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Tecnologia

No, 'impingement' NON È la parola più cercata su Google in questi giorni

E non è nemmeno 'impicment', 'impeachement' o 'impichment', mi dispiace.

Come forse avrete saputo, la scorsa domenica c'è stato un momento di incertezza piuttosto importante tra la maggiore carica dello Stato italiano e i principali protagonisti politici dei nostri tempi: in breve il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto il veto sulla nomina a Ministro del Tesoro di Paolo Savona e nel tempo di una conferenza stampa l'accordo di Governo tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle è saltato facendo ripiombare l'Italia tutta nel caos più profondo, situazione dalla quale ci tireremo fuori probabilmente soltanto sperando in uno schiocco di dita alla Thanos che ci permetterà di avere più spazio sulla penisola e inseguire uno stile di vita anarco-primitivista.

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Nelle ore successive all'annuncio di Mattarella è seguita una dichiarazione del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio che chiedeva — appellandosi all'articolo 90 della Costituzione italiana — la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica: in breve, un impeachment.

Nell'ovvio torrente mediatico che ne è seguito, la giornata di ieri è stata caratterizzata dalla diffusione di uno screenshot di un'analisi effettuata su Google Trends dall'esperto di comunicazione e marketing Luca Alagna. Nell'analisi si evidenziava come, tra le parole più cercate su Google nella giornata precedente facessero capolino una serie di formulazioni errate della parole 'impeachment', tra cui il famigerato 'impingement'.

L'analisi, come segnalato poche ore dopo dallo stesso Alagna — che presumo desse comprensibilmente per scontato un livello di comprensione del testo superiore a quello reale — è corretta ma non completa: Alagna, infatti, ha evidenziato i tassi di ricerca delle formulazioni errate più comuni di 'impeachment' come 'impicment', 'impeachement', 'impichment' e 'impingement', appunto. Il problema è che se queste formulazioni vengono messe a confronto con la formulazione corretta diventa immediatamente chiaro che non sia stata 'impingement' la parola più cercata su Google, ma bensì la formulazione corretta 'impeachment.'

L'analisi effettuata a 7 giorni da oggi. Qui disponibile.

L'analisi effettuata a 1 giorno da oggi. Qui disponibile.

Alagna ha proseguito poco dopo la sua analisi fornendo una possibile spiegazione al fenomeno 'impingement,' e spiegando come l'auto-completamento della barra di ricerca di Google restituisca come primo risultato 'impingement' se si comincia la digitazione con 'impi ' anziché 'imp.'

L'analisi di Alagna è stata immediatamente ripresa da numerose testate online ed ha cominciato a circolare a vista d'occhio sui social, e non stupisce visto che un errore così grossolano e presentato in questa maniera è ottimo materiale per creare una notizietta virale che fa leva sul famoso e abusato fenomeno dell'analfabetismo funzionale. Ciononostante, è importante avere in mente il quadro completo della situazione: il sotto-testo più evidente della diffusione di questa analisi, infatti, ammicca all'associazione tra il picco nei grafici e una ricerca sul motore da parte di chi quell'impeachment lo vuole. Ovvero, presumibilmente, la base elettorale del Movimento 5 Stelle.

Per quanto si tratti di una chiara incomprensione statistica — che l'interfaccia utente di Google Trends senza dubbio facilita —, un'analisi di questo tipo ha tutti i requisiti necessari per trasformarsi in un perfetto dispositivo di memetica di stampo politico che, date le sue premesse intrinseche, non può che contribuire ad un'ulteriore polarizzazione di un dibattito già incredibilmente polarizzato. Ovvero, esattamente ciò di cui non abbiamo bisogno in un momento delicato come questo.

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