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Donald Trump

Donald Trump è convinto che avrebbe potuto sventare gli attacchi di Parigi con una pistola

In un'intervista a un settimanale francese di stampo conservatore, Trump ha detto che, se fosse stato presente sui luoghi degli attacchi del 13 novembre, le cose sarebbero andate diversamente.
Photo par VICE News

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La crisi dei migranti porterà l'Unione Europea al collasso, Parigi è morta, e il massacro del Bataclan è stato dovuto al fatto che ai francesi non è consentito portare pistole a un concerto il venerdì sera.

Questo, in sintesi, è quanto Donald Trump afferma nel nuovo numero del settimanale francese di ispirazione conservatrice Valeurs Actuelles, distribuito oggi nelle edicole francesi.

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In un'intervista esplosiva, di cui diversi giornali francesi hanno pubblicato i passaggi salienti, Trump ha raccontato di avere sempre con sé una pistola e ha anche detto che, se fosse stato presente durante gli attacchi che il 13 novembre hanno ucciso 130 persone, le cose sarebbero potute andare diversamente.

"Posso dirvi che se fossi stato al Bataclan oppure in uno di quei café, avrei sparato. Forse sarei morto, ma avrei tirato fuori la pistola," ha detto Trump, candidato alle primarie presidenziali americane per il partito repubblicano.

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"Pensate davvero che, se ci fossero stati civili armati e in grado di usare un'arma tra il pubblico, l'attacco terroristico sarebbe finito in quel modo?" ha proseguito. "Io no. I francesi avrebbero ucciso i terroristi. È buon senso," dice.

Secondo France Info, Trump ha descritto l'attacco al Bataclan come un massacro "open bar," simile allo "sparo al piccione."

"Non è rilevante che una tragedia simile sia avvenuta in uno degli stati del mondo dove il gun control è applicato in modo più rigido?" aveva twittato Trump dopo l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo, nel gennaio del 2015. Commentando il tweet, l'Ambasciatore francese negli Stati Uniti aveva paragonato il candidato repubblicano a un "avvoltoio."

Parlando durante in comizio a Beaumont, Texas, lo scorso 14 novembre, Trump aveva detto anche che la situazione sarebbe stata "molto, molto diversa" se la Francia avesse avuto leggi più permissive sulle armi.

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Nell'intervista pubblicata oggi, Trump ha anche menzionato quello che, secondo lui, è l'ineluttabile declino della Francia e della società francese.

"Purtroppo la Francia non è più quella di una volta, e nemmeno Parigi lo è," ha detto, alludendo vagamente ai "territori perduti della repubblica" — facendo un probabile riferimento a quelle "zone interdette" che, secondo Fox News, sono rappresentate dalle aree della capitale francese 'colonizzate' da immigrati, soprattutto musulmani, e sarebbero ormai fuori controllo.

Le parole di Trump non trovano molto appoggio, visto che anche nel 2015 l'afflusso massiccio di turisti ha contribuito a mantenere Parigi e la Francia tra le destinazioni più gettonate al mondo.

L'imprenditore dell'immobiliare, tuttavia, ha ancora una volta i suoi presunti "amici francesi," un po' come quando aveva affermato di avere "almeno 20 amici musulmani."

"I miei amici francesi mi hanno detto di non sentirsi davvero a casa nel proprio paese," ha detto a Valeurs Actuelles.

Ma le cose non vanno male soltanto nel paese di Hollande. Secondo Trump, tutta l'Europa viaggia sull'orlo del collasso e la situazione potrebbe "portare a delle rivoluzioni."

"Se non si affronta la situazione con fermezza, sì, è la fine dell'Europa," ha detto al giornalista André Bercoff.

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