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Tecnologia

Intervista allo youtuber che schiaccia tutto con una pressa idraulica

'Hydraulic Press Channel' è un canale YouTube seguitissimo. Abbiamo chiesto al suo autore che gusto ci trova a spappolare le barbie e i vecchi Nokia come fossero banane annerite.

Un riff heavy metal prende il sopravvento sul filmato in bianco e nero, il ronzio industriale dei macchinari cede il passo alle chitarre. È il nuovo video comparso su Hydraculic Press Channel, canale YouTube di successo, che pubblica video di cose che vengono schiacciate da una pressa idraulica.

È difficile distogliere lo sguardo. La pressa—che sfrutta un pistone per esercitare moltissima forza su una superficie ridotta—spappola un Nokia 3310 come fosse una banana annerita. Trasforma un birillo da bowling in una manciata di fiammiferi e, più tardi nello stesso video, disintegra anche la palla. Schiaccia la testa di un omino Lego, riducendola a una caricatura grottesca dell'antagonista di Terminator 2: Judgement Day, o una Barbie in qualcosa che sembra uscito da un film di John Carpenter o, ancora, appiattisce una vecchia sveglia fino a trasformala in qualcosa di inquietantemente simile a un'illustrazione di se stessa.

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Questi e altri video di Hydraulic Press Channel sono diventati successi virali, ultimamente, spesso facendosi largo fino alla prima pagina di Reddit, raccogliendo milioni di visite e più di 500.000 iscritti al canale. La persona che si cela dietro al canale è Lauri Vuohensilta, studente ventinovenne e powerlifter di Tampere, in Finlandia.

Vuohensilta mi ha permesso di fargli qualche domanda, ma le sue risposte sono state così brusche che ho sospettato le avesse precedentemente passate per una pressa idraulica. Comunque, mi ha messo a parte di qualche dettaglio: la pressa, per esempio, è nel laboratorio di famiglia, normalmente viene usata per piegare o raddrizzare le cose, o per installare cuscinetti a sfera; si è detto molto sorpreso dell'improvviso successo del canale YouTube; accetta volentieri consigli sugli oggetti da schiacciare, altrimenti si limita ad accanirsi su qualsiasi cosa gli "capiti sotto mano."

Sono stato tentato di leggere i video di Vuohelsilta come una risposta inconscia a qualche fondamentale impulso distruttivo—la stessa forza psicologica che sembra muovere i bambini alla distruzione dei formicai o gli automobilisti a rallentare mentre superano il luogo di qualche incidente particolarmente cruento.

Quando ho chiesto a Vuohelsilta come mai ami così tanto schiacciare le cose, la sua risposta è stata vagamente tautologica. Letteralmente: "mi piace schiacciare le cose per divertimento e mi piace vedere come si comportano sotto la pressa."

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Mi ha rivelato che i suoi video sono ispirati ad altri due canali di YouTube che hanno avuto un certo riscontro: la serie "Will it Blend", nella quale Tom Dickson, il fondatore di Blendtec, utilizza la linea di frullatori della sua azienda per frullare qualsiasi cosa da un paio di Nike Air Max 90 a un iPad—un video da oltre 18 milioni di visite, quest'ultimo—e, in seconda istanza, i video di "Red Hot Nickel Ball" che consistono di una sfera incandescente di nickel che squaglia lentamente gli oggetti sottostanti, che sia una panetta di formaggio Velveeta, un cubo di Rubick o un orsetto gommoso gigante.

Giusto l'anno scorso, Rachel Pick di Motherboard ha intervistato Matthew Neuland, la persona dietro i video della sfera di nickel.

Il moderatore di una subreddit dedicata ai video di Vuohensilta, noto con il nickname Azonata, ha provato a esplorare le implicazioni filosofiche di questa forma programmatica e virale di distruzione.

"La gente vorrebbe sporcarsi le mani e non riuscendoci ricorre ai video altrui," ha scritto. "Assistere a un grosso pezzo di metallo che schiaccia oggetti quotidiani in qualche modo li demistifica, fa a pezzi le loro proprietà familiari e ne espone di nuove."

Sebbene Vuohensilta è stato piuttosto conciso nel rispondermi i suoi video tradiscono un certo senso dell'umorismo. Nel suo video forse più ambizioso, che vanta già un milione e mezzo di visualizzazioni, ha schiacciato una pressa idraulica. "Dovremmo andare più a fondo", mi dichiarato poco prima di collocare sotto la pressa un'altra pressa a mano e, dentro questa, ancora un'altra pressa di plastica, delle dimensioni di una gomma per matita—ha poi battezzato l'intero processo una "pressception."

Poi ha proceduto a schiacciare le presse una dopo l'altra, a partire dalla più piccola; sullo sfondo suona una colonna sonora epica. Alla fine lo sentiamo ridacchiare mentre esamina il pezzo di metallo che ne risulta.

"Penso sia tutto per oggi," dice con un accento marcato. "Grazie per la visione, passate una buona giornata."