FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

La foto in '4D' del figlio di Fedez e Chiara Ferragni è un miracolo della scienza e della tecnica

Non avevo alcuna idea dell'esistenza di questa tecnica e ora ho scoperto che c'è un dibattito aperto sulla "eticità delle ecografie."

In qualità di maschio bianco mid-20s senza particolari ambizioni per la sopravvivenza della specie a cui appartengo, il perverso mondo neo-natale mi è sempre stato (e continuerà a esserlo ancora per un po', spero) estraneo. Proprio a causa di questa premessa, l'ultima foto pubblicata su Instagram da Fedez mi ha lasciato assolutamente stupefatto.

Questa qui sopra è una foto di un'ecografia 4D effettuata sulla quasi-mamma Chiara Ferragni — titano del fashion blogging e attuale compagna del rapper italiano Fedez — e, insomma, non ha nulla a che fare con le ecografie a cui la mia memoria è stata abituata. Posso presumere inoltre di non essere l'unico a dover sopravvivere a questa ignoranza, visto che la segnalazione di questa opera d'arte mi è arrivata pochi minuti fa (di ieri, ma manteniamo questa sospensione del giudizio sui tempi editoriali) su Slack accompagnata dallo stesso interrogativo che mi sono posto subito dopo averla vista.

Pubblicità

mattia_c: segnalo che su instagram ci sono foto del figlio di chiara e fedez
mattia_c: ad una risoluzione altissima
mattia_c: non so quale tecnologia sia stata utilizzata
mattia_c: @motherboard

nejrottif: che stecca

Mi sono bastati alcuni secondi di incredulità per decidere di imbarcarmi in un'indagine importante: perché questa foto del non-nato figlio di Fedez e Chiara Ferragni è in HD e tridimensionale? Le ecografie non assomigliavano a delle chiazze di bile in appena movimento fino a poco tempo fa?

Le ecografie in 4D sono una novità pre-natale apparentemente recente, e nella pratica funzionano esattamente come una normale ecografia. Una sonda munita di un cristallo piezoelettrico genera delle onde a ultrasuoni che penetrano nei tessuti da analizzare (in questo caso il pancione), passano attraverso un gel sfruttato per isolare la superficie di contatto tra sonda e tessuti, e infine tornano indietro verso la sonda, che le riceve nuovamente e a partire dalle discrepanze tra le onde di partenza e quelle di arrivo genera un'immagine di ciò che è presente all'interno dei tessuti.

Infine, nel caso delle ecografie in 4D, tutte queste immagini raccolte vengono messe in sequenza per generare una sorta di filmato in tempo reale di ciò che sta accadendo sotto la cute.

Non è un caso che la coppia Fedez-Ferragni abbia deciso di ricorrere a un'ecografia in 4D per il proprio figlio: una rapida ricerca su Google evidenzia come la pratica sia piuttosto richiesta in giro per il mondo. Le ecografie in 4D sono relativamente costose (il costo in Italia si aggira tra i 100€ e i 200€ per sessione), ma, viste le testimonianze, sembrano fornire un'esperienza completamente nuova ai genitori.

Pubblicità

È proprio per questo motivo che sono moltissime le madri a sottoporsi a ecografie in 4D al solo scopo di "vedere meglio" la vita che sta crescendo dentro di loro: il più delle volte l'ecografia 4D, specie nei casi di gravidanza, non fornisce particolari ulteriori informazioni dal punto di vista medico. Indubbiamente, però, regala un'esperienza completamente nuova ai genitori, che per la prima volta riescono a vedere il non-nato come se fosse già nato.

Negli ultimi anni sembra che la situazione di sovra-utilizzo di queste ecografie si sia fatta così estrema da portare allo sviluppo di non pochi studi e ricerche che discutono sull'eticità della pratica.

"Alcuni degli intervistati hanno descritto questa marginalizzazione della donna incinta con metafore che includevano una visione del corpo gravido come una "navicella spaziale vuota" per un "feto cosmico", un "contenitore fetale" o un "contenitore"."

In un paper pubblicato su BMC Medical Ethics e firmato da Kristina Edvardsson, Rhonda Small, Ann Lalos, Margareta Persson e Ingrid Mogren, vengono intervistati 14 ostetrici e ostetriche per comprendere meglio il punto di vista degli addetti ai lavori sulle implicazioni etiche della possibilità di osservare in maniera sempre più realistica un 'non-nato'.

"Nella valutazione di un'ecografia, l'operatore raccoglie una grande quantità di informazioni riguardo il feto, mentre la donna incinta tende ad assumere un ruolo di minore importanza," si legge nello studio. "Alcuni degli intervistati hanno descritto questa marginalizzazione della donna incinta con metafore che includevano una visione del corpo gravido come una "navicella spaziale vuota" per un "feto cosmico", un "contenitore fetale" o un "contenitore"."

Lo stupore che io, e molte altre persone a cui ho mostrato la foto pubblicata da Fedez, ho provato nel vedere un feto in 3D non è sintomo soltanto di una personale ignoranza sulle moderne tecniche di ostetricia, ma, credo, anche il segnale di un'evoluzione in corso del rapporto tra tecnologia, gravidanza ed esseri umani. In che modo cambia il ruolo della donna, e del feto stesso, quando ho possibilità di accedere alle sembianze 'umane' del feto quando ancora non è, di fatto, nato? In che modo reagiamo a questo nuovo tipo di accesso, che finora si era limitato a restituirci delle fotografie bianco/nero che avevano ben poco a che fare con l'aspetto reale del feto?

Approfondiremo questo tema in un'altra puntata di 'MOTHERBOARD', nel frattempo benvenuti nel 2018, dove una foto pubblicata da Fedez e Chiara Ferragni ci permette di discutere dell'eticità delle ecografie. Sento che sarà un buon anno.