Il simulatore di viaggi spaziali 'Space Race' vi darà le vertigini

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Tecnologia

Il simulatore di viaggi spaziali 'Space Race' vi darà le vertigini

Per arrivare al punto più estremo dell’universo, dovete scrollare per 23 milioni di anni senza sosta.
Giulia Trincardi
Milan, IT

Quanto è grande il nostro sistema solare? Molto, direte voi.

Dal Sole alle periferie profonde, in effetti, si parla di una ventina di miliardi di km.

Sono grandezze difficili da pensare: la sonda New Horizons ha "appena" percorso cinque miliardi di km per raggiungere Plutone (che in certe fasi della sua orbita ellittica dista da noi persino un paio di miliardi di km in più), ma quanti sono cinque miliardi di km? Facciamo un paio di calcoli.

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L'equatore misura circa 40.000 km. Possiamo quindi dire che ci vogliono 125.000 equatori per arrivare a Plutone. Se assumiamo che una persona può camminare, nel corso della sua intera vita (una tendenzialmente lunga e attiva), l'equivalente di sì e no cinque equatori, capite che le distanze aldilà della nostra rassicurante atmosfera non si calcolano più a ore nel traffico, ma direttamente a numero di reincarnazioni spese a galleggiare nel cosmo.

Se l'idea di intraprendere un esperimento del genere da soli, sacca sulle spalle, vi mette le vertigini, non temete: la BBC ha appena messo a disposizione uno strumento perfetto per giocare con le distanze cosmiche, in tutta sicurezza. Progettata da iibstudio, la pagina web interattiva Space Race vede una piccola navicella fluttuare al centro di un sistema che scorre in verticale, spronata dalla domanda fondamentale—"quanto è grande il nostro Sistema Solare?"—, e dall'invito "vieni con noi."

Per arrivare al punto più estremo dell'universo osservabile, dovreste scrollare per 23 milioni di anni senza sosta.

Lo studio che ha creato Space Race si occupa di visualizzazione grafica, trasforma cioè cumuli di dati in rappresentazioni immediatamente comprensibili. Per ovviare al sopracitato dramma della percezione umana delle distanze, i designer hanno scelto di non utilizzare una scala costante, ma di variarla gradualmente. Il videogioco minimale tiene il conto della velocità, dei km percorsi e anche del valore a cui—nelle varie fasi del viaggio—corrisponde un singolo pixel: quando la navicella decolla un pixel equivale a un metro, ma tempo di scrollare fino a Giove e un pixel diventa 10.000 km. Il viaggiatore, in questo modo, evita di scrollare per milioni di schermate fondamentalmente vuote, prima di incontrare oggetti di interesse.

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Ogni tappa del viaggio spaziale è corredata da una serie di informazioni scientifiche—in quale strato dell'atmosfera si trova la navicella, in quale area del Sistema Solare stesso, vicino a quale pianeta sta passando e a quanti km si trova dalla Terra—ma anche storiche: a quanti km è arrivato da Terra il primo cane mandato nello spazio? Più o meno del Legonaut lanciato da due adolescenti in Canada, un paio di anni fa? Un asteoroide è davvero passato vicino alla Terra nel 2012! Solo non abbastanza da essere preso sul serio.

Se arrivate a quasi 16 miliardi di km dalla Terra, oltre la fascia di Kuiper, dovreste imbattervi nella sonda Voyager 2, quella lanciata completa di cartolina fonografica di saluti dalla Terra, mentre "poco" oltre dovrebbe esserci Voyager 1, la sonda lanciata negli anni Settanta che ha fatto più strada di qualsiasi cosa abbiamo mai sparato nello spazio.

È bene puntualizzare, come ricorda il sito, che questo è solo il Sistema Solare. Per arrivare al punto più estremo dell'universo osservabile, dovreste scrollare per 23 milioni di anni senza sosta.

Se volete mettere alla prova le vostre vertigini da spazio, non vi resta che lanciarvi in questo viaggio di nozioni astronomiche al pixel/km.