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Tecnologia

Europa vs Facebook: 1-0

La corte europea ha dichiarato insufficiente la tutela dei dati dei cittadini europei che vengono conservati negli USA.

Safe Harbor non è valido! L'accordo sullo scambio di dati tra l'UE e gli USA è stato dichiarato inaffidabile stamattina dalla Corte Europea di Lussemburgo. Secondo il verdetto, i dati personali degli utenti di internet che le multinazionali come Facebook conservano negli USA, non sono tutelati abbastanza dagli abusi statali.

Il verdetto di oggi è il risultato di un processo avviato dal ventottenne austriaco Max Schrems ai danni di Facebook. Dopo lo scandalo NSA del 2013, Schrems ha dato il via a una class action contro la sede USA del social network. Visto che il quartier generale europeo di Facebook è a Dublino, Schrems ha dovuto rivolgersi prima di tutto al garante della privacy irlandese, che però ha respinto la denuncia perché gli USA erano considerati "porto sicuro" dalla Commissione Europea.

Ma a giudicare dal verdetto di oggi non è più così: "la corte ha varato la decisione della Commissione, in cui viene dichiarato che il livello di tutela dei dati personali negli Stati Uniti d'America non è sufficiente."

Questo significa dunque che circa 4.000 aziende statunitensi non sono più autorizzate a trasmettere dati con la legittimazione dell'accordo Safe Harbor. Piuttosto, devono sottoporsi all'ente pubblico per la tutela della privacy di ogni stato oppure ricorrere agli enti europei che se ne occupano. Come e se Facebook avrà una reazione a riguardo è ancora un mistero.