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QFWFQ!

Scienziati ignobili

Intervista a uno dei creatori del premio ig Nobel, il Nobel per le ricerche scientifiche più inutili e idiote che si tiene ogni anno ad Harvard.

"Qfwfq!" è la rubrica scientifica di VICE. Pronunciatelo ad alta voce: QFWFQ! Mi sembra un nome adatto non solo per questa ragione, ma anche perché qui si parla di roba che in formule si scrive facile, ma che a capirla non c'è verso. 

Il metodo seguito è quello nato con Galileo, ma non tirate in ballo la cautela accademica e l'etica della ricerca: sono cose ovvie e non ci interessano.

Secondo il Taoismo, ogni cosa ha il suo opposto e complementare. Dal contrasto tra gli opposti, dice Lao-Tzu, nasce l'armonia, senza cui l'universo non starebbe insieme. La luce ha l'oscurità, il pene ha la vagina, gli Oscar hanno i Razzie, e il Nobel ha… l'IgNobel.

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Si svolge infatti oggi la cerimonia del Premio IgNobel 2012, un evento spassosissimo ma anche serissimo che coinvolge il MIT e Harvard, dove i vincitori vengono premiati da autentici premi Nobel.

È l'unico posto pieno di scienziati in cui sentirete dire "vagina should smell like vagina, not flowers" e parlare della Diet Coke come anticoncezionale, del wasabi come antincendio, del carroarmato come una soluzione ai parcheggi in sosta vietata, e del mirabolante fenomeno per cui gli spaghetti non si spezzano mai solo in due parti (provare per credere,qui).

LʼIgNobel premia quelle ricerche scientifiche “il cui primo effetto è fare ridere, poi pensare”. E siccome un altro grande filosofo, questa volta occidentale, ha detto che "le risate sono la merce d'esportazione più importante d'America" (Walt Disney), oltre suppongo alle armi, chi se non lʼAmerica poteva proporsi come antidoto agli austeri Premi Nobel svedesi?

Chi ha assistito alla cerimonia 2011, per esempio, ha visto:
- “The Stinker”, ovvero “Il Puzzone”, mascotte del premio e parodia di “The Thinker”
- un mangiatore di spade (premio IgNobel a sua volta)
- la tradizionale bambina Miss Sweetie Poo (Miss Cacchina Amorevole)
- numerosi lanci programmati di aeroplani di carta
- i “Momenti della Scienza” (sorta di “trucchi” scientifici spettacolari)
- Lezioni 24/7 (gara di velocità nellʼesporre argomenti difficili)
- un mucchio di abbigliamenti insoliti e misteriosi
- unʼoperetta in cinque atti con tema la tavola periodica
- commemorazione di un IgNobel venuto a mancare
- vinci-un-appuntamento con un premio Nobel

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Ma non cedete alle conclusioni facili. Non si tratta di una Corrida delle scienze. LʼIgNobel è serio, serio come il Carnevale. Pensate all'IgNobel come a Eva 3000, Closer o Gossip.it, in cui le star vengono sputtanate solo per affermare una volta di più il loro carattere superiore una volta che sono state umanizzate e derise. In altre epoche, questa era la funzione dei giullari di corte. O del Carnevale, appunto.

Siccome non ero tanto sicuro di questa tesi, e avendo il dubbio di essere sul binario degli imbecilli saccenti, ho scritto a Kees Moeliker, curatore e responsabile comunicazione del Museo di Storia Naturale di Rotterdam, nonché capo europeo degli Annals of Improbable Research, la rivista che ha ideato e che da ventunʼanni organizza il Premio IgNobel.

Questʼuomo, la cui biografia compete con quella del Dr. Zissou—non fosse che alle avventure acquatiche Kees preferisce lʼosservazione dei volatili—questʼuomo che si è battuto per salvare dallʼestinzione i pidocchi nellʼarea di Rotterdam, questʼuomo…

…è diventato famoso in tutto il mondo per aver osservato e descritto il primo caso di necrofilia omosessuale nellʼanatra selvatica Anas platyrhyncho, ricerca che gli ha fruttato il Premio IgNobel per la Biologia nel 2003. Qui potete vederlo mentre tiene in mano le palle e lʼapparato genitale dello svent(u)rato papero, mentre questo è il video per chi fosse interessato alla dinamica dellʼincidente.

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Quella che segue è la prima intervista di Qfwfq! Ho cercato di capire da Kees se lʼIgNobel rappresenta un breve sonno della ragione per scongiurare la ben più pericolosa morte della ragione. Credo mi abbia detto di no.

VICE: Cosa sognavi di diventare da bambino?
Kees Moeliker: Da bambino volevo diventare un biologo, e ce l’ho fatta.

So che hai viaggiato per buona parte del mondo in cerca di nuove specie e nuovi comportamenti nel regno animale. Eppure, la scoperta che ti ha reso celebre è avvenuta mentre sedevi al tavolo del tuo ufficio. Pensi che sia stata anche la tua ricerca più rappresentativa?
Ho lavorato sulla tassonomia e la sistematica degli uccelli acchiappamosche e dei pipistrelli della frutta. L’osservazione delle anatre è stata un evento molto fortunato, tanto da cambiarmi la vita. Ora, se da qualche parte un uccello o un altro animale mostra comportamenti degni di nota sconosciuti agli scienziati, ne vengo subito informato. Ho creato un enorme file, che a volte chiamo “il file necrofilia” da cui ho tratto anche un libro.

Quel lavoro ti ha fatto ottenere il Premio IgNobel nel 2003. Cosa significa essere un premio IgNobel? Perché uno dovrebbe esserne orgoglioso, anziché, non so… sentirsi umiliato?
È stata un’esperienza molto positiva. Ero felice e lo sono ancora. In quanto vincitore fai parte di un gruppo molto speciale di persone che hanno fatto cose notevoli: persone con un grande senso dell’umorismo e una mente indagatrice. Sono orgoglioso della vittoria, essere premiati per il proprio lavoro è bello. Il Premio IgNobel non umilia le persone. Chiediamo ai nominati se gli piacerebbe accettare il premio. In caso negativo, passiamo al prossimo. Questo succede di rado però, la persona che declina l’invito non ha probabilmente alcun senso dell’umorismo. O ha un capo dipartimento (invidioso) senza senso dell’umorismo.

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Tutte le pubblicazioni premiate sembrano lavori seri. Lo sono? Anche quello della Diet Coke o altri ugualmente esilaranti? Pensi che qualcuno si metta d’impegno per avere un IgNobel anziché un Nobel?
Noi premiamo risultati che sono reali. Gli scienziati fanno solo la loro ricerca e i loro esperimenti, senza pensare quale premio potrebbero vincere. Spesso i vincitori dell’IgNobel non sapevano dell’esistenza del premio, prima di vincerlo.

Il premio Nobel viene assegnato a quei lavori che hanno apportato “considerevoli benefici all’umanità”, e questo rende più facile la selezione. Come scegliete invece i candidati per l'IgNobel?
Ci sono solo due criteri per vincere un Ig: la ricerca deve 1) prima farti ridere, e poi 2) farti pensare. Cosa faccia pensare è a discrezione del pensante.

Com'è nata l'idea del premio IgNobel? Ma soprattutto, perché solo nel 1991?
Marc Abrahams sentì che tutti quegli scienziati che lavorano sodo, senza avere mai un riconoscimento, meritavano di essere ricompensati in un modo speciale, con un premio speciale. Era il 1991. Gli IgNobel hanno lo scopo di celebrare l'insolito, rendere onore all'immaginativo, e stimolare l'interesse nella scienza, nella medicina e nella tecnologia.

Quali sono le ispirazioni per la creazione dei personaggi, della cerimonia, dei costumi?
A volte la gente definisce la cerimonia degli IgNobel un incrocio tra il Monty Python's Flying Circus e il Muppet Show.

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L’IgNobel è molto più di un vaudeville della scienza o un anti-Nobel divertente. Potremmo avvicinarlo a un vero e proprio Carnevale delle Scienze, come sovversione istituzionalizzata dell’ordine?
Noi non ci prendiamo gioco di nulla, premiamo risultati che prima fanno ridere le persone, poi le fanno pensare. L’umorismo è un aspetto vitale, qui.

È un rituale che interessa la sola comunità scientifica? Oppure ha uno scopo più ampio?
Abbiamo fan in ogni strato della società: accademici, studenti, contabili, politici e altri. Sono tutte persone curiose.

Ritualità e nevrosi hanno spesso una radice comune. Quale potrebbe essere la nevrosi che si cela sotto l’IgNobel?
È una domanda per cui non ho risposte.

Se dovessi scegliere solo un momento o un personaggio della celebrazione come il più rappresentativo, quale sarebbe? Per me, senza dubbio, il premio Nobel Roy Glauber che ramazza il palco pieno di aeroplani di carta.
Io direi invece Marc Abrahams, il maestro di cerimonie e fondatore del Premio IgNobel. È lui la figura chiave. Quando un giorno morirà, sarà la fine del Premio IgNobel.

Anche il lancio di aeroplani di carta è tenuto sotto controllo, oserei dire ritualizzatouna persona sale sul palco e dà il via con una formula ben precisa, poi ferma tutti dopo pochi secondi. Avete mai pensato a una versione più selvaggia del festival? 
Questo ha a che vedere con le regole di sicurezza all’interno del teatro. Un tempo le persone tiravano gli aeroplanini in qualunque momento, finché non abbiamo avuto uno spiacevole incidente. Ma tutto sommato, la cerimonia è parecchio selvaggia, per essere un evento di premiazione.

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Sento spesso dire che gli scienziati hanno grossi problemi a relazionarsi con le altre persone. È un pregiudizio, o ha a che vedere con una diversa percezione del mondo, per esempio convinzioni più forti?
Se incontri un vincitore del Premio IgNobel, ti dimostrerà il contrario.

Pensi che per uno scienziato sia più difficile perdere il controllo?
Ti invito a uscire con me una sera. Cambierai idea.

Perché le opere scientifiche non possono essere degne di un Nobel e di una risata allo stesso tempo?
Ci stiamo avvicinando. Abbiamo già un vincitore dell’IgNobel che è anche premio Nobel (Andre Geim, IgNobel per la Fisica nel 2000, per aver fatto levitare una rana in un campo magnetico).

Cosa pensi di programmi come Breaking Bad o Big Bang Theory? Fanno un favore alla scienza? Come sarebbe la tua serie tv ideale a tema scientifico?
Mi spiace, sono uno scienziato. Non guardo la TV.

Questa sera ci sarà la premiazione. Come recita il rituale, se non avete vinto l’IgNobel quest’anno, ma soprattutto se l’avete vinto, vi auguro di essere più fortunati il prossimo anno.