia 1100 o di uno smartphone di ultima generazione, è ormai assodato che nel 2017 non possedere un dispositivo del genere ci priva di uno strumento fondamentale per interfacciarci con il resto del mondo.

Per questo motivo, come ovvio, il governo italiano distribuisce dei telefonini di servizio alla sua pubblica amministrazione, 401.839 in totale. Un po' meno ovvio è il fatto che tra il 2012 e il 2017 questi stessi telefonini abbiano generato dei carichi di costi extra — ovvero non aventi a che fare con le necessità lavorative — di ben 7 milioni di euro. Ancora meno ovvio è che tra i servizi pagati con questi sprechi rientrino contenuti pornografici, scommesse sportive e una bella fetta di pubblicità truffa mai disattivate.

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È quanto emerso, grazie a un articolo di Repubblica, dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla digitalizzazione che ha contattato Telecom Italia e ha richiesto i bilanci di traffico delle sim dei cellulari che sono stati consegnati ai dipendenti pubblici di 4.400 amministrazioni centrali e locali.

Solo tra aprile e giugno 2017 sono stati spesi 39.000€ pubblici per chiamate a call center come quello di Trenitalia, Alitalia, Ticketone e Sky.

Repubblica riporta delle cifre piuttosto curiose: solo tra aprile e giugno 2017 sono stati spesi 39.000€ pubblici per chiamate a call center come quello di Trenitalia, Alitalia, Ticketone e Sky. Ancora, 132.000€ sono stati spesi per l'acquisto di prodotti bancari e promozioni sociali, con 15.000 SMS (equivalenti a 52.390€) ricevuti dal servizio home banking di Banca Intesa, e tra le altre, circa 1.000€ spesi nel servizio di televoto per Sanremo e Miss Italia.

La parte più assurda però sembra essere quella relativa agli abbonamenti telefonici: si parla di 6.979 abbonamenti a Beengo Tuk Tuk, 9.176 a Mobando e 6.483 a Tim Games — Tutti servizi che offrono contenuti promozionali via SMS. Ancora, 12.000 abbonamenti a Serie A Tim, altrettanti a servizi che offrono chat erotiche, pornografia e piattaforme per scommesse sportive. Curioso che nessuno in tutti questi anni abbia pensato di verificare i bilanci e contestare questo tipo di spese.

"Basterebbe fare i controlli sulle bollette, smettendola di complicare le norme, e non ci troveremmo di fronte a questo spreco", ha dichiarato alla Repubblica il deputato del PD e presidente della commissione d'inchiesta Paolo Coppola.

A dirla tutta, l'idea che la pubblica amministrazione italiana, dei telefonini a carico dello Stato e l'analfabetismo tecnologico complessivo della popolazione possano mischiarsi è piuttosto spaventosa. Più ironico, come dettagliato da Repubblica, che 840 dipendenti delle pubbliche amministrazioni abbiano attivato un abbonamento a 'SexyLand', 665 a 'Le porno Erasmus', 565 a 'Video hard casalinghi'. Sicuramente gran parte di questi abbonamenti sono errori, o truffe.

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