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Tecnologia

Sull'Orologio dell'Apocalisse mancano 2.30 minuti alla fine del mondo

Il comitato del Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato le lancette dell'Orologio dell'Apocalisse 30 secondi avanti a causa degli arsenali nucleari globali e del cambiamento climatico.

Alle 16 ora locale del 26 gennaio, il comitato del Bulletin of the Atomic Scientist ha inaugurato il 70esimo anno del suo Orologio dell'Apocalisse — una rappresentazione grafica della summa delle minacce alla sopravvivenza dell'umanità presenti sul pianeta —, ha annunciato che per la prima volta da 64 anni a questa parte l'Orologio dell'Apocalisse è più vicino alla mezzanotte che mai, con la decisione di spostare le lancette a 2.30 minuti dalla fine del mondo, 30 secondi più vicine dello scorso anno. L'ultima volta che l'Orologio si è trovato così vicino alla mezzanotte, l'Unione Sovietica aveva appena fatto brillare la sua prima bomba all'idrogeno.

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"Nel corso del 2016, lo scenario della sicurezza mondiale si è ulteriormente oscurato — La comunità internazionale, infatti, non è riuscita a gestire con efficacia le due minacce più urgenti per la sopravvivenza dell'umanità: gli armamenti nucleari e il cambiamento climatico," ha scritto John Mecklin, editor del Bulletin of the Atomic Scientist, nel comunicato stampa pubblicato subito dopo l'annuncio. "Gli Stati Uniti e la Russia — che insieme possiedono il 90 percento degli armamenti nucleari globali — hanno mantenuto una posizione di conflitto su diversi aspetti, dalla Siria fino all'Ucraina, passando per i confini della NATO; entrambi i paesi hanno continuato a portare avanti la modernizzazione dei loro armamenti, e nessuna delle due parti ha avviato delle reali negoziazioni per ciò che riguarda il monitoraggio e la limitazione degli arsenali," continua Mecklin, per poi menzionare gli scenari di minaccia apparsi nella Corea del Nord, che nel 2016 ha condotto il suo quarto e quinto test nucleare sotterraneo e ha continuato a sponsorizzare le potenzialità del suo arsenale nucleare.

Il comitato ha poi toccato i temi del cambiamento climatico, asserendo che "Lo scenario sul tema è leggermente meno drammatico, grazie alla firma del Trattato Climatico di Parigi che ha dimostrato l'intenzione da parte delle nazioni del mondo di combattere il fenomeno del riscaldamento globale, e grazie a un mancato incremento delle emissioni globali di diossido di carbonio rispetto all'anno precedente," si legge nel comunicato, che continua spiegando che "Ciononostante, i livelli non accennano a calare e il pianeta continua a riscaldarsi."

Il comunicato approfondisce il tema menzionando l'inquietante diffusione degli autoritarismi nel mondo, e facendo tappa per gli Stati Uniti, dove la recente elezione a presidente di Donald Trump ha portato nella Casa Bianca un'equipe politica che crede nella proliferazione degli arsenali nucleari per garantire la sicurezza nazionale e nega gli effetti del cambiamento climatico — Negli scorsi giorni, l'amministrazione di Donald Trump ha sospeso i finanziamenti dell'EPA, l'agenzia per la protezione ambientale americana, e ha avviato una serie di politiche di controllo atte a monitorare l'output scientifico delle agenzie federali. A questo, si aggiunge la recente decisione, da parte di Donald Trump, di revocare lo stop alla costruzione degli oleodotti Dakota Access e KeystoneXL.

L'intero comitato del Bulletin si augura di vedere, nel corso del 2017, una netta stabilizzazione per quanto riguarda la questione climatica e nucleare e un dietro front per ciò che concerne le recenti politiche addottate da alcune delle più grandi potenze del mondo.