Pubblicità
Come capirete, la situazione è quantomeno incasinata. E a renderla ancora più incasinata si aggiunge il fatto che in Italia esistano altre persone con lo stesso nome della figlia del militare. Persone che da mesi vengono scambiate per Giulia Latorre, e che dopo le vicende degli ultimi giorni si sono ritrovate con la casella mail di Facebook piena di messaggi di sostegno o odio puro.In attesa che qualcuno ci faccia sapere come dobbiamo porci di fronte alla questione "figlia del Marò," abbiamo raggiunto un'omonima di Giulia Latorre per parlare della faccenda.
Pubblicità
Giulia: Il primo messaggio risale a marzo 2014; ogni volta che la reale figlia di Massimiliano Latorre va dalla D'Urso si scatena l'inferno, e ovviamente dopo la puntata di due giorni fa se non sbaglio—è evidente che quel programma non lo seguo—ho ricevuto altri messaggi. Qual è stata la tua reazione a questi messaggi?
La mia reazione? All'inizio non capivo, soprattutto perché non sapevo nemmeno che uno dei due marò avesse una figlia, di nome Giulia per giunta. Quando poi ho colto il riferimento ho riso, tanto, ma l'ho tenuto per me.
Nell'ultimo periodo, come ben sai, il popolo Facebook, e non solo, ha lanciato gli hashtag #escile #eimarò, e via dicendo. A quel punto ho deciso di condividere, solo con gli amici, i messaggi ricevuti. Dopo gli insulti ho reso pubblici alcuni screenshot caricati sulla bacheca, perché era giusto che tutti vedessero quanto una persona può essere becera. Hai mai risposto?
Non ho mai risposto, mi hanno sempre lasciata senza parole, anche perché non somiglio nemmeno alla ragazza in questione. Mi sembra assurdo che una persona possa permettersi il lusso di insultare o incoraggiare o scrivere qualsiasi cosa senza avere la certezza che dall'altra parte ci sia il diretto interessato.
Pubblicità
Mi invitano spesso a vergognarmi. Non hai mai pensato di partire con un contro-trolling?
Contro-trollare? Non ne ho voglia, detto proprio sinceramente. Nella vita, oltre a leggere messaggi di sconosciuti che ti scambiano per l'altra Giulia, che fai?
Lavoro, principalmente: mi occupo di assistenza clienti per CartaSì, e mi diletto nel canto. Vuoi dire qualcosa alla gente che ti sta scrivendo?
Di farsi una vita e smettere di guardare la D'Urso, che fa male al fegato.Segui Leon su Twitter: @letweetbenzSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: