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Tecnologia

DOCU: documentare il design del futuro prossimo

DOCU raccoglie i punti di vista di filosofi, tecnologi, artisti, hacker, designer, ricercatori e tanti altri, nel tentativo di individuare il futuro nel presente.

È da poco stato pubblicato DOCU #00 - Documenting the Curious, l'episodio "0" di una serie di documentari brevi prodotti da Nefula, il primo studio italiano di Near Future Design.

DOCU raccoglie i punti di vista di filosofi, tecnologi, artisti, hacker, designer, ricercatori e tanti altri tipi di persone ed esperti, nel tentativo di catturare il "presente curioso": il confine tra la normalità, la quotidianità, l'ordinarietà e quel che le persone fanno o percepiscono come futuribile, strano, non ancora compreso, ma che, per qualche motivo, è situato 'oltre' le cose che siamo abituati a concepire come possibili.

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In poche parole: DOCU è alla ricerca dei segnali deboli dei futuri possibili, nel presente.

In periodi di innovazione esponenziale le tracce di futuro sono sempre rintracciabili nel presente. A dire il vero, questa affermazione è valida in generale. Ce lo racconta la teoria della Scoperta Multipla, secondo cui la maggior parte delle scoperte scientifiche e delle invenzioni avvengono più o meno simultaneamente ad opera di più scienziati e inventori.

Questo fatto potrebbe sembrare strano, ma non lo è. Così come ci sarà capitato di avere qualche buona intuizione e di vederla implementata in qualche nuovo prodotto o servizio – tanto da farci esclamare "Avrei dovuto farlo io! Mi hanno rubato l'idea!" – così è avvenuto nel passato e avviene tutt'ora: i casi di scoperte multiple sono moltissimi.

Scienze, tecnologie e società si modificano nel tempo e nella geografia, co-evolvono: si parla di "epistemologia evolutiva" e di teoria di "selezione culturale". Tecnologie, scienze, culture coevolvono e vivono nello stesso ambiente in cui si trasformano anche le culture, gli immaginari, le percezioni del possibile e, di conseguenza, i desideri, le aspirazioni e le cose a cui prestiamo attenzione. Coscienza e immaginario sono un prodotto sociale, che porta tutti a costruire i futuri possibili: quelli che riusciamo a concepire e immaginare.

Questo, per Nefula, è l'ambito di ricerca del Near Future Design: indagare i futuri, trasformarli in conoscenza accessibile e usabile, mettendola poi al servizio della società, delle discipline scientifiche, delle imprese e dei governi.

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Operando tra Big Data, sociologia, antropologia, etnografia, psicologia, statistica, memetica e unendovi una continua analisi sulle maggiori innovazioni tecnologiche, questa disciplina esplora le deviazioni nella percezione delle persone dalla realtà consensuale, per scoprirne i Rituali Curiosi: le strane cose che tutti facciamo – consapevolmente o inconsapevolmente – e che suggeriscono possibili evoluzioni del futuro.

Il risultato? Vere e proprie "mappe di futuro", in cui le Nuove Normalità vengono materializzate sotto forma di Pre-totipi.

Abbiamo intervistato i membri di Nefula per capire qualcosa in più sul Near Future Design e sul percorso che ha portato alla creazione di DOCU.

La creazione di futuri può e deve diventare una performance partecipativa, inclusiva e consapevole.

Motherboard: Iniziamo riproponendovi la stessa domanda che fate nel documentario: cosa pensi se ti dico che il futuro non esiste?

Il futuro non esiste, è una performance. Non esiste un unico futuro, ma molteplici futuri che creiamo ogni giorno attraverso una conversazione globale, una performance in cui ognuno di noi contribuisce alla tensione verso il proprio futuro desiderato. Noi a Nefula facciamo proprio questo: materializzare futuri possibili al fine di poterli discutere, confrontarci, e di poterli rendere oggetto di una performance globale partecipativa.

Come è nata l'idea di realizzare la serie di documentari DOCU?

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L'osservazione del presente per noi è fondamentale. È qui che è possibile trovare spunti e riflessioni per immaginarsi scenari futuri.

Nel nostro percorso di ricerca ci siamo domandati come riuscire ad ospitare, all'interno di un format narrativo, una molteplicità di punti di vista interessanti capaci di comprendere, cogliere e comunicare come, dove e perché (oggi) si stiano creando le tensioni che formeranno i futuri.

DOCU è sia un modo per entrare in diretto contatto con persone, luoghi e situazioni ad alto contenuto "di futuri", sia un'occasione per condividere e comunicare tutto questo con le persone per sviluppare dibattiti condivisi. I protagonisti di DOCU sono le persone che creano futuri, giorno dopo giorno, attraverso la loro ricerca, i progetti, lo stile di vita che portano avanti. DOCU è una piattaforma per esprimere i loro tanti punti di vista.

Perché è importante fare Near Future Design, in generale e, nello specifico, in Italia?

C'è una generale carenza di visione, di immaginario, di sogno. Prevalgono definizioni singolari di futuro: ci sono grandi operatori che ci dicono come sarà il futuro della città, dell'agricoltura, della salute, della società. Fondamentalmente schiacciando la possibilità di immaginare molti possibili futuri differenti, e forzandone una sola, probabilmente compatibile con il loro vendere prodotti e servizi.

L'opportunità, invece, è ghiotta e preziosa: abbracciare una conversazione condivisa in cui siano coinvolti immaginari multipli e liberi, in modo che le persone – di tutti i tipi, dai cittadini più ordinari, ai super esperti – possano collaborare alla creazione di futuri desiderabili e preferibili, invece che, solo, tecnicamente possibili.

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La creazione di futuri può e deve diventare una performance partecipativa, inclusiva e consapevole.Cosa sono i Pre-totipi? Perché sono più interessanti da realizzare, rispetto a dei semplici concept o prototipi?

Tecnicamente un pre-totipo è un prototipo diegetico. Dietro questo termine particolare si nasconde l'esigenza di realizzare il modo migliore per descrivere una cosa che ancora non c'è: una simulazione transmediale.

Il pre-totipo è proprio questo, un prototipo che include elementi fisici, digitali ed immaginari, realizzati attraverso una varietà di media differenti – online, offline, nelle città… – per riuscire non solo a descrivere un oggetto, un servizio o un processo tipico di un possibile futuro, ma anche di descrivere il mondo in cui tale oggetto esiste.

Ad esempio, se alla fine del 1800 avessimo progettato il pre-totipo dell'automobile, avremmo senz'altro costruito un modellino in scala reale di automobile. Ma avremmo trovato modi di descrivere gli incidenti, le multe, i motor-show, i meccanici, le assicurazioni, le persone che si fanno il "selfie" con dagherotipo, la pubblicità delle macchine, i parcheggi, la segnaletica stradale… Tutto quello, insomma, che esisterebbe nel mondo se ci fosse l'automobile, attraverso media e contesti differenti.

Il Near Future Design richiede la collaborazione di tante discipline differenti, tra scientifiche e umanistiche: come lavora in genere un Near Future Designer?

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Il NFD è un metodo complesso. Per capire le percezioni sul presente e sul futuro, potenzialmente di milioni di persone, occorrono competenze antropologiche, sociologiche, psicologiche, statistiche, netnografiche, di analisi dei social network e dei dati. Costruiamo team e gruppi di lavoro trasversali alle discipline che variano in base ai progetti: non pretendiamo di sapere tutte queste e, allo stesso tempo, riconosciamo l'opportunità che deriva dal collaborare con ricercatori ed esperti di background così differenti.

Il valore di questo tipo di collaborazioni è eccezionale. Da un lato noi possiamo beneficiare di competenze e di metodologie di enorme valore. Dall'altro lato, queste competenze trovano applicazioni nel mondo, riescono a lavorare sull'immaginario e sulle culture delle persone.

Parte della nostra ricerca è stata e continuerà ad essere di tipo metodologico: abbiamo sviluppato una metodologia in otto fasi attraverso cui strutturiamo i nostri progetti. Il metodo è importante per garantire la qualità del progetto, per la formazione e l'evoluzione: ci consente di condividere il nostro approccio, di modificarlo e continuare a miglioralo. È un work in progress costante.

Quali sono dei possibili casi d'uso del Near Future Design? Come può essere utile ai cittadini, agli imprenditori, ai politici, alle organizzazioni?

Il NFD è una metodologia che è molto utile per esplorare le tensioni del cambiamento dei comportamenti delle persone in un'epoca di innovazione sociale e tecnologica esponenziale: per dare forma a questi cambiamenti, permettere alle persone di trasformare il proprio immaginario e generare conversazioni di tipo radicalmente nuovo.

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I processi di Near Future Design possono essere assimilabili a peculiari ricerche di mercato, per comprendere quali siano investimenti interessanti da fare, su quali applicazioni, servizi, prodotti e modalità del comportamento umano investire.

O per trovare nuove idee di business.

O, riferendosi alle amministrazioni pubbliche, per comprendere il cambiamento in atto e creare nuove politiche e iniziative.

O, ancora, dal punto di vista di cittadini e attivisti, per comprendere le nuove forme della vita in comune, della comunicazione, della collaborazione, dell'ecologia, del consumo, delle relazioni e di tante altre caratteristiche della vita quotidiana."

Su cosa state lavorando adesso?

Stiamo lavorando per rinnovare il concetto di "ricerca di mercato" con grandi operatori della ricerca statistica e di marketing. Stiamo creando una serie di strumenti che permettano di esplorare e visualizzare le trasformazioni del presente, e le tensioni verso i futuri possibili.

Stiamo lavorando sul Near Future del Crimine. Della ruralità. Del Sé. Dei Brand. Dell'Istruzione. Tanti workshop e tanta formazione.

Near Future Design Vol.1 lo trovate qui.