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Tecnologia

L'Università di Udine ha appena brevettato l'uovo vegano

Ma c'è già una strana diatriba sul nome: se non ha niente a che fare con una gallina, si può davvero chiamare 'uovo'?
Tutte le immagini via Quiuniud

Ieri il dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari dell'Università di Udine ha annunciato una probabile new entry nel banco frigo dei supermercati: l'uovo vegano. Si tratta di un preparato fatto di ingredienti di origine naturale, in particolare farine di legumi, oli vegetali, un gelificante e un particolare tipo di sale. Visivamente, ha l'aspetto di un uovo sodo di gallina a tutti gli effetti: ha un tuorlo arancione e un albume bianco, ma non ha neanche lontanamente a che vedere con il volatile. 100% vegano, 0% sfruttamento animale.

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Il prodotto è stato creato nell'ambito di un corso universitario che invita gli studenti a realizzare i prodotti alimentari che teorizzano in aula, ed è frutto di oltre un anno di lavoro di quattro ragazze — Francesca Zuccolo, Greta Titton, Arianna Roi e Aurora Gobessi. "Le difficoltà non sono state poche, soprattutto di carattere tecnologico e nella scelta degli ingredienti" hanno dichiarato nel comunicato ufficiale. "Sono state necessarie numerosissime prove per riuscire a ottenere la formulazione ottimale in termini di consistenza e gusto del prodotto finito".

Le quattro studentesse che hanno prodotto l'uovo vegano brindano con vino vegano.

Che il gusto sia del tutto simile a quello di un uovo di origine animale è uno dei dubbi che risolveremo con l'eventuale messa in commercio. Un altro dubbio, fondamentale per i detrattori, è il nome. Coldiretti, che spesso si ritrova a difendere una certa ortodossia agroalimentare, si è già pronunciata negativamente: "Non chiamatelo uovo vegano per non creare confusione e ingannare i consumatori sulle reali caratteristiche del nuovo prodotto" è scritto sul sito di Coldiretti Giovane Impresa. Se, secondo il recente pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, latte, crema di latte o panna, burro, formaggio e yogurt non possono essere definiti tali quando sono di origine puramente vegetale, dovrebbe valere lo stesso anche per l'uovo.

Niente più latte di soia, formaggi vegani, bistecche di seitan, hamburger vegetali, vorrà dire probabilmente niente uova sode a base di farine di legumi. Anche se per ora la questione è ancora aperta, visto che sul caso specifico non ci sono particolari direttive per evidente mancanza di tempo. Una cosa è certa, per l'Unione Europea la chiarezza per il consumatore viene prima di qualsiasi altra fantasia della semantica alimentare. Davanti agli scaffali del supermercato, meglio non instillare dubbi. Si potrebbero mettere troppe cose in discussione.