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Questa foto spiega molto semplicemente le ultime elezioni americane

L'annuario del nuovo congresso mostra repubblicani quasi tutti maschi e bianchi, mentre i democratici riflettono molto più la diversità nella società americana.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
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L'annuario dei neoeletti al Congresso americano.

Le ultime elezioni di metà mandato negli Stati Uniti hanno battuto diversi record, su tutti il numero di donne elette—mai così alto nella storia degli USA. Nel campo democratico, poi, hanno ottenuto un seggio le prime due native americane, le prime due musulmane e le più giovani deputate (come Alexandria Ocasio-Cortez).

Le midterm, inoltre, hanno evidenziato un enorme contrasto a livello di diversità tra i parlamentari democratici e repubblicani.

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Basti pensare a un dato: la proporzione di deputati maschi e bianchi tra i primi è scesa dal 41 percento al 38, mentre tra i secondi è salita dall’86 al 90 percento. Di 31 neodeputati repubblicani, infatti, 30 sono uomini e solo uno è donna.

La differenza è particolarmente visibile se si dà un occhio all’annuario dei neoeletti, postato dalla giornalista del Washington Post Erica Werner e diventato in breve virale: volti molto eterogenei tra i democratici; un mare di volti bianchi e maschili tra i repubblicani.

E dire che, dopo la sconfitta di Mitt Romney nel 2012, molti repubblicani ritenevano necessario ridurre l’evidente gender gap sia all’interno del partito che nell’elettorato. In particolare, il rapporto post-elezioni del 2013 aveva evidenziato la “pessima immagine del partito presso le donne” e sottolineato l’importanza di “migliorare il nostro brand per le donne” dando più importanza alla voce delle repubblicane.

Tuttavia, la leadership repubblicana ha praticamente ignorato queste raccomandazioni. Poi è arrivato Trump; e il risultato delle ultime elezioni conferma con ancora più forza che il Partito Repubblicano rimane un partito di uomini bianchi per uomini bianchi.

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