FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Come tracciare la censura di internet con una app

OONI permette di avere milioni di sonde in giro per il mondo che misurano lo stato della rete.
Riccardo Coluccini
Macerata, IT

La nostra vita quotidiana è indissolubilmente connessa a internet: basti pensare alle attività economiche, alla partecipazione democratica dei cittadini che passa anche attraverso il tenersi informati online e i governi che forniscono servizi essenziali appoggiandosi all'infrastruttura digitale. Il corretto funzionamento di internet, però, è minacciato dai tentativi di censura e di blocco di accesso alla rete da parte di governi autoritari — e non.

Pubblicità

Per i governi sta diventando sempre più facile impedire l'accesso ad internet malgrado diversi studi ne confermino le conseguenze anche economiche — nel periodo compreso tra il 1 luglio 2015 e il 30 giugno 2016, il costo globale delle interruzioni di internet è stato di 2.4 miliardi di dollari (circa 930 milioni di euro).

Uno dei problemi della censura e del blocco di internet è l'assenza di un archivio da cui attingere per ottenere notizie accurate sui vari casi. Per risolvere questo problema, però, nel 2012 è nato l'Open Observatory of Network Interference (OONI), un osservatorio mondiale che rileva e documenta episodi di censura, sorveglianza e manipolazione del traffico su internet.

Arturo Filastò, co-fondatore di OONI e vice presidente dell'Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights, mi spiega, in una conversazione avuta in chat, la nascita di questo progetto. Lo sviluppatore era interessato al fenomeno della censura su internet ma non era riuscito a trovare report ricchi di dettagli tecnici al riguardo. Inoltre, spesso, le notizie riportate avevano carattere aneddotico.

OONI invece ha sviluppato ooniprobe, un software — installabile su iOS, Android, Linux, OS X, e Raspberry Pi — "che permette di misurare la rete internet dell'utente e rilevare eventuali attività di censura. L'applicazione effettua una serie di test per esaminare differenti forme di censura di internet (ad esempio, rileva il blocco di siti web, di app di messaggistica, di programmi per aggirare la censura come Tor e Psiphon o la presenza di middlebox)," mi spiega Maria Xynou, attivista per i diritti digitali che partecipa al progetto OONI in qualità di coordinatrice delle partnership con altri gruppi, ad esempio, le organizzazioni per i diritti digitali.

Pubblicità
I test di OONI per identificare la censura

I test svolti da OONI per identificare le varie forme di censura.

"Di default, tutti i dati raccolti da ooniprobe," prosegue Maria, "vengono inviati ai server di OONI e pubblicati online. Così, le misurazioni permettono di far luce sui tentativi di censura e di interferenza con la rete internet, aumentando così la trasparenza di questo tipo di attività praticata dai governi."

Inoltre, OONI presenta una sezione chiamata Explorer che "al momento, verosimilmente, è la più grande risorsa pubblica disponibile relativa alla censura su internet — costituita da milioni di misurazioni raccolte da migliaia di sonde locali, provenienti da più di 190 nazioni nel mondo," sottolinea Maria. Questi dati sono liberamente accessibili a chiunque: persone che difendono i diritti digitali, avvocati, giornalisti, attivisti, ognuno di loro può utilizzarli nel proprio lavoro.

Purtroppo, però, "l'attività di monitoraggio è complicata dalla difficoltà di distinguere fra malfunzionamenti della rete e veri casi di censura," mi spiega Arturo, "per questo motivo, consideriamo casi di censura "confermati" solo quelli in cui abbiamo verificato la presenza di una pagina di blocco: senza di questa, le prove non sono sufficienti."

"A volte la censura è giustificata legalmente, altre volte socialmente."

In tutti gli altri casi di incertezza, è necessaria un'analisi manuale dei dati che spesso richiede molto tempo ed impedisce quindi la segnalazione istantanea della censura, limitando così le capacità di risposta.

Dai dati raccolti, i due membri di OONI sottolineano che si possono notare alcuni trend: fra i più recenti, il ricorso all'interruzione della rete utilizzato anche per questioni non prettamente politiche. "Se in passato spegnere internet era visto come una soluzione estrema per i governi, oggi stiamo assistendo ad un suo utilizzo anche per risolvere problemi più banali — ad esempio, in occasione di esami scolastici," indica Arturo.

Pubblicità

Rimangono comunque evidenti anche i picchi di censura avvenuti in concomitanza con eventi politici, come durante le elezioni del 2016 in Uganda, le proteste politiche in Etiopia e le elezioni in Gambia — tutti documentati da OONI nei link indicati.

La difficoltà nell'analizzare le tendenze, aggiunge Maria, è dovuta al fatto che "la censura di internet è spesso implementata in maniera diversa da nazione a nazione e persino da network a network all'interno dello stesso stato.

"A volte la censura è giustificata legalmente, altre volte socialmente," prosegue Maria. "Ad esempio, in alcuni casi, abbiamo notato che i fornitori di servizi internet (ISP) bloccano l'accesso a siti web LGTQI, anche se il paese che li ospita non ha leggi che criminalizzano l'omosessualità. La causa potrebbe essere una bassa tolleranza sociale nei confronti dei diritti LGTQI in quel paese. Allo stesso modo, ci sono alcuni casi collegati al credo religioso."

App per mobile di OONI

L'app per mobile di OONI.

Assistiamo quindi ad una censura non più applicata sulla base di principi legali — come l'oscuramento di siti con contenuti pedopornografici o relativi al gioco d'azzardo — ma sulla base di norme sociali e culturali, spesso a discrezione dell'ISP a causa degli ordini troppo ampi dati dai governi. "Chiaramente, questo solleva dubbi di proporzionalità sui blocchi dei siti web messi in atto," sottolinea Maria.

L'utilizzo del software prodotto da OONI potrebbe però causare alcuni pericoli per gli utenti, in special modo, per tutti coloro che si trovano in stati in cui i diritti democratici sono spesso violati. Attualmente, rassicurano i due membri di OONI, "non siamo a conoscenza di casi in cui gli utenti hanno corso pericoli per aver utilizzato il nostro software," ma sul sito è presente una documentazione dettagliata, frutto di estese consultazioni con avvocati e legali esperti in materia.

Pubblicità

"Riteniamo fondamentale informare chiaramente gli utenti sugli eventuali rischi poiché vogliamo diffondere un utilizzo consapevole del nostro software, per questo, pubblichiamo anche informazioni riguardo la nostra data policy e spiegazioni su tutti i nostri test," aggiunge Maria.

La sua natura decentralizzata e l'approccio open data fanno di OONI un software eccezionale per le investigazioni. "OONI è stata costruita secondo l'idea che ogni individuo debba essere in grado di testare la propria rete e raccogliere dati per valutare il controllo delle informazioni su internet," sottolinea Maria.

"Se in passato spegnere internet era visto come una soluzione estrema per i governi, oggi stiamo assistendo a un suo utilizzo anche per risolvere problemi più banali."

Questo approccio favorisce la riproducibilità della ricerca: i ricercatori infatti possono esaminare e verificare i risultati di OONI in maniera indipendente oltre ad effettuare nuove ricerche.
Allo stesso tempo, gli avvocati possono utilizzare quei dati come supporto legale nei casi giuridici, mentre chi si occupa della difesa dei diritti umani e dello sviluppo di strumenti per aggirare la censura può trarre benefici notevoli dalle informazioni racchiuse nei dati raccolti da OONI.

Il software sviluppato da OONI è quindi lo strumento più potente che abbiamo al momento per contrastare e responsabilizzare quei governi che cercano di violare i nostri diritti digitali bloccando, censurando, e sorvegliando la nostra internet.