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Secondo le stime delle Nazioni Unite, dall'inizio di agosto circa 500,000 yazidi sono stati costretti ad abbandonare le loro case per fuggire sulle alture dello Gebel Sinjar e nella zona settentrionale dell'Iraq, controllata dai curdi. Almeno 2,500 yazidi sarebbero inoltre stati catturati e tenuti in ostaggio dallo Stato Islamico.Lo scorso mese, Human Rights Watch ha raccolto le testimonianze di decine di donne e ragazze yazidi. Alcune delle intervistate hanno raccontato di essere state vendute ai miliziani e di aver subito violenze. Le più giovani avevano 12 anni.Una ragazza ha raccontato di essere stata venduta insieme alla sorella per 1.000 dollari. Le due sorelle sono state poi separate e lei è stata portata nella casa di un miliziano che avrebbe tentato di violentarla. La ragazza ha detto di essere scappata mentre l'uomo dormiva.Le testimonianze ascoltate da Human Rights Watch provenivano da donne che erano riuscite a scappare, ma molte altre rimangono nella mani dei loro aguzzini.Gli yazidi non sono l'unica minoranza religiosa perseguitata in Iraq. Lo Stato Islamico ha attaccato anche gli sciiti e altri gruppi sunniti. Soltanto questa domenica, nel villaggio di Ras al-Maa, almeno 50 tra uomini, donne e bambini appartenenti a una tribù sunnita sono stati massacrati dai miliziani dello Stato Islamico. Il loro numero si aggiunge ai 150 membri della stessa tribù uccisi nei giorni precedenti.Realizzato con il contributo di Samuel Oakford.Segui Liz Fields su Twitter: @lianzifields