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serie tv

Una giornata coi fan di Game of Thrones a Milano

Ho capito che l’inverno non è arrivato per davvero, almeno non in questa città :(
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
L'autore sul trono di spade.

Attenzione. Attenzione Attenzione. Questo articolo contiene spoiler sulle vecchie stagioni di Game of Thrones —NON SULLA NUOVA PUNTATA. Ma se non avete mai visto la serie, continuate pure a leggere: tanto questa storia ha più personaggi di Beautiful, e arrivati in fondo avrete già scordato metà dei nomi.

Dopo più di un anno di attesa, con nostra grande gioia è iniziata la settima stagione di Game of Thrones. Mi sento di parlare al plurale perché, nonostante in un anno guardiamo bizzeffe di serie tv, l'unica cosa che conta dall'uscita di GoT nel 2011 è sapere chi si beccherà il Trono di Spade. E non sto parlando a vanvera: la serie è già stata insignita delle targhe di "Most Pirated TV Program" e "Largest TV drama simulcast", entrando così nel librone dei Guinness World Records.

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Per chi non ne sapesse proprio nulla, il succo della storia (tratta dalla saga di romanzi fantasy di George R. R. Martin) è questo: c'è un trono molto ambito, diverse famiglie se lo contendono, e nel frattempo muore un sacco di gente—così tanta che non fai nemmeno in tempo ad affezionarti a qualcuno. Secondo le stime, nelle ultime sei stagioni sarebbero già morte più di 150mila persone, di cui più di un centinaio tra personaggi principali e secondari.

Per chi invece non guarda GoT ma ha imparato per osmosi qualcosa nel corso degli anni, le morti non sono affatto una novità. Come del resto le scene di sesso che nel tempo sono diminuite di molto, per cui qualcuno si è lamentato ed Emilia Clarke (che interpreta Daenerys Targaryen) ha dichiarato di aver bisogno di vodka e luci giuste. "A me le cose fantasy disgustano, però su YouTube ho visto un bel montato con tutte le scene di sesso della serie," mi ha recentemente detto, per l'appunto, un amico che di GoT non conosce nemmeno la sigla. Ma arriviamo al dunque.

game of thrones milano

Fan e figuranti al Castello Sforzesco.

Per festeggiare l'inizio della nuova stagione di GoT, nel weekend appena trascorso al Castello Sforzesco di Milano hanno organizzato (o meglio, Sky Atlantic ha organizzato) l'evento "Il Trono Di Spade: L'inverno Al Castello". In base alle informazioni, in quei due giorni la zona sarebbe stata affollata da "cosplayer, installazioni e rappresentazioni sceniche" e il tutto sarebbe culminato nella proiezione finale della prima puntata della settima stagione di GoT su un maxi schermo (ore: tre del mattino di lunedì).

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Per tutte le persone non fan che hanno continuato a leggere fino a questo punto bisogna precisare che la parola inverno è da sempre la chiave di tutto. Da quando ne ho memoria, infatti, nella serie tv è stata ripetuta fino allo sfinimento la frase "l'inverno sta arrivando." Nonostante sembrasse un'espressione piuttosto profonda, col tempo si è capito che alludesse anche al fatto che, ad un certo punto della narrazione, i non morti al di là della barriera avrebbero potuto fare irruzione nel continente occidentale, creando diversi problemi all'imminente scontro che probabilmente vedrà coinvolti soprattutto Cersei Lannister (seduta attualmente sul trono), Jon Snow (tornato a Grande Inverno), e Daenerys Targaryen (che finalmente sembra riuscita a lasciarsi dietro le coste orientali).

Quindi, in sostanza, quando ho visto che diversi articoli riportavano la notizia che l'"inverno è arrivato davvero a Milano," ho pensato subito due cose. Innanzitutto che qualcuno avesse trovato davvero un modo di isolare l'area l'area del Castello Sforzesco in una sorta di immenso freezer. Poi, che sarei dovuto andare lì per capire chi ci avrei trovato e chiedere pronostici sugli sviluppi della serie.

Fast forward alla tarda mattinata di domenica, quando, munitomi di un giaccone e una lama degna, mi reco a destinazione in cerca di questo inverno. Superata però la barriera delineata da una scritta gigante (IL TRONO DI SPADE), non sento grandi cambiamenti rispetto alla calura estiva che pensavo essermi lasciato alle spalle. Mi siedo sulla fontana gelata ubicata all'ingresso del Castello in attesa che l'equilibrio termico faccia il suo corso. Ma non ne ho il tempo: un tipo con un giubbino giallo della sicurezza sbuca dal nulla e mi dice, "mi spiace ma devi alzarti, perché il ghiaccio è di plastica e potrebbe rompersi." Infrante così fin da subito gran parte delle mie aspettative, un sacco di sensazioni meste mi pervadono a tal punto da ricordarmi lo shock che ho provato quando si è scoperto il motivo per cui Hodor ripeteva sempre e solo il suo nome. Anche se, devo ammettere, i traduttori italiani se la sono vista molto peggio.

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Per fortuna in qualche falcata mi dimentico subito dell'accaduto, perché una volta entrato nel Castello la fauna mi spiazza: adulti, ragazzi, genitori con bambini portati un po' come scusa, avrebbero atteso in file sempre più lunghe per fare una foto con le poche attrazioni presenti, mentre a turni gruppi di turisti di giapponesi ignari si sarebbero trovati lì in mezzo e per sicurezza avrebbero comunque azionato le loro macchine fotografiche.

Durante i miei primi giri di perlustrazione decido così di sperimentare anch'io l'ebbrezza della fila e di cercare di parlare con chi è lì palesemente per lavoro. Ed è proprio durante la prima foto con una tizia vestita da bruta che inizio a captare i primi segnali di disagio. Il suo sguardo sembra che dica, "Almeno tu che puoi, levati il giaccone"—ma forse è solo una mia impressione.

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Incontrati però due tizi travestiti da estranei, ovvero i non morti di cui parlavamo prima, l'impressione è un po' la stessa. Mi dicono che anche sotto quello stucco in realtà fa caldo, ma che è così divertente da essere sopportabile.

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Mentre penso di prenderli un po' a esempio, mi imbatto in tre ragazze venute insieme dall'hinterland milanese. Hanno tutte sui 25 anni, non rimarranno fino a notte inoltrata, ma si organizzeranno per guardare insieme la prima puntata—se sapranno resistere. Sperano che ad avere la meglio a Westeros sia alla fine Daenerys Targaryen, ma anche Jon Snow andrebbe bene. Per quanto riguarda Cersei Lannister, nonostante le siano deceduti tutti i figli, avrebbe ancora da pagare qualcosa al Karma dopo l'esplosione al Grande Tempio di Baelor ad Approdo del Re.

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E del resto, tutti gli altri con cui parlo più o meno propendono per questi sviluppi. E non perdono l'occasione per farmi notare quanto il mio outfit non sia all'altezza di quello dei cosplayer, amatoriali e non, arrivati a dozzine nel primo pomeriggio. Tipo questi—tra cui c'è Denise (vestita in rosa) che, cito testualmente, mi avrebbe "dato un pugno se non avessi azzeccato il travestimento da Brienne."

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Al di là dei dei mancini schivati per un soffio, le considerazioni che mi hanno colpito di più sono due. La prima è quella di due ragazzi che vedono nel ritorno di Benjen Stark, che si pensava morto, un possibile cambio di assetti—cosa a cui non avevo mai pensato.

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La seconda considerazione, invece, arriva da Serena (25 anni): è più propensa a una conclusione alla Signore degli Anelli, come aveva pronosticato l'autore dei libri George R. R. Martin. Anche se è conscia del fatto che ormai la serie tv sia andata avanti rispetto alla saga, e che quindi i due percorsi narrativi potrebbero avere due finali diversi.

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In tutta questa storia non so chi abbia ragione, ma visto che la maggior parte ha puntato su Daenerys Targaryen, tra una chiacchiera e l'altra le chiedo di farmi suo cavaliere, che non si sa mai. So che tutti i suoi uomini più vicini o pietrificano poco a poco o sono eunuchi o possono usufruire di benefit—ma ho pur sempre il 33,3 percento delle possibilità che mi vada bene.

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