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Tecnologia

Come Trump sta mettendo in pericolo lo scambio di dati sensibili tra EU e USA

Gli ultimi ordini esecutivi di Donald Trump mettono a repentaglio la sopravvivenza dell'accordo sul trattamento dei dati personali tra Stati Uniti ed Europa.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Immagine: Shutterstock

Il neo-eletto presidente Donald Trump è al governo da una settimana, ma la strada che la nuova amministrazione ha deciso di intraprendere è già chiara.

In questi pochi giorni Trump ha riesumato la legge nota come "gobal gag rule" — atta a tagliare i fondi americani alle organizzazioni internazionali che eseguono interruzioni di gravidanza — , ha riaperto i cantieri per la costruzione dell'oleodotto Dakota Access e Keystone XL (a cui le popolazioni native si erano opposte strenuamente, ottenendo la sospensione del progetto da parte dell'ex-presidente Obama), ha minato i rapporti tra Stati Uniti e NATO, e ha decretato che le ricerche condotte dalle agenzie come EPA (la Environmental Protection Agency) e NASA debbano passare al vaglio della Casa Bianca prima di essere pubblicate — compromettendo di fatto l'integrità della ricerca scientifica stessa.

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Inutile sottolineare che ognuna di queste decisioni ha un impatto concreto sul resto del mondo, oltre che sugli Stati Uniti.

Il 25 gennaio, Trump ha però firmato un altro ordine esecutivo, relativo alla "sicurezza pubblica" del paese — in altre parole, il primo tassello della politica annunciata durante la campagna elettorale di tolleranza zero nei confronti di immigrati privi di documenti e rifugiati provenienti da paesi musulmani sul suolo americano.

Nel fornire alle agenzie governative le direttive atte all'individuazione e alla deportazione di "intrusi criminali" negli Stati Uniti, il testo dell'ordine va a intaccare l'accordo che l'amministrazione precedente aveva raggiunto con l'Unione Europea sullo scambio di dati di privati cittadini, noto come Privacy Shield.

Trump's Executive Order on

Cobun Keegan25 gennaio 2017

Questo complesso sistema di autorizzazioni tra USA e Unione Europea regola lo scambio di dati sensibili da una parte all'altra dell'Atlantico, per cui le aziende americane sono tenute a rispettare le norme di privacy europee nel momento in cui raccolgono dati di individui appartenenti alla UE. Il Privacy Shield è stato redatto in sostituzione all'accordo precedente — noto come Safe Harbour — giudicato obsoleto all'indomani delle rivelazioni fatte dal whistleblower Edward Snowden.

In buona sostanza, l'intenzione fondamentale di questo accordo — e del più ampio "Umbrella Agreement" — è proteggere i cittadini non-americani dalle politiche di sorveglianza di massa del governo americano a cui i grandi colossi tech come Facebook, Google e Amazon sottostanno.

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Venendo all'OE firmato nei giorni precedenti da Trump, il punto d'interesse è la sezione 14, che recita, "Le agenzie devono, in conformità con la legge, assicurare che le politiche di privacy adottate escludano le persone che non siano cittadini o aventi residenza permanente legale dalle protezioni del Privacy Act in merito alle informazioni personali d'identificazione."

Il cambiamento è solo apparentemente modesto: tralasciando il fatto che già il documento precedente di direttive presidenziali sull'uso dell'intelligence ponesse l'accento sul rispetto della privacy dell'individuo a prescindere dal suo stato di cittadinanza, è importante sottolineare che il documento stesso del Privacy Act permetteva ad agenzie come il DHS (Department of Homeland Security) di estendere le politiche di protezione ai non-cittadini e non residenti legali, altrimenti detti "visitatori."

Escludendo il tipo di "sistemi misti" che garantiscono un'applicazione fluida delle norme di identificazione e che sono alla base anche del Privacy Shield, il nuovo ordine esecutivo non solo inasprisce le politiche interne sull'immigrazione, ma rischia anche di compromettere la funzione stessa del Privacy Shield, nato per tutelare i dati delle persone di nazionalità non americana. E con esso, i rapporti tra le aziende americane che raccolgono i dati dei propri utenti e l'Unione Europea.

Non è ancora chiaro come si svilupperà la situazione. Questo articolo sarà aggiornato all'emergere di nuove informazioni.