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Tecnologia

Il disegno di legge per combattere le fake news fa acqua da tutte le parti

Forse per imitazione degli Stati Uniti, forse per reale necessità, anche in Italia le bufale online sono diventate un tema caldo, così caldo da meritare una proposta di legge apposita.
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=65APEdmpw7U

Il 15 febbraio, la senatrice Adele Gambaro (ex M5S, ora Ala-Sc) ha presentato al Senato la sua proposta di legge per combattere la diffusione delle fake news sul web. Tra i firmatari, i senatori Riccardo Mazzoni (Ala), Sergio Divina (Lega Nord) e Francesco Giro (Forza Italia), in generale, la proposta è stata definita bipartisan condivisa da tutti i gruppi parlamentari.

In Italia, si legge nel testo, bisogna attingere agli strumenti già a nostra disposizione "le leggi contro le informazioni false, illegali e lesive della dignità personale e ripensarle per il web. Ciò consentirebbe ai colossi della rete l'uso di selettori software per rimuovere i contenuti falsi, pedopornografici o violenti," oltre a ridiscutere "i tabù dell'anonimato, della trasparenza e della proprietà dei media online, del diritto di replica, di rettifica, del diritto all'oblio, della protezione della privacy e della rimozione dal web di contenuti lesivi."

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Nel testo, sono previste multe fino a 5.000 euro per chi diffonde fake news. Le campagne d'odio verrebbero punite con la reclusione di minimo due anni e un'ammenda fino a 10.000 euro, oltre ad imporre che eventuali rettifiche da parte di chi è stato danneggiato vengano pubblicate non oltre due giorni dopo la richiesta dell'eventuale interessato, in caso contrario le ammende andrebbero dai 500 ai 2.000 euro.

La proposta non è stata accolta molto bene, per Fabio Chiusi di Valigia Blu costituisce "il miglior dizionario attualmente disponibile per comprendere come un certo establishment politico (e giornalistico) concepisca Internet e la sua regolamentazione" temendo che questo voglia renderlo uno strumento di trasmissione del consenso innocuo.

Anche il Corriere della Sera prende posizioni critiche

Le reazioni del mondo politico non sono tardate: Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle definisce il testo di legge "folle" perché vuole colpire il web e la libertà di espressione.

Per Sergio Boccadutri del PD: "La proposta di legge su #Fakenews presentata in Senato è una boiata pazzesca. Non ho altre parole per definirla."

Antonio Palmieridi Forza Italia ha twittato "Multe e carcere. Non è la vita giusta."

"A sollevare molte critiche il fatto che la proposta non preveda penalità per i media tradizionali ma solo verso i blog e i forum, a tal proposito, la senatrice Gambaro ha dichiarato a La Repubblica "Il provvedimento che ho presentato è un primo passo per aprire un dibattito più ampio che non riguardi solo il mondo politico, ma tutti gli attori della società civile. Non vogliamo mettere un bavaglio al web né sceriffi, ma normare quello che è diffuso e non ha regole".

In attesa, di ulteriori sviluppi seguiremo da vicino questa proposta di legge, l'unica a livello statale in Europa assieme a quelle di Germania e Francia