FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

È giunto il momento di cercare esopianeti super abitabili

Alcune lune che orbitano intorno ai giganti gassosi potrebbero essere abbastanza accoglienti. A patto di riuscire a raggiungerle.
Una esoluna che orbita attorno a un gigante gassoso. Immagine: René Heller, AIP/McMaster University

Il termine “super Terra”—un tipo di esopianeta—può essere fuorviante. La nostra Terra è già abbastanza super, con la sua aria respirabile e il clima temperato, e così siamo portati a credere che una super Terra dovrebbe essere un pianeta con un'atmosfera migliore e un clima più temperato. Non è così. È semplicemente un pianeta con una massa maggiore di quella terrestre ma minore di quella dei giganti ghiacciati Nettuno e Urano. Ma siccome esistono eccezioni a ogni regola, ci sono degli astronomi che credono possa essere anche super abitabile—più della Terra.

Di solito consideriamo adatti alla vita quei pianeti che orbitano nella zona abitabile della loro stella; cioè quelli che si trovano distanti abbastanza dalla stella da consentire la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie. Dal momento che la Terra è l'unico pianeta abitato che conosciamo, è anche quello che ha modellato la nostra definizione di “abitabile.”

Pubblicità

Ma più studiamo i pianeti e le lune, anche quelli nel nostro stesso sistema solare, più siamo forzati a rivedere questa definizione. Per consentire lo sviluppo della vita, un mondo non deve per forza trovarsi nella zona abitabile di una stella. Altri fattori devono essere presi in considerazione. Per esempio il riscaldamento delle maree, un fenomeno che potrebbe rendere abitabili dei pianeti lontani dalla loro stella, o inabitabili quelli vicini. Gli astronomi René Heller e John Armstrong propongono un nuovo termine per designare questi mondi potenzialmente ospitali ma che non rientrano nella definizione convenzionale: “super abitabile.” Lo studio in cui sviluppano la loro teoria è consultabile su Arxiv.

Grandezze a confronto: la Terra (a sinistra), Nettuno (a destra), e l'esopianeta GJ 1214 b (al centro). Immagine: Aldaron/Wikimedia Commons

Quando parliamo di esopianeti abitabili, ci concentriamo sulla distanza dalla stella, in quanto è il principale indicatore della temperatura del pianeta. La zona abitabile, forse in modo inesatto, dovrebbe essere quella racchiusa tra il punto in cui l'effetto serra essiccherebbe il pianeta e quello in cui l'anidride carbonica ghiaccia, trasformandolo in una mega palla di neve. Ma non è così semplice. Le stelle sono di diversi tipi, variano in termini di grandezza e di brillantezza, e ognuna ha il suo ciclo vitale, quindi le caratteristiche di un corpo celeste che ci orbita attorno possono cambiare durante il corso della sua vita.

Esistono anche altri fattori che possono contribuire all'abitabilità di un pianeta. Come il riscaldamento delle maree, che si verifica quando l'interno di un pianeta viene influenzato dagli effetti gravitazionali di uno o molti altri corpi. Il riscaldamento delle maree può surriscaldare il clima fino al punto in cui si innescano effetti serra devastanti. Il tidal locking—letteralmente blocco delle maree, che avviene quando un pianeta ha un lato sempre rivolto verso la sua stella—può anch'esso rendere inospitale un mondo abitabile. Le temperature estreme comprometterebbero qualsiasi atmosfera. Anche i cambiamenti nell'orbita causati da un evento traumatico, le modifiche dell'inclinazione dell'asse, o la sproporzione tra acqua e terre emerse possono influire sul clima e sull'atmosfera, trasformando in luoghi inadatti alla vita dei pianeti situati nella zona abitabile.

In realtà tutti questi fenomeni possono essere dannosi rispetto a un'orbita, ma positivi per un'altra. È il caso delle lune che orbitano attorno ai grandi giganti gassosi, come i numerosi satelliti di Giove (esistono 50 lune ufficiali, e altre 18 che aspettano una conferma). Queste lune, troppo lontane per ricevere luce e calore direttamente dal loro sole, potrebbero invece sfruttare la luce e il calore riflessi dal loro pianeta. E se la luna è abbastanza vicina al suo pianeta gigante, le forze gravitazionali potrebbero innescare il riscaldamento delle maree, che al posto di causare dannosi effetti serra, in questo caso potrebbe riscaldare la luna fino a renderla abitabile. Questo è uno dei modi in cui una luna fuori dalla zona abitabile può diventare adatta a ospitare la vita.

Certo, le forme di vita che potrebbero esistere su questi esopianeti o esolune super abitabili potrebbero essere molto diverse da qualsiasi cosa esistente sulla Terra. Anche gli organismi estremofili che prosperano nei più estremi ambienti terrestri, potrebbero non adattarsi alle condizioni di queste lune lontane. E se esistono così tanti fattori che possono modificare la zona abitabile, potremmo scoprire che la Terra, il nostro pianeta di riferimento per la ricerca della vita extraterrestre, è un caso davvero raro. La Terra potrebbe essere un pianeta tutto sommato poco abitabile, e noi saremmo solo molto fortunati a starci sopra nel periodo giusto.